Dichiarazione davanti al Tribunale Penale Federale di Bellinzona

Il 22 luglio 2011 il Tribunale Federale Penale di Bellinzona ha condannato Costantino Ragusa a 3 anni e 8 mesi, Luca Bernasconi a 3 anni e 6 mesi e Silvia Guerini a 3 anni e 4 mesi per atti preparatori d’incendio, trasporto illegale e occultamento di materiale esplosivo. Questa dichiarazione è stata letta dagli imputati in aula durante un’udienza del processo tenutosi nel luglio 2011 in Svizzera. I tre erano stati arrestati il 15 aprile del 2010 nei pressi di Zurigo durante un controllo stradale, sospettati di un tentato attacco contro il centro di ricerche IBM di Ruschlikon, all’epoca in fase di costruzione.

“Ancora una volta torniamo a prendere la parola collettivamente, cosa che in questi 15 mesi di carcerazione preventiva abbiamo potuto fare a fatica a causa della censura e delle forti restrizioni a cui sono sottoposte le nostre comunicazioni. Situazione che invece di migliorare con il termine delle indagini è andata peggiorando.
In questa “carcerazione ermetica” vediamo il chiaro tentativo di isolarci tra di noi e soprattutto con l’ampia, variegata, forte e calorosa solidarietà che si è creata all’esterno, che in questi mesi con numerose iniziative ha fatto sentire un’unica voce con le nostre.
In questi mesi quando abbiamo rotto il silenzio non è stato nel corso dei numerosi interrogatori da parte della Polizia Federale, Procura Federale e italiana, ma nel corso di iniziative di lotta volte a rompere l’isolamento e rincontrarci con quelle situazioni che danno vita al movimento di liberazione animale e della Terra e che lottano contro ogni forma di sfruttamento e dominio. Movimento di cui anche noi siamo parte.
Se parliamo in questo tribunale non è per intervenire nella discussione sulla nostra colpevolezza o per mercanteggiare sulla nostra innocenza. Le cose che diremo sono prive di calcolo, prive d’interessi particolari volti alla nostra attuale situazione che ci vede sul banco degli imputati. Se noi siamo rinchiusi non lo saranno le questioni ben più importanti che verranno fuori e a cui noi diamo veramente importanza. Vogliamo che queste escano da qui, vadano oltre queste mura, sbarre e tecnologie di sicurezza, rivolgendoci alla società nel suo insieme. […]”
19 Luglio 2011

Dichiarazione davanti al tribunale penale federale di Bellinzona

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