Svizzera, in occasione della marcia internazionale anti-Monsanto

Il 23 maggio, da due anni a questa parte, è il giorno in cui ONG di tutto il mondo e movimenti di base si danno appuntamento in svariate città in ogni continente, per dare vita a cortei e marce contro la multinazionale Monsanto. Una giornata che di per sè non offre chiaramente chissà quli spunti di critica o momenti di lotta al di là di qualche slogan, considerate le organizzazzioni ultra-reformiste e para-istituzionali che si muovono dietro quest’appuntamento e le rivendicazioni ed argomentazioni del tutto parziali portate avanti contro la manipolazione genetica (e in alcuni casi sul filo del ridicolo, come un volantino girato in a Berna a chiamata del corteo che chiedeva ulteriori sperimentazioni di OGM in campo aperto così da poter dimostrare o meno la loro nocività).
In Svizzera, consce di questo limite, diverse persone hanno comunque deciso di attivarsi, cogliendo la giornata come una buona occasione per parlare del campo di colture OGM sperimentale presso Zurigo, rilanciare una mobilitazione e contribuire alla giornata con contenuti di critica radicale, e critiche anche verso quegli stessi ambientalisti che, muovendosi attraverso moratorie ed iter democratici, hanno difatto sdoganato lo sviluppo e la ricerca scientifica in campo aperto di alimenti geneticamente ingegnerizzati
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Oltre a partecipare ai vari cortei e presidi che si sono svolti a Lugano, Basilea, Berna e Morges (dove ha sede in Svizzera la Monsanto) volantinando e distribuendo l’opuscolo “Il campo del controllo”, nei giorni precedenti il corteo ignoti attivisti hanno ripetutamente rovinato la facciata della sede di Monsanto e Dupont con scritte e vernice.

Di seguito il volantino distribuito durante i cortei nella giornata del 23:

VOLANTINO SABATO