Fare luce sul clima di manipolazione – Paul Cudenec

Shining light on the climate of manipulation


Fare luce sul clima di manipolazione

Paul Cudenec


Testo dell’intervento di sabato 29 luglio 2023 al convegno internazionale Resistenze al Nanomondo nella campagna alessandrina, Italia


In questo degradato mondo moderno ci troviamo spesso al buio.
La nostra è una società costruita interamente sull’artificio e sull’illusione, e quindi in questo labirinto di menzogne, in questa demoniaca sala degli specchi, è diventato straordinariamente difficile distinguere il fatto dal falso, la realtà dalla montatura.
Anzi, siamo praticamente arrivati a uno stadio di completa inversione.
La migliore indicazione dell’integrità di qualcosa o di qualcuno è il fatto che venga denunciato come criminale dal sistema, mentre il più forte segnale di allarme della disinformazione è quando una certa proposizione viene presentata come una verità sacra, protetta dalla contraddizione da uno speciale status di tabù.
La questione del cambiamento climatico e della cosiddetta “giustizia climatica” ne è un esempio lampante.

La verità sulla questione è a dir poco sfuggente. Piers Corbyn, l’affabile scienziato inglese e attivista per la libertà con cui ho condiviso la piattaforma alla conferenza Real Left di Londra all’inizio dell’anno, sostiene che non esiste un riscaldamento globale causato dall’uomo. [1]
Afferma che la CO2 rappresenta appena lo 0,04% dell’atmosfera e che il contributo dell’umanità, il 4% di questo 0,04%, è troppo insignificante per modificare la temperatura terrestre nel modo suggerito.
I livelli di CO2, infatti, non sono una causa dei cambiamenti di temperatura, ma un effetto a lungo termine di quelli che abbiamo sperimentato in precedenza, che sono stati causati dalle attività del sole, insiste.
La CO2 aggiuntiva creata durante i periodi caldi viene inghiottita negli oceani freddi e profondi ed emerge altrove nel mondo da 500 a 800 anni dopo, sostiene Corbyn, per cui l’attuale aumento dei livelli di CO2 è un effetto successivo di un periodo caldo nel Medioevo.

D’altra parte, la giornalista investigativa canadese Cory Morningstar (nella foto), che ha parlato allo stesso evento in collegamento video, ha da tempo assunto la posizione che il cambiamento climatico causato dall’uomo è abbastanza reale, ma che è stato sistematicamente sfruttato per gli scopi decisamente non ambientalisti del capitalismo globale.
L’autrice ha smascherato questo processo di dirottamento per molti anni e la massa di prove dettagliate che ha accumulato è conclusiva.
Cory è stata particolarmente importante nel demolire il mito di Greta Thunberg come “studentessa con una coscienza”, il cui sciopero scolastico individuale ha catturato l’attenzione del mondo e l’ha portata a parlare alle Nazioni Unite, al WEF e al Parlamento europeo, oltre che a comparire sulla copertina della rivista Time, che l’ha definita “leader della prossima generazione”, a incontrare Barack Obama ed Emmanuel Macron e a essere candidata al Premio Nobel per la Pace…
Le ricerche forensi di Cory hanno rivelato il ruolo chiave di Callum Grieve, uno “specialista della comunicazione” con sede a New York.
Grieve ha lavorato per cinque anni per The Climate Group, che nel 2014 ha lanciato We Mean Business per “catalizzare l’azione intorno al cambiamento climatico e riportarlo in cima all’agenda globale”.

Cory ha riferito che: “I partner fondatori di We Mean Business sono Business for Social Responsibility, il B Team, Carbon Disclosure Project, Ceres, The Climate Group, il Prince of Wales’s Corporate Leaders Group e il World Business Council for Sustainable Development. Insieme, queste entità rappresentano le aziende e gli investitori più potenti del mondo”. [2]
Si dà il caso che proprio il primo giorno della protesta di Greta sul marciapiede di Stoccolma, il 20 agosto 2018, Grieve le abbia inviato un messaggio su Twitter dichiarando: “Siamo con te. Tieni duro”.
Un’altra figura chiave smascherata da Cory è stata Ingmar Rentzhog, l’uomo che ha parlato con Greta sul marciapiede in quel fatidico giorno di agosto 2018 e che ha lo twittato al mondo.

Amministratore delegato della rete di campagne sul clima We Don’t Have Time, Rentzhog è anche, come Grieve, un professionista delle pubbliche relazioni.
Secondo il mito di Greta, si è imbattuto per caso nella sua protesta mentre camminava per andare al lavoro ed è stata questa fortuna a far sì che la sua voce venisse ascoltata così ampiamente.
Come ha notato il giornalista Frank Chung: “Nonostante il nome, We Don’t Have Time ha avuto il tempo di produrre un cortometraggio sulla signora Thunberg, che ha pubblicato su Facebook il giorno successivo”. [3]
Notevole!

La storia dell’incontro casuale con Greta è andata in frantumi quando Rentzhog ha ammesso di aver già svolto attività di PR per la madre e di essere stato “avvisato” in anticipo della protesta.
“La merce si contempla in un mondo che si è creato da sé”, per dirla con Guy Debord. [4]
Sul sito web di Wrong Kind of Green, Cory descrive con dovizia di particolari una rete globale di gruppi climatici legati alle aziende, tra cui Fridays for Future, che ha organizzato gli scioperi scolastici.
La Fondazione europea per il clima, ad esempio, ha elencato tra i suoi finanziatori Bloomberg Philanthropies, il Rockefeller Brothers Fund, la Hewlett Foundation, il Growald Family Fund e la Oak Foundation, che citerò ancora più avanti. [5]
Io stesso ho iniziato ad approfondire la questione quattro anni fa, quando Extinction Rebellion nel Regno Unito ha lanciato il suo sito web XR Business[6].
Questo, insieme a una lettera al quotidiano The Times di Londra, dichiarava il sostegno alla XR, come è conosciuta Extinction Rebellion, da parte di vari “leader aziendali”.

Non è stata una sorpresa vedere il nome di Gail Bradbrook, una delle fondatrici di XR e direttrice di una società chiamata Compassionate Revolution Ltd.
Ma altri membri della lista erano un po’ meno attesi, per un gruppo di campagna che stava attirando il sostegno degli ambientalisti anticapitalisti.
Tra questi, capitalisti d’impatto come Seb Beloe di WHEB, che afferma di essere “focalizzato sulle opportunità create dalla transizione verso un’economia globale sostenibile e a basse emissioni di carbonio”.
Poi c’era Amy Clarke, cofondatrice di Tribe Impact Capital LLP, che vanta lo slogan “Un nuovo ordine di ricchezza”.
Un altro sostenitore della XR è Paul Polman, fino a poco tempo fa amministratore delegato di Unilever, l’enorme azienda transnazionale di beni di consumo.
Alcuni di loro avevano evidenti interessi acquisiti nella truffa della “sostenibilità”, come Samer Salty di Zouk Capital, che stava manovrando per gestire un fondo di investimento del governo britannico di 400 milioni di sterline volto a contribuire ad aumentare la diffusione dei veicoli elettrici.
Lo stesso vale per Michael F. H. Bonte-Friedheim di NextEnergy Capital, “il principale gestore internazionale di investimenti e attività nel settore solare”.
Ma forse la cosa più significativa è stata l’inclusione di Charmian Love, un’imprenditrice impegnata a “Mobilitare i movimenti” e “Reimmaginare il capitale aziendale” attraverso un sito web chiamato Corporate Impact X, che è “progettato per sostenere le aziende nello sviluppo di strategie di venture, collaborazione e investimento ad alto impatto”.

L’iniziativa di XR Business non è andata giù agli attivisti di base e il sito web è stato rapidamente rimosso.
Ma era troppo tardi. Il gatto era uscito dal sacco, come si dice in inglese. Il gatto grasso capitalista in questo caso!
Sono emerse rapidamente altre prove della realtà che si cela dietro la facciata verde di Extinction Rebellion, come ad esempio un articolo del 2016 scritto da uno dei suoi “leader aziendali”, John Elkington. [7]
Si è scoperto che era anche coinvolto nell’inchiesta Tomorrow’s Capitalism Inquiry sostenuta da aziende come Aviva Investors, Covestro e (ancora una volta) Unilever.
Nell’articolo, Elkington si entusiasmava per le potenziali opportunità finanziarie offerte da quella che lui stesso definiva “industria della sostenibilità”: “imprese che possono contribuire a far progredire gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”.

Ha scritto: “Mentre i leader imparano a ‘Pensare in modo sostenibile’, dovranno anche imparare a ‘Pensare X’, che sta per ‘Pensare in modo esponenziale'”.
“Così come un tempo si rivolgevano agli attivisti e agli imprenditori sociali per capire come si stavano muovendo i mercati, ora devono coinvolgere una serie di attori molto diversi.
“Questi nuovi attori non si accontentano di miglioramenti dell’1% o addirittura del 10% su base annua, ma puntano a miglioramenti di 10 volte, o 10 volte, nel tempo”.

Più tardi, nel 2020, ho scoperto che Extinction Rebellion UK, insieme ad altri gruppi di “giustizia climatica” nel Regno Unito, in Spagna, nella Repubblica Ceca e nei Paesi Bassi, riceveva fondi dalla Guerrilla Foundation, un’organizzazione finto-radicale con sede a Berlino, che descrive il suo obiettivo come “portare un grande cambiamento sistemico in tutta Europa in linea con la Grande Transizione”. [8]
Qui in Italia, Ultima Generazione è finanziata, come mostra il suo stesso sito web, [9] dalla rete A22, a sua volta finanziata [10] dal Climate Emergency Fund negli Stati Uniti, un’entità co-fondata dalla miliardaria Aileen Getty della dinastia petrolifera Getty, [11] che afferma di “essere stata costituita come ponte tra filantropia e attivismo climatico”. [12]
In breve, è assolutamente chiaro che il movimento per la “giustizia climatica” è un movimento costruito, creato dalla classe miliardaria come strumento di pubbliche relazioni che permetterà loro di saccheggiare le casse pubbliche, con il pretesto di una “emergenza” climatica, e di incanalare trilioni di dollari nelle proprie tasche.
Non è “il pianeta” che vogliono salvare, ma il sistema capitalistico globale, che potrà espandersi in nuove aree, mercificando la natura stessa come fonte di speculazione e profitto. [13]
‘Betrayal’ di Mario Sánchez Nevado
Un fenomeno analogo si cela dietro il culto transgender, che usa la pretesa di difendere un diritto umano appena scoperto, il diritto di fingere di essere un membro del sesso opposto, per portare avanti un’agenda industrial-capitalista.
Jennifer Bilek (nella foto), giornalista e ricercatrice eco-femminista americana, che tra l’altro ha lodato la vostra protesta alla Baby Fair di Milano all’inizio di quest’anno, ha trascorso l’ultimo decennio a esaminare e smascherare il movimento transgender. [14]

Ha dimostrato che è strettamente legato all’industria biotecnologica, sottolineando che “Martine Rothblatt, transessuale, avvocato transumanista e imprenditrice, autrice della prima “legge sul genere”, scrive e parla spesso di “transgenderismo” che fertilizza il terreno per il transumanesimo”. [15]
Denunciando la realtà attuale dietro l’agenda LGBT+, Jennifer aggiunge: “la sigla LGB indica dei diritti umani. I carattero aggiuntivi, T+, lavorano per oscurare l’industria e la tecnologia dietro la facciata dei diritti umani, che si muovono a velocità della luce”.
All’inizio di questo mese, ho anche fatto un piccolo approfondimento sulle reti che promuovono i “diritti trans”. [16]
In primo luogo ho rintracciato un articolo sul sito web presumibilmente “anarchico” di Freedom News che riportava la Trans Safety Network, un membro di Consortium, che si descrive come “l’infrastruttura nazionale e l’organismo ombrello per i gruppi lesbici, gay, bisessuali e trans+ in tutto il Regno Unito”. [17]
Il Consortium spiega di essere aiutato nei suoi sforzi da Traverse, che descrive come “una società di consulenza indipendente per la ricerca sociale e la valutazione”. [18]

Ma lo status di “indipendente” di Traverse è messo in dubbio dal fatto che sul proprio sito web annuncia con orgoglio di lavorare con società del calibro di: Arcadis NV, una società di ingegneria olandese che si occupa della costruzione di autostrade e aeroporti; Horizon Nuclear Power; Wellcome Trust, il cuore marcio di Big Pharma nel Regno Unito, e Big Society Capital, la società di impact capitalism gestita da Ronald Cohen (nella foto). [19]
Traverse è anche “un membro di Sonder, un gruppo di organizzazioni” che mira a trarre profitto dalla privatizzazione del settore pubblico in Gran Bretagna ed è, in effetti, strettamente legato [20] a una società chiamata Private Public Ltd, che è fortemente coinvolta nel capitalismo d’impatto. [21]
Una situazione simile si riscontra con ILGA Europe, la regione europea dell’Associazione Internazionale Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans e Intersessuali, che si descrive come “un’organizzazione non governativa indipendente e internazionale che riunisce oltre 700 organizzazioni di 54 Paesi in Europa e Asia centrale”. [22]
ILGA Europe gode di uno status consultivo presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e di uno status partecipativo presso il Consiglio d’Europa e può vantare alcuni finanziamenti importanti, non da ultimo quelli dell’Unione Europea e del governo dei Paesi Bassi.
Uno dei suoi benefattori è la Oak Foundation, con sede in Svizzera, che è anche uno dei finanziatori della Fondazione europea per il clima, come rivelato da Cory Morningstar, che afferma di essere “un gruppo di organizzazioni filantropiche con sede in vari Paesi del mondo”. [23]

Nel mio articolo ho descritto come ILGA Europe sia finanziata anche da altre ricche fondazioni interessate a ciò che descrivono come filantropia, investimenti a impatto, lotta all’antisemitismo e sostegno all’Ucraina.
Ho scoperto che un ruolo importante in questa rete oscura di finanziamenti per i “diritti trans” è svolto dal Vanguard Charitable Endowment Program, che insiste sul fatto di dedicarsi all'”impatto caritatevole attraverso una filantropia strategica e ponderata” [24] ed è, ovviamente, parte dell’entità Vanguard-BlackRock che domina la finanza globale. [25]
Il fatto che sia il movimento per la “giustizia climatica” che quello per i “diritti trans” siano false bandiere per interessi finanziari aziendali non è una coincidenza, ma fa parte di un piano sistematico e di ampio respiro.

Per poter portare avanti la propria agenda, che va completamente contro gli interessi della maggioranza della popolazione, i ricchi e i potenti hanno sempre avuto bisogno di nascondersi dietro qualcos’altro.
Per molti secoli, questo qualcosa è stato “la nazione” o “il re” o “Dio” o “la tradizione” o “la civiltà” o “la legge e l’ordine”.
Hanno sfruttato il senso di lealtà verso la patria, il senso del pudore, la paura dello straniero o del cambiamento, per radunare le persone dietro la bandiera del loro continuo dominio.
Ma oggi cercano la loro legittimazione sociale altrove e utilizzano invece quelli che potrebbero sembrare principi “radicali” o “di sinistra” come base della loro manipolazione.
I loro investimenti di sfruttamento – investimenti a scopo di lucro – vengono ribattezzati come filantropia, come azione di bene, come “impatto” positivo sulla società o sull’ambiente.
Questa nuova forma di capitalismo di rischio, il cosiddetto capitalismo “d’impatto”, è sostenuta dal mondo della finanza internazionale, dal World Economic Forum, da Re Carlo III e dalla Guerrilla Foundation, finanziatori dell’attivismo “climatico”.

Il linguaggio “wokewashing” con cui nasconde le sue reali intenzioni è descritto dal venture capitalist britannico Ronald Cohen nel suo libro del 2020, “Impact: Reshaping Capitalism to Drive Real Change”, che ho analizzato nel gennaio 2021. [26]
Egli afferma che il capitalismo d’impatto “ci condurrà verso un mondo nuovo e migliore”, “aiutando i bisognosi e preservando il nostro pianeta”.
Affronterà “una serie di problemi sociali”, tra cui i senzatetto, gli alloggi a prezzi accessibili, le organizzazioni comunitarie, l’obesità infantile e la salute mentale, per non parlare di “povertà, sottoistruzione, disoccupazione, invecchiamento della popolazione e distruzione dell’ambiente”.
E lo farà “aiutando i giovani svantaggiati”, sostenendo “l’integrazione dei rifugiati e degli immigrati” e promuovendo “l’empowerment delle donne e l’uguaglianza di genere”.
I progetti d’impatto mirano a fornire “servizi finanziari per i poveri” e “alloggi ecologici e a prezzi accessibili”.
Cohen dichiara: “Dobbiamo spostare le nostre economie per creare risultati positivi”.
Questi “risultati positivi” sono in realtà l’innesco dei dividendi in quelli che egli chiama i suoi “modelli di investimento a pagamento”, e dipendono dalla sorveglianza a tutto campo e in tempo reale di tutti gli aspetti della nostra vita grazie alla tecnologia della quarta rivoluzione industriale.

Cohen è membro del Global Steering Group for Impact Investment del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite [27] e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite sono strettamente legati al progetto di impatto.
Essi definiscono aree specifiche in cui i governi dovrebbero agire e richiedono di trovare fondi da destinare a tali questioni.
Lo “steering group” delle Nazioni Unite si vanta che il suo “impatto trasformativo sulle vite di tutto il mondo” comporterà “l’apertura di 12.000 miliardi di dollari di opportunità di mercato”. [28]
Tutto il linguaggio “woke” usato per descrivere queste varie agende d’impatto non è altro che una copertura per un vasto colpo finanziario, una truffa di proporzioni incredibili condotta ai danni del 99,9% dell’umanità.

Il coinvolgimento centrale delle Nazioni Unite ci dice molto sulla natura dell’entità che sta dietro a questa truffa.
L’eccellente ricercatore inglese Iain Davis lo descrive come “il partenariato pubblico-privato globale”. [29] Ma recentemente sono giunto alla conclusione che, sebbene questo termine sia utile come trampolino di lancio per comprendere la portata di ciò che stiamo affrontando, è anche leggermente fuorviante.
È fuorviante perché l’inquadramento del rapporto tra pubblico e privato come “partenariato” è quello che ci viene fornito dalle persone coinvolte.
In realtà, il pubblico e il privato non sono entità separate, ma una cosa sola.
Grazie a innumerevoli decenni di corruzione sistematica, gli interessi privati hanno preso interamente il controllo di tutte le principali istituzioni pubbliche, nazionali e internazionali.
Poiché questa corruzione non può essere ammessa al pubblico, si ricorre alla nozione di “partenariato” per spiegare il fatto che queste due facce della stessa entità perseguono esattamente la stessa agenda.

Abbiamo urgentemente bisogno di vedere emergere un nuovo movimento internazionale di resistenza contro questa entità tossica, dato che ha disabilitato e recuperato con successo molti gruppi “radicali” esistenti.
Credo che il primo passo necessario da compiere per opporsi efficacemente a questa entità globale corrotta sia riconoscere la sua esistenza.
È importante dire a voce alta e chiara che un’unica rete criminale mondiale, la criminocrazia, gestisce dietro le quinte tutto, dal WEF all’OMS, dall’ONU all’UE, da BlackRock alla Banca Mondiale.
Dobbiamo poi inserire ogni specifica branca delle sue attività in questo contesto generale, in modo che tutti possano vedere come esse siano collegate, parte della stessa agenda generale.

Vedo segni incoraggianti che questo sta già cominciando ad accadere. La conferenza della Real Left a Londra, per esempio, si è opposta non solo alla falsa agenda “verde”, ma anche alle città intelligenti, all’insabbiamento del “vaccino” Covid e ad altri aspetti dell’ampio “Grande Reset”.
Lo stesso nesso di potere globale si sta rendendo conto di quanto sta accadendo, da qui il crescente uso di insulti come “complottista”, “reazionario”, “antisemita” o addirittura “terrorista” contro chiunque metta in discussione la sua mendace narrativa.
Possiamo vedere esattamente quali aspetti del suo dominio desidera nascondere al controllo grazie ai tabù che costruisce con cura intorno a questi temi, progettati per chiudere ogni dibattito con cortine fumogene di indignazione morale e paura di contaminazione politica.
Ne abbiamo avuto prova nelle diffamazioni mosse contro questo stesso evento due anni fa, contro il numero speciale della rivista francese Ecologie & Politique a cui hanno contribuito diverse persone che hanno partecipato a questa conferenza [30] e contro la rivista australiana New Dawn, che ha ripubblicato diversi miei articoli negli ultimi anni. [31]
Un paio di mesi fa, l’Inquisizione ha puntato il dito contro Crow Qu’appelle, l’anarchico verde canadese che sta dietro a Nevermore Media,, e anche contro di me, perché abbiamo spesso lavorato insieme.

Un autore anonimo del sito Montreal Counter Information mi ha accusato di “propagare teorie complottistiche di estrema destra su banchieri ebrei e persone trans”. [32]
Analizziamo cosa ha scritto: smascherare la narrazione ufficiale è ora chiamato propagare teorie del complotto e tutte le teorie del complotto sono automaticamente “di estrema destra”; criticare il sistema finanziario globale è “antisemita” solo perché alcuni individui all’interno di quel sistema sono ebrei, e criticare l’industria transgender equivale necessariamente a un attacco personale alle “persone trans”.
Queste stesse assurde e disoneste accuse intercambiabili vengono riproposte ogni volta che qualcuno esce dai binari dell’ideologia.
Ma suonano sempre più vuote e percepisco una ventata di panico nell’aria.

L’articolista di Montreal mette in guardia da “una eco chamger transnazionale di cospirazionisti che hanno abbracciato idee sempre più reazionarie, transfobiche e antisemite”.
In altre parole, temono che ci stiamo riunendo e raggruppando al di fuori della prigione mentale controllata della sinistra woke per iniziare a formare un movimento di resistenza internazionale coerente e a lungo termine!
Mentre Crow sospetta che l’articolo in questione sia stato scritto da un agente dei servizi segreti, il sistema dipende dalla capacità di mobilitare attivisti genuini ma illusi come sue truppe d’assalto contro il dissenso autentico.
E credo che in questo caso ci sia una debolezza che potremmo sfruttare.
Poiché, in cuor loro, queste persone, a sinistra, si oppongono effettivamente al controllo capitalistico – anche se attualmente non ne riconoscono la presenza nelle lotte in cui sono coinvolte – le rivelazioni della manipolazione delle grandi imprese potrebbero cambiare la loro fedeltà.

Ciò che attualmente impedisce loro di ascoltare tali rivelazioni è che viene detto loro che provengono da un luogo inaccettabile e politicamente tossico: “l’estrema destra”, la “fachosphère” come la chiamano in Francia.
Quindi, mentre denunciamo le truffe aziendali come i movimenti per la “giustizia climatica” e i “diritti trans”, dobbiamo essere molto chiari sulla posizione da cui lo facciamo.
Per quanto riguarda il conflitto tra Ucraina e Russia, vogliono che la posizione “alternativa” al sostegno cieco a Zelensky e all’Ucraina sia il sostegno cieco a Putin e alla Russia.
Allo stesso modo, ci sono elementi del movimento per la “libertà” [posizioni critiche della narrazione ufficiale sul Covid, NdE] post-2020 che sembrano intenzionati a trasformarlo in una sorta di immagine speculare della sinistra pro-lockdown, pro-sistema – una destra anti-lockdown ma pro-sistema.
Essendo automaticamente contro tutto ciò per cui la finta sinistra dice di essere a favore, finisce per sostenere la vera agenda portata avanti dal sistema globale, quella che hanno nascosto dietro tutti i dogmi woke.

Lo abbiamo visto di recente con Robert Malone (nella foto), lo scienziato americano che apparentemente si è trasformato in un whistleblower contro i “vaccini” a base di mRNA che ha contribuito a sviluppare ed è quindi considerato da alcuni come una voce dissidente di primo piano.
Ma in un articolo pubblicato il 18 luglio di quest’anno, presumibilmente contro il “colonialismo verde”, ha in realtà riproposto tutti gli stessi argomenti imperialisti di “sviluppo” che sono stati a lungo utilizzati dal sistema, parlando di donne africane in “povertà” perché lavano a mano i vestiti delle loro famiglie e, soprattutto, descrivendo questo come “uno spreco di lavoro umano”. Lavoro che potrebbe essere destinato a usi migliori e più produttivi”. [33]
Come autentici dissidenti, se sfidiamo la narrativa sul clima non è perché non ci interessa il futuro della Terra o gli effetti della società industriale, ma per la ragione esattamente opposta, ovvero perché siamo in grado di vedere che un futuro industriale-capitalista “verde” sarebbe un disastro per il mondo naturale.
Se mettiamo in discussione la narrativa transgender, non è perché vogliamo costringere le persone, in tutta la loro diversità individuale, in ristrette categorie basate sul genere, ma perché vediamo come la necessità di tale diversità sia sfruttata dagli interessi aziendali e trasformata in una mutilazione e in una tossicodipendenza a vita che rappresenta l’esatto contrario della libertà personale e della realizzazione di sé.

Se ci opponiamo alle città di 15 minuti, non è perché facciamo il tifo per la cultura dell’automobile e non vorremmo vedere un mondo localizzato e ridimensionato, ma perché abbiamo capito che il progetto è un cavallo di Troia per introdurre i campi di concentramento digitali delle smart city della distopica quarta rivoluzione industriale.
Parallelamente alla nostra critica all’entità globale, la criminocrazia, dobbiamo promuovere una filosofia positiva basata su valori che, in verità, potrebbero essere condivisi da molti di coloro che attualmente sono stati ingannati nel seguire l’agenda ufficiale.
Un recente opuscolo che abbiamo presentato a Winter Oak, una raccolta di conversazioni tra me e Crow, nomina questi valori fondamentali come la verità, la bellezza, la natura e l’allegria, l’allegria è la nostra appartenenza l’uno all’altro, al mondo che ci circonda e al cosmo nel suo complesso. [34]
Se questi valori fondamentali risplendono con potente autenticità in tutto ciò che diciamo e facciamo, allora possiamo sfondare il muro di menzogne del sistema e accendere la fiamma della giusta rivolta nei cuori di molti milioni di persone.
Dopo tutto, quante persone là fuori, di qualsiasi estrazione politica, non preferirebbero i nostri valori di verità, bellezza, natura e condivisione [withness] all’agenda del sistema di bugie, bruttezza, artificio e separazione?
Il mondo è attualmente nelle mani di quello che è niente meno che un culto psicopatico della morte, mentre la nostra resistenza è una forza per la vita.
Dobbiamo esserne consapevoli e comunicarlo in tutto ciò che facciamo e diciamo, insieme alla gioiosa convinzione che, nonostante le tenebre dell’epoca attuale, sarà la vita a prevalere, alla fine e inevitabilmente.
Come recita il titolo del nostro opuscolo: “Non c’è niente di più potente di un’idea il cui tempo è arrivato”.
[Versione audio]

Potete leggere il mio discorso al convegno italiano del 2022 qui e qui.
[1] Piers Corbyn, ‘Man-Made Climate Change Does not Exist!”, Reading University Debating Journal, September 19, 2019.
[2] https://www.wrongkindofgreen.org/2019/09/18/the-manufacturing-of-greta-thunberg-for-consent-the-behavioural-change-project-to-change-everything-volume-ii-act-v/
[3] https://www.news.com.au/finance/business/media/the-pr-guru-behind-the-rise-of-greta-thunberg/news-story/fae7bd1704d58e8ff0dd4d93ec0b3560
[4] https://orgrad.wordpress.com/a-z-of-thinkers/guy-debord/
[5] https://i0.wp.com/www.wrongkindofgreen.org/wp-content/uploads/2019/09/European-Climate-Foundation-Funders.png?ssl=1
[6] https://winteroak.org.uk/2019/04/23/rebellion-extinction-a-capitalist-scam-to-hijack-our-resistance/
[7] https://winteroak.org.uk/2019/05/02/the-x-agenda-what-does-xr-actually-stand-for/
[8]
https://winteroak.org.uk/2020/11/26/corporate-branded-activism/
[9] https://ultima-generazione.com/faq/
[10] https://a22network.org/
[11] https://static1.squarespace.com/static/60930b2084ef393517963bbe/t/640a71ec66ae9f4ccc1e2b2b/1678406141135/Climate+Emergency+Fund_2022+Annual+Report.pdf
[12] https://www.climateemergencyfund.org/press/cef/2022-9-20-press-release
[13] https://nodealfornature.wixsite.com/info
[14] https://www.the11thhourblog.com/
[15] https://humanevents.com/2023/06/11/jennifer-bilek-is-humanity-ready-for-lgbtq-tech-babies-and-the-full-erasure-of-women-from-reproduction
[16]
https://winteroak.org.uk/2023/07/05/the-acorn-84/
[17] https://www.consortium.lgbt/grantgiving/
[18] https://www.consortium.lgbt/what-we-do/lgbt-sector-outcomes-framework/
[19] https://traverse.org.uk/who-we-are/our-partners
[20] https://www.sonder.group/our-people
[21] https://ppl.org.uk/perch/resources/ppl-impact-report-202021.pdf
[22] https://www.ilga-europe.org/about-us/who-we-are/
[23]
https://oakfnd.org/about/values-mission-history/
[24] https://www.vanguardcharitable.org/about-us
[25] https://childrenshealthdefense.org/defender/blackrock-vanguard-own-big-pharma-media/
[26] https://winteroak.org.uk/2021/01/27/ronald-cohen-impact-capitalism-and-the-great-reset/
[27] https://sdgimpact.undp.org/steering-group.html
[28] https://sdgimpact.undp.org/assets/SDG-Impact-Brochure.pdf
[29] https://iaindavis.com/what-is-the-global-public-private-partnership/
[30]
https://winteroak.org.uk/2023/01/01/the-acorn-79/#2
[31]
https://winteroak.org.uk/2023/01/21/ramping-up-the-global-inquisition/
[32]
https://winteroak.org.uk/2023/07/05/the-acorn-84/
[33]
https://winteroak.org.uk/2023/07/19/robert-malones-global-industrialist-agenda/
[34] https://winteroakpress.files.wordpress.com/2023/07/there-is-nothing-1.pdf