VALAGRO S.P.A.: l’ennesima nocività

VALAGRO S.P.A. : L’ENNESIMA NOCIVITA’

A PISA Oggi 28 Aprile 2017, Valagro S.P.A., una multinazionale del settore Agro-farmaceutico e il centro di ricerca Sant’Anna inaugurano un nuovo laboratorio biotecnologico a Pisa chiamato PLANTLAB. Valagro è un’azienda che da 30 anni si vanta dei suoi fertilizzanti e stimolanti ma, in realtà è da 30 anni che ha le mani in pasta nello sfruttamento della terra e nel suo (e nostro) avvelenamento. Dietro slogan quali “Utilizziamo la Ricerca per cogliere e mettere a frutto le potenzialità della Natura” si nasconde la faccia di chi si è arricchito imponendo un’agricoltura intensiva basata sull’intervento dell’essere umano per massimizzare i profitti. Quando parlano di innovazione e progresso tecnologico nel rispetto dell’ambiente, infatti, questa gente parla solo di profitti e di manipolazione del vivente. La nuova frontiera dell’agricoltura industriale è il campo del biologico dietro il quale si cela la maschera del biotecnologico, ovvero di quelle tecnologie da cui sono derivati gli OGM e i pesticidi annessi (vedi ad esempio il glifosato di Monsanto), tecnologie che vengono spacciate da aziende, investitori e ricercatori come compatibili con la natura ma che invece altro non sono che compatibili con il sistema di dominio imperante e con i suoi metodi di sfruttamento della terra. L’agricoltura industriale con le sue monoculture, con la sua distruzione della biodiversità, ha reso sempre più sterile la terra; a ciò i signori dell’agro-impero hanno risposto con pesticidi, fertilizzanti e dove possibile con gli OGM. Ciò a sua volta ha determinato un ulteriore impoverimento della terra e la distruzione degli equilibri naturali degli ecosistemi contaminati. La risposta dell’industria è stata quindi quella di drogare la terra e le piante di veleni ormonali e quant’altro, cercando di far dipendere intere popolazioni e interi territori dalle nocività che l’Agro-business produce, spacciandole di volta in volta come tecnologie che non devastano la terra ma che anzi l’aiutano ad essere più “produttiva”, ovvero più sfruttabile. Oggi, la stessa logica assassina spaccia le biotecnologie e le nanotecnologie utilizzate da Valagro (ma anche da altre potenti multinazionali quali Pioneer, Du Pont, Monsanto, Bayer, Chem-China Syngenta, Novartis) come soluzioni tecniche per il miglioramento dell’agricoltura, millantando la solita farsa della tutela ambientale. Attraverso l’analisi genetica delle varie piante queste Multinazionali (Valagro ha 2 stabilimenti in Norvegia, 3 in India dove ha anche acquistato aziende specializzate in biotecnologia come la SRI Biotech) selezionano prodotti di derivazione vegetale e/o sintetica che vengono manipolati in laboratorio per poi essere utilizzati come fertilizzanti, bio-stimolatori, anti-parassitari che migliorano/potenziano le piante da coltivare e su cui sperimentare. Questo “miglioramento”, come lo chiamano, è solo l’ennesima nocività prodotta e diffusa sotto il mantra dell’onnipotenza del progresso tecnologico. Le conseguenze ambientali, oltre che imprevedibili, consentiranno agli stessi specialisti di promuovere altre nocività, altre innovazioni tecnologiche eco-compatibili a dir loro, in un “circolo vizioso” in cui la terra si impoverisce sempre più, noi rimaniamo soggiogati dall’ipocrisia dei potenti e loro, i tecnocrati, i ricercatori, gli industriali continuano a sperimentare e produrre i loro veleni. Questo processo industriale viene chiamato green economy, ma noi sappiamo bene che l’unica cosa che hanno di green questi produttori di menzogne e tossicità sono solo il colore dei loro sporchi soldi! La terra non ha bisogno della manipolazione in laboratorio, è l’essere sottomessi a questo sistema di morte che crea quest’illusoria necessità. Inoltre, il laboratorio che viene inaugurato in via Guidiccioni 8, a La Fontina, San Giuliano terme (PI), è in collaborazione con il Sant’Anna, centro di ricerca rinomato per i suoi contributi nel rendere sempre più artificiale e meccanico l’esistente attraverso, ad esempio, gli studi di bio-robotica [1], così come per il contributo che offre alla guerra per renderla più micidiale [2], oppure il contributo che offre nello sviluppare sistemi fotonici di telecomunicazione per scopi sia militari che civili [3]. Ovviamente ad un benefattore della ricerca di morte come il Sant’Anna non poteva sfuggire l’Agro-business e le biotecnologie annesse, per meglio definire il quadro di sfruttamento in cui ama tanto sguazzare.
E’ importante costruire dei percorsi di lotta che possano ostacolare i progetti di questi centri di ricerca e di queste multinazionali assassine, percorsi di lotta che non scadano nel riformismo o nel partitismo di turno, che siano spontanei e concreti, che mettano in discussione non solo la singola nocività, la singola multinazionale accanto alla porta di casa, ma anche il sistema di potere che le determina.

[1] Vedi CONTROTEMPO n°24 – “Chi con una mano infetta, con l’altra spaccia l’antidoto” [2] Vedi contributo PISA, IL SANT’ANNA E LA GUERRA [3] Vedi CONTROTEMPO n°27 – “A Pisa dove si fabbrica il futuro… di morte!

GARAGE ANARCHICO
PISA Chiassetto Sant’Ubaldesca 44 (zona San Martino)
Apertura Mercoledì e Venerdì ore 16.00- 20.00