Contributo di Maria Heibel per le tre giornate contro le tecno-scienze: L’Ingegneria dell’umanità e del pianeta in esseri robotizzati e megamacchina

Dal sito internet No Geoingegneria: https://www.nogeoingegneria.com/timeline/storia-del-controllo-climatico/lingegneria-dellumanita-e-del-pianeta-in-esseri-robotizzati-e-megamacchina/

L’INGEGNERIA DELL’UMANITÀ E DEL PIANETA IN ESSERI ROBOTIZZATI E MEGAMACCHINA


Dalla geoingegneria al transumanesimo: come la Terra e i suoi abitanti vengono tramutati dallo stato naturale in artificiale attraverso l’ ingegnerizzazione nucleare, chimica, elettromagnetica, nanotecnologica e sociale.

Un tentativo di una visione d’insieme

Contributo di Maria Heibel per l’incontro:  TRE GIORNATE CONTRO LE TECNO-SCIENZE.

Questo è il testo dell’intervento che ho tenuto sabato 30 luglio 2022 alla conferenza Tre giorni contro la tecnoscienza ad Alessandria. Ringrazio gli organizzatori per avermi invitato chiedendomi di unire i puntini e ringrazio per lo stimolante scambio successivo al mio intervento.

Una versione audio preregistrata sarà presto disponibile sul sito degli organizzatori del meeting  https://www.resistenzealnanomondo.org/

Cosa c’entra la geoingegneria con il 5G – e il 5G con il transumanesimo?
E cosa hanno a che fare questi elementi l’uno con l’altro? 

Il tema e la realtà della geoingegneria sono sconosciuti ai più, anche se il cielo ce lo annuncia con tanta enfasi. La cosa bizzarra è che molti giornali e persino riviste scientifiche serie si rifanno a questo cielo infestato da scie strane e  nuvole nuove  come un cielo futuristico, mostrano foto di questo cielo reale, questo cielo che vediamo,  per farci immaginare un cielo ‘curato’ chimicamente. 

Com’è possibile una simile assurdità?  Questo esempio di percezione schizofrenica ha precursori e successori. 

Il fatto è che persino il NOAA avverte, in relazione all’enorme traffico aereo, che la geoingegneria esiste, che le scie degli aerei influenzano l’atmosfera. Comunque, secondo la progettazione, che prevede operazioni del genere, questo deve essere fatto intenzionalmente, un velo deve essere steso tra il sole e il pianeta. Il grande oscuramento. Partiamo da qui, dalle evidenze. Per molti, tuttavia, evidente non è. La normalizzazione delle nuove normalità nel cielo è stata praticata con successo. Qualcuno preme il tasto e modifica a piacimento. 

Uno dei più importanti promotori di questo ramo della geoingegneria, del cosiddetto Solar Radiation Management,  è stato Edward Teller, che nel 1997 a Erice ha presentato il suo  piano che propone di spruzzare particelle riflettenti dagli aerei nell’atmosfera, proponendo di inserire  anche  il traffico civile, per poter modificare il clima a piacere. Aveva previsto il pulsante per il freddo e il caldo.

Un anno dopo, casualmente, i cieli  cambiarono, gradualmente, prima in USA e Canada, poi sui paesi appartente alla NATO – e piano piano – non troppo piano –   è stato possibile rilevare una diffusione mondiale del fenomeno del cielo scarabocchiato e dei tramonti dietro griglie a strisce.

Edward Teller, il “padre” della bomba termonucleare, o bomba all’idrogeno,  è tra coloro che hanno programmato questo cielo,  funge da filo conduttore per mettere a fuoco passaggi  importanti che possono aiutare a abbozzare un quadro più complesso. Il nome di Teller è emblematico per la  nuova era e lo sviluppo che ha portato a passo spedito nello spazio. (1)

 Teller propose per la prima volta uno shield o scudo  in alto  anni indietro. L ‘allora presidente Ronald Reagan l’ annunciò così: «Io mi rivolgo alla comunità scientifica nel nostro Paese, perché le stesse persone che ci hanno dato la bomba atomica ora volgano i loro talenti alla causa dell’umanità e della pace nel mondo, per darci gli strumenti che possano rendere le armi nucleari impotenti e obsolete».

Era lo scudo delle famigerate Guerre Stellari, che Reagen aveva  impacchettato tanto bene. Ma fu bocciato lo stesso.

Qualche anno dopo Teller presento uno shield in nuova versione nel 1997, il suo grandioso progetto di ingegneria planetaria  con il  titolo: “Effetto serra e glaciazioni. Prospettive per un meccanismo di regolazione dei cambiamenti globali su basi fisiche”

Rispetto alle proposto di Teller ad Erice commentò Foresta Martin Franco sul Corriere della Sera: Cio’ che ha piu’ colpito la platea di Erice non e’ tanto l’eccesso di innovazione e di stravaganza del progetto (gli scienziati americani ci hanno abituato a delle fascinose fughe in avanti), quanto la totale mancanza di sensibilità ambientale che lo contraddistingue.

Ma è stata la bomba atomica a rappresentare una svolta epocale per l’uomo, con la quale si è innalzato al di sopra della natura, con questo progresso si è inaugurata una nuova smodatezza. .

Robert Oppenheimer, la cui fama è principalmente associata alla costruzione della prima bomba atomica nell’ambito del Progetto Manhattan e alla successiva crisi di coscienza che lo portò a rifiutare di lavorare alla bomba all’idrogeno, disse dopo la prima esplosione di una bomba atomicaI fisici hanno conosciuto il peccato e questa è una conoscenza che non potranno perdere.

È stato un passo verso una dimensione che Günther Anders ( filosofo austriaco) descrisse come dilemma fondamentale dei nostri tempi: “Noi siamo inferiori a noi stessi”. Siamo incapaci di farci un’immagine di ciò che noi stessi siamo stati capaci di fare. In questo senso siamo “utopisti a rovescio”: mentre gli utopisti non sanno produrre ciò che concepiscono, noi non sappiamo immaginare ciò che abbiamo prodotto.” (2)

Facciamo un passo indietro:

MANHATTEN 1

Edward Teller, che di rimorsi e crisi di coscienza come Einstein e Oppenheimer non sembra aver sofferto, fu partecipante del Progetto MANHATTEN avviato dal Presidente  Roosevelt, nel 1942. Il lavoro svolse nella massima segretezza a tutti i livelliperfino la maggior parte dei capi militari americani furono all’oscuro. 

 Nell’autunno del 1942, gli abitanti di una zona rurale del Tennessee furono privati in un attimo delle loro case e fattorie. Gli Stati Uniti, che avevano così a disposizione più di 59.000 acri di terra, tirarono su in pochi mesi una città pionieristica, Oak Ridge,  che in seguito ebbe più di 75.000 abitanti, ma non comparve mai sulle carte geografiche e che, all’apice della Seconda Guerra Mondiale, consumava più energia della città di New York. (3)https://www.youtube.com/embed/wLg0ebODqPo?feature=oembed

Si trattava quindi di un affare top-secret del governo statunitense per creare la prima bomba atomica al mondo. Le bocche furono sigillate e fino alla fine della guerra non si seppe nulla o quasi del progetto stesso o delle persone coinvolte. 

Il 16 luglio 1945 esplose il primo ordine nucleare, e insieme ai due test in seguito, erano effettivamente due test le due bombe lanciate su Hiroshima e Nagasaki, fu l’inizio di una lunga serie di sperimentazioni al di là di ogni codice etico. Fu una lunga serie di crimini contro l’umanità e contro il pianeta.  

Tra il 1945 e il 1998, cioè fino alla stipulazione del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CBBT) nel 1996, sono esplosi 2053 ordigni nucleari.

Da allora, una massa di nuovi radionuclidi, isotopi artificiali, è circolata nella stratosfera prima di raggiungere la superficie terrestre attraverso la troposfera e diffondersi ovunque: Cesio-137, Plutonio-239, Carbonio-14, Stronzio-90 contaminano l’atmosfera terrestre per migliaia di anni. (4)

La geoingegneria secondo me inizia qui.

Dopo la messa in opera di un primo ground zero in Giappone, iniziò quasi subito la più imponente campagna globale di lavaggio del cervello mai realizzata. 

Ai bambini giapponesi sono stati mostrati cartoni animati che parlavano del atomo buono.

Walt Disney produsse il film propagandistico “IL MIO AMICO ATOMO” per piccoli e grandi. https://www.youtube.com/watch?v=4is-gZbDC2A

Le bombe diventarono sexy. Miss Atomic Bomb veniva selezionata in concorsi speciali. Ragazze Pinup sexy cavalcavano bombe. La sessualità femminile diventa iconografia della distruzione. L’anatomia femminile viene alterata e trasformata in modo da mettere in evidenza una sessualità che, all’epoca, doveva essere contenuta nella sfera domestica, del matrimonio e della famiglia. 

La realtà capovolta, distorta, ricreata dalla macchina dell’informazione ha una lunga tradizione. Possiamo sperimentare oggi di prima mano il modo in cui la realtà viene stravolta e  rimodellata  dai mezzi di comunicazione di massa.

L’energia nucleare doveva rappresentare la strada verso un futuro promettente, caratterizzato da importanti scoperte tecnologiche, ed essere circondato da un’aura di positività e fiducia. 

“È un dono di Dio”, dichiarò l’allora Presidente Harry Truman durante un comunicato televisivo alla nazione all’indomani della resa giapponese. Pochi anni e qualche decisione di test nucleari dopo, nel 1953, il suo successore Dwight Eisenhower esprime la volontà di utilizzare l’energia atomica anche per scopi civili. Non si dovette attendere molto. Nel 1958, la Commissione per l’energia atomica diede il via all’Operations Plowshare, con l’intento di esplorare i limiti e le potenzialità delle esplosioni nucleari per la creazione di bacini acquiferi, per gli scavi minerari e per l’estrazione di combustibili fossili nel sottosuolo.  Edward Teller propose il progetto Chariot, che aveva come obiettivo la creazione di un porto artificiale a Cape Thompson in Alaska, e consisteva nel seppellire un numero imprecisato di testate nucleari che sarebbero poi state fatte esplodere. Il mare sarebbe confluito all’interno dei crateri risultanti, formando di fatto un’eccellente conca naturale (si fa per dire) in cui creare il porto.

La scarsa consapevolezza dell’impatto del nucleare sull’ambiente e sulla salute fece sì che il suo utilizzo venne considerato anche per i propositi più avventurosi. Nel 1959, Jack W. Reed meteorologo ad un  grande laboratorio dell’United States Department of Energy, che si occupano di questioni di sicurezza nazionale per conto della National Nuclear Security Administration, presentò uno studio intitolato “Some Speculations of Nuclear Explosions on Hurricanes”. Perché non difendere la popolazione dagli uragani semplicemente bombardandoli?  Reed teorizzò che un’esplosione nucleare nell’occhio del ciclone avrebbe fatto in modo che la sua intensità diminuisse, sventando così ogni pericolo (un test c’è stato) (5) 

Donald Trump deve averne sentito parlarne,  aveva suggerito di bloccare gli uragani con le armi nucleari. Aveva uno zio speciale.

L’esperto scientifico John G. Trump fu incaricato di esaminare i documenti sequestrati postumi di Nikola Tesla.  Tesla morì nel 1943 e solo tre anni dopo Bernard Vonnegut e altri due scienziati della General Electric lanciarono simultaneamente l’era scientifica del controllo meteorologico e il Nuovo Progetto Manhattan. I tre anni trascorsi tra la morte di Tesla saranno stati sufficienti per verificare il materiale di Tesla.

In sintesi, 

nel 1945 iniziò l’era atomica nella più completa incoscienza.

Nonostante gli orrori provacati naque un un entusiasmo sconfinato a metà degli anni Cinquanta, quando “le prospettive dell’energia nucleare sembravano brillanti e inesauribili”.

Si prevedeva di viaggiare su Marte con l’energia nucleare.

Hollywood, industria discografica, moda  e mainstream accomparono  questo mondo nuovo  ‘fantastico’.

Con l’ingresso nell’era nucleare, l’intreccio tra scienza civile, industria, accademie, settore dell’ informazione e mondo militare, già chiaramente evidente durante le due guerre mondiali, si intensifica in molteplici forme. Il sistema duale civile-militare sta raggiungendo un importante livello di sviluppo.

La fase attuale ha molto a che fare con gli spostamenti determinati dalle guerre mondiali del passato. Hanno portato a due grandi capovolgimenti, due grandi Reset, ed ora siamo nel terzo.

Oggi siamo in guerra, una guerra mai dichiarata, una guerra a più livelli: una guerra economica, biologica, cibernetica,  chimica, una elettromagnetica, una guerra dell’informazione, sì, e una guerra meteorologica. Quest’ultima è forse la guerra più subdola e nascosta. 

Un passaggio occultato – da MANHATTAN 1 a MANHATTAN 2 

Il complesso militare-industriale-accademico coinvolto nel Progetto Manhattan originale e nella ricerca nucleare era quindi contemporaneamente impegnato nella ricerca e nell’applicazione della manipolazione meteorologica. Le due aree erano strettamente legate anche in termini di utilizzo militare. 

Questo si può già vedere nello sviluppo e nel funzionamento degli strumenti, in entrambi i settori sono necessari e impiegati gli stessi elementi, satelliti, radar, aerei, razzi, ecc. Per questo motivo, molti scienziati che facevano parte del Progetto Manhattan originale hanno lavorato anche alla modificazione del tempo e alla ricerca atmosferica.

Uomini come: Edward Teller, Vannevar Bush, John von Neumann e altri sono noti per aver  lavorato  in entrambi settori. (6)

DALLA GEOINGEGNERIA NUCLEARE ALLA GEOINGEGNERIA CLIMATICA

La realtà della modificazione meteorologica è esplosa alla fine degli anni ’40 con la scoperta della semina delle nuvole negli Stati Uniti da parte di Vincent J. Schaefer e Bernard Vonnegut, (7) e può essere vista come sottocategoria della geoingegneria.  Ha un impatto locale in quanto si svolge su scala locale, ma quando si verificano numerosi interventi (la Cina sta ora manipolando su larga scala),  l’impatto globale deve essere tenuto in conto. Tuttavia, anche un intervento limitato e locale in un’area di importanza strategica può avere un impatto globale devastante. Basti pensare all’ effetto farfalla  che dice “ che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”.

Il significato del  termine geoingegneria è stato modificato negli ultimi anni. La definizione attuale è la seguente: La geoingegneria, nota anche come ingegneria climatica, descrive una serie di modi per intervenire su larga scala nei sistemi naturali della Terra – oceani, suolo e atmosfera – per combattere direttamente il cambiamento climatico.

Sebbene la definizione ufficiale del termine e delle tecnologie sia stata diffusa solo di recente, già negli anni ’60 esistevano piani concreti per progetti di questo tipo.

Esiste un memorandum della CIA del 1960 

che descrive in dettaglio ciò che deve essere fatto per cambiare il clima della Terra. (8)

Non ho potuto fare a meno di pensare, scoprendo il documento, agli esperimenti nucleari ad alta quota che si sono svolti in quegli anni e ai missili esplorativi con vari rilasci che hanno lasciato tracce negli strati superiori. I danni creati erano diversi, uno di questi, secondo Rosalie Bertell, era il daneggiamento dello strato di ozono, e non è stata l’unica a parlarne. Gli effetti sul clima o non sono stati indagati, poco probabile, o non resi pubblici i dati.

Mi sono chiesta: è possibile che il danno fatto  – lacerazione dell’ ozonosfera – abbia portato a pensare di porvi rimedio? È possibile che la CIA, ad esempio, abbia intrapreso un progetto del genere in questo contesto?  

Negli articoli sulla storia dello sviluppo della ricerca sull’ozono, gli esperimenti nucleari in quota non sono considerati come un fattore

Il ruolo dei test nucleari NON è menzionata né dalla NOAA, né dall’ONU, né dalla NASA, né dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, né dalla Commissione Europea, né dall’EPA, né da nessuna parte del Protocollo di Montreal, che è un po’ la Bibbia dell’inversione della riduzione dell’ozono – dopo aver scoperto il buco.
In risposta a una domanda al riguardo, il NOAA ha dichiarato a FactCheck:
I test nucleari non sono la causa della riduzione dello strato di ozono che abbiamo sperimentato….Le emissioni umane di composti di cloro e bromo a lunga vita, compresi i CFC e gli halon, hanno portato alla riduzione dell’ozono osservata. (bromo e cloro ricordano  la ricetta del genio della NASA Harry Wexler per modificare il clima, questo nei primi  anni sessanta. Wexler propose di  DISTRUGGERE LO STRATO DI OZONO E QUINDI AUMENTARE NETTAMENTE LA TEMPERATURA SUPERFICIALE DELLA TERRA, irrorando diverse centinaia di migliaia di tonnellate di cloro e bromo con aerei stratosferici) Ci hanno provato? In passato temevano un raffreddamento del clima. (9)  

Nell’ Atomic Archive leggiamo sulla Ozone Depletion: In teoria, i test nucleari producono protossido di azoto, una sostanza che impoverisce l’ozono.

Giusto in questi ultimi tempi Alan Bardeen e i suoi coautori hanno scoperto che i fumi di una guerra nucleare globale distruggerebbero gran parte dello strato di ozono nell’arco di 15 anni, con un picco medio di perdita di ozono di circa il 75% a livello mondiale. E anche una guerra nucleare regionale porterebbe a un picco di perdita di ozono del 25% a livello globale, con un recupero che richiederebbe circa 12 anni.  (10) 

 Le detonazioni  ‘pacifici’ hanno effetti diversi? 

Altra area  rilevante  dal punto di vista del pericolo per l’ozonosfera – e occultata –  è il traffico aereo civile e militare. È persino escluso dalle statistiche ufficiali sull’inquinamento atmosferico. (11)   

Inoltre,  non si parla dell’espansione della rete satellitare 5G. Se il 5G penetra dallo “spazio” in modo massiccio e ampiamente collegato alle reti in basso, quali sono le conseguenze per gli strati atmosferici e per la vita sul pianeta? (12) 

Dallo spazio riusciremo a controllare

disse il futuro presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson nel 1962. Johnson riassume molte cose in poche parole: «Dallo spazio riusciremo a controllare il clima sulla terra, a provocare alluvioni e carestie, a invertire la circolazione negli oceani e far crescere il livello dei mari, a cambiare la rotta della corrente del Golfo e rendere gelidi i climi temperati». (13) 

E’ una sintesi davvero impressionante, che io non so fare con la stessa incisività. Nel mio tentivo di riassumere ma anche spiegare mancano molti aspetti. Sto cercando di dipingere un quadro ampio, ma rimane sempre e comunque limitato. Per quanto riguarda il controllo meteorologico mi limito a ricordare che esperimenti per modificare la quantità di precipitazioni sono stati condotti già negli anni ’50 in decine di Paesi, tra cui l’Italia. In Italia, i primi dati ufficiali risalgono al 1947, e gli esperimenti riportati in Sardegna negli anni ’60 sono particolarmente interessanti, in quanto soddisfacenti e rilevanti per la costruzione di bacini artificiali. Generale A. Serra, che ci ha lasciato un documento che documenta questi fatti, ha commentato:

Operare su regioni di montagna o di collina, al fine di creare riserve idriche in bacini di raccolta è la forma più promettente di usufruire di piogge o neve artificiali, dichiarò il Gen.A.Serra. (14)

Il tema dell’inseminazione  delle nubi  e la gestione dell’acqua, del WATERMANAGMENT sono strettamente legati. Dove si trovano grande dighe nel mondo si trovano operazioni di Cloud Seeding. 

Tuttavia, l’uso e la manipolazione degli elementi della natura è accompagnato da disastri di portata sproporzionata. La segretezza delle operazioni – elemento rilevante anche in questo settore – è la salvezza per chi compie danni. Nel caso in cui le operazioni sfuggano al controllo, è la natura a fungere da alibi e ad essere incolpata dei disastri.

L’alluvione di Lynmouth, in Gran Bretagna, nel 1952, ne è un esempio. Il  14 agosto 1952 furono avvistati degli aerei che inseminavano le nuvole con l’intenzione di cambiare il tempo. Il cielo assunse una straordinaria tonalità di giallo, verde e viola. Il diluvio che ne seguì fu drammatico.


Anche l’alluvione di Firenze del 1966 solleva questioni di questo tipo.

Quando il tempo atmosferico è usato come arma e mira alla distruzione, richiede ancora più segretezza (vedi il Progetto Popeye e il Vietnam).

In sintesi: 

Il cloud seeding è una procedura per modificare la quantità e il tipo di precipitazioni attraverso l’applicazione di sostanze chimiche nell’atmosfera, alterando i processi microfisici nelle nuvole o nelle correnti. È documentata da decenni e viene utilizzata per modificare le precipitazioni, la grandine, la neve o le tempeste. Questo avviene negli Stati Uniti, in Russia, Europa, Cina, India, Africa, Indonesia, Australia, Cuba, Cile e altri Paesi. In Israele sono veri maestri. Sono venuti anche da noi per insegnarci.(Progetto Pioggia in Puglia)

Di particolare interesse nel campo della manipolazione meteorologica sono progetti di 

CONTROLLO ELETTROMAGNETICO 

Ci sono di vari tipo. 

 Negli anni ’90, l’Atmospheric Laboratory del MIT ha condotto prove sul campo di tecnologie non convenzionali per la modifica del tempo atmosferico. In ulteriori studi, gli scienziati dell’atmosfera hanno sviluppato una teoria che identifica nel caos meteorologico su macroscala la “chiave” della modificazione del tempo.

Alla fine degli anni ’90, un gruppo di ricerca indipendente in Australia, cercando le origini di questa teoria, si è imbattuto in un “meccanismo atmosferico”. Prove sperimentali hanno dimostrato che “piccole quantità di energia elettromagnetica applicata in modo intelligente” possono causare cambiamenti nel tempo atmosferico in base all’andamento delle onde sinusoidali atmosferiche (onda con un unico movimento oscillatorio) . Questa ricerca ha portato allo sviluppo di una tecnologia di risonanza atmosferica sostenuta da Aquiess International. La manipolazione meteorologica di Aquiess si basa su frequenze, codici e algoritmi rilevabili che possono fornire un collegamento (apparentemente) diretto tra i processi di programmazione e i sistemi atmosferici. Secondo il responsabile del progetto, è stato possibile produrre precipitazioni delicate. Il progetto pare abbia avuto buoni risultati, i programmi Rain Aid, ma è stato spento (anche il sito di Aquiess) , il che però non significa che questa tecnica non venga utilizzata oggi, ma non più da Aquiess. Per questo sono necessari clienti. (15)

Ufficialmente note sono le piogge indotte con il laser, che mostrano per esempio in  in Arabia Saudita  effetti sorprendenti, si vedono cammelli camminare nel deserto allagato. Saranno forse adoperate una combinazione di tecnolgie. 

Altra nuova tecnologia crea nuvole di pioggia partendo dal un cielo totalmente privo di nubi e generando ioni (gli ioni sono atomi o molecole a cui è stato tolto un elettrone e diventano così reattivi al punto da cercarsi l’un l’altro) nell’atmosfera. Questa metodologia è totalmente diversa da quelle sperimentate finora.

Da notare un film d’animazione Disney del 1957 (lo trovate sul sito: Come possedere il Tempo) che mostrava il trattamento delle nuvole con fulmini provenienti da oggetti volanti che sembrano droni.  Questo da un idea quali sviluppi tecnologici erano già avvenuti oppure programmati in questo settore, in quegli anni lontani. E lo sviluppo complessivo procedeva in modo impressionante.

Dopo il successo del lancio del primo satellite in assoluto, lo Sputnik, da parte dell’Unione Sovietica, già nel 1960, con il programma Carona, gli Stati Uniti lanciarono un satellite spia per fotografare le basi missilistiche sovietiche.

La tecnologia missilistica e la tecnologia delle armi nucleari sono state sviluppate contemporaneamente tra il 1945 e il 1963.

Durante questo folle periodo di test atmosferici nucleari, sono state tentate esplosioni a vari livelli, sopra e sotto la superficie della Terra. Alcune delle descrizioni ormai familiari della atmosfera protettiva della Terra, come l’esistenza di fasce di Van Allen, sono basate su informazioni ottenute attraverso la sperimentazione stratosferica e della ionosfera di quei tempi. Le detonazioni dentro la fascia di van Allen secondo Rosalie Bertell hanno creato danni irriversibili. Nel 1962 è stato lanciato un razzo con un ordigno da 1,4 megatoni che è esploso a 400 km di altezza, rompendo le fasce di Van Allen. Le fasce di Van Allen sono state una delle prime scoperte americane dell’era spaziale, nel 1958.

HAARP – WOODPECKER – ANTENNE – SATELLITI – SOLAR POWERSTATION E ….

Nel 1969 è stata creata una stazione per supportare gli studi dell’Università di Stanford sulle proprietà magnetosferiche e ionosferiche della plasmasfera.

La Stazione Siple è un precursore di Haarp.

Il programma HAARP è iniziato nel 1990

H.A.A.R.P. (High-Frequency Active Aural Research)

Le antenne installate in Alaska avrebbero ufficialmente avuto lo scopo di studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni, cosa che avveniva anche in altri Paesi e soprattutto in Russia, che era molto avanti nell’utilizzo di questo tipo di apparecchiature. 

Scrive Rosalie Bertell: Negli anni 1970, in una inusuale collaborazione fra americani e sovietici durante la Guerra Fredda, gli Stati Uniti diedero ai sovietici un gigantesco magnete, che in effetti divenne una parte del loro Progetto Woodpecker. Nel 1974, nell’ambito degli Accordi di Vladivostock, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica presero la decisione congiunta di sciogliere la calotta polare artica.11 Non si tratta di un accordo bilaterale registrato dell’ONU, perciò non divenne mai accessibile a coloro i quali – più tardi – furono messi in allarme dal rapido scioglimento dei ghiacci e delle nevi polari, e dalla situazione degli orsi polari che ne è risultata. Per il pubblico, lo scioglimento della calotta polare artica è diventato un segnale forte e inquietante del cambiamento climatico, talmente forte che negli Stati Uniti ai media è stato richiesto di non parlare mai di orsi polari! A causa del segreto militare la gente è stata indotta a pensare che il controllo industriale delle emissioni di CO2 riporterebbe tutto a posto nell’Artico! (16)

Il sovietico Woodpecker 

(simile a quello che in seguito negli USA fu HAARP) era uno strumento di Tesla situato in Ucraina, in quella che in seguito, nel 1986, divenne la zona non accessibile dopo il  disastro del reattore nucleare di Chernobyl (che aveva fornito energia per il Woodpecker)…

Rosalie Bertell ha descritto HAARP, Woodpecker, altri riscaldatori ionosferici, la rete satellitare, le torri GWEN e molto altro nel suo libro e non posso che raccomandarlo a chiunque voglia saperne di più sull’argomento.

L’ esplorazione dell’atmosfera superiore ha portato allo sviluppo di strumenti per monitorare le condizioni atmosferiche e geofisiche del pianeta. 

Ma è  davero  sorprendente la vertiginosa rapidità con cui sono emersi tecnologie, progetti e eventi: l’allunaggio nel 1969, all’apice della corsa allo spazio tra Unione Sovietica e Stati Uniti d’America, solleva molti interrogativi. Ci sono stati realmente? 

 Interrogativi di altro tipo  sono da fare  per i piani per il posizionamento di una Centrale solare satellitare nella fascia di Van Allan, riportate da Rosalie Bertell nel suo libro, progetatta pare già nel 1968. Con lo sviluppo dell’era spaziale, alla fine degli anni Cinquanta e negli anni Sessanta i pannelli solari come fonte energetica  sono stati utilizzati per alimentare varie parti dei veicoli spaziali. Il primo fu il satellite Vanguard I nel 1958, seguito da Vanguard II, Explorer III e dallo Sputnik-3.

Nel 1978, il governo statunitense propose ufficialmente 

Una centrale solare spaziale 

che avrebbe catturato l’energia dal sole e l’avrebbe rimandata sulla Terra per un uso commerciale.  Secondo Rosalie, ogni satellite doveva essere grande quanto l’isola di Manhattan e posizionato in orbita geostazionaria. Il piano prevedeva che i satelliti assorbissero la radiazione solare utilizzando celle solari e poi inviassero l’energia alla Terra attraverso antenne riceventi chiamate “rectennas”, dove sarebbe stata trasmessa tramite fasci di microonde. 

 Oggi questo sistema è di grande attualità e viene presentato come una possibile salvezza energetica per l’umanità. 

Leggiamo in questi giorni, e sono notizie mainstream: La soluzione alla crisi climatica? La Terra fa un passo avanti verso un’energia solare spaziale sostenibile, . 

Che si tratti nel caso della centrale solare nello spazio di un sistema camuffato, ufficialmente civile ma con caratteristiche militari, sembra più che ovvio. Rosalie Bertell si rivolse all’epoca al Comitato per il disarmo delle Nazioni Unite in riferimento a questo progetto, ma le fu risposto che, finché fosse stato definito come un progetto di energia solare, non avrebbe potuto essere considerato un progetto di armamento. Ma come era possibile questa ascesa rapida verso lo spazio? 

E passiamo da Edward Teller a  John von Neumann

Era von Neumann  il vero dottor Stranamore?

Uno sviluppo così stupefacente è stato reso possibile dallo sviluppo dei computer. E qui incontriamo un nome molto importante che è quello di John von Neumann (17).

All’apice della guerra fredda, a metà degli anni Cinquanta, Neumann fa di tutto per promuovere la costruzione del missile balistico intercontinentale … Ma il male è in agguato, un male per lui stesso: un tumore osseo lo costringe su una sedia a rotelle, però non gli impedisce di partecipare personalmente alle riunioni strategiche con i militari, mentre si dedica a nuovi studi sui programmi in grado di riprodursi da soli, che chiama automi cellulari. 

Dunque, ci si chiede se sia stato lui ad aver ispirato Kubrick nella creazione del personaggio del dottor Stranamore.

Neumann è stato una delle menti più brillanti e straordinari del secolo scorso. Insieme a Edward Teller e Eugene Wigner, apparteneva al “clan ungherese” del Progetto Manhattan.

Nel 1956, in qualità di membro della Commissione per l’Energia Atomica, Neumann predisse che le nazioni avrebbero raggiunto il controllo climatico globale entro pochi decenni, con la  prospettiva della guerra meteorologica.

 John von Neumann aveva affermato che la conoscenza dell’uomo stava rapidamente avvicinandosi ad un livello da consentire in alcuni decenni interventi in materia atmosferica e climatica. Non ha indicato quale forma di metodi di controllo del clima si potrà usare, ma ha detto che una volta che saranno stati sviluppati “saranno sfruttati”.

Ha dato il suo punto di vista al mondo nella trasmissione globale Voice of America  in un simposio radiofonico settimanale su “Le frontiere della conoscenza e la speranza dell’umanità per il futuro”. Ha detto che l’uso di procedure di controllo in una regione “può influenzare in modo critico un’altra”. E ha aggiunto anche: “L’attuale terribile possibilità di guerra nucleare può cedere il posto ad altre anche più terribili. Dopo che il controllo climatico globale sarà diventato possibile forse tutte le nostre attuali preoccupazioni sembreranno semplici”.

Ci sarebbe qualche speranza in una simile situazione? “La risposta più ottimista”, ha concluso, “è che la specie umana è stata sottoposta a test simili prima e sembra avere una capacità congenita di venirne fuori dopo varie forme di guai”.

Dieci anni dopo le detonazioni delle prime bombe atomiche e la successiva resa giapponese, la rivista Fortune ha pubblicato un importante articolo di John von Neuman “Can We Survive Technology?” ( lo trovate sul sito) E’ senza dubbio la prima menzione significativa della tesi SRM di geoingegneria. Quindi von Neumann ha ‘previsto’ la ingegneria del pianeta via Solar Radiation Managment.

Pochi anni dopo, tutto ciò fu reso esplicito in un memorandum della CIA, come già detto e

sempre nel 1960, si formò un gruppo nella NATO sotto la guida di Theodore von Karmàn. Kàrmàn è stato consulente dell’aeronautica statunitense e della NATO e ha avuto il compito di coordinare questo gruppo di esperti e leader della NATO guidato dagli Stati Uniti per sviluppare piani per le guerre future utilizzando (sfruttando, deviando, imitando) le forze della natura. L’incarico fu il coronamento della lunga carriera di Kàrmàn. I progetti in cui era coinvolto riguardavano in generale la conquista dello spazio.

Brevemente: Alcuni dati  per ricordare i contorni del periodo:

La Seconda guerra mondiale  ha dato un enorme impulso per aumentare lo sviluppo del controllo del meteo.

Nel 1953  il governo americano costituisce l’Agenzia per il controllo del tempo.

Nel 1957 una commissione consultiva sul controllo climatico afferma: “Le modificazioni climatiche potrebbero rivelarsi un’arma più cruciale della bomba atomica” (M.S. Ventakataramani, To Own The Weather, Frontline, 16-29 gennaio 1999).
Nel 1958  Howard T. Orville, capo dell’Agenzia per il Controllo del Tempo, afferma che si stanno studiando “modi per modificare il clima usando un raggio elettronico per ionizzare o de-ionizzare l’atmosfera sopra una determinata area”.

Quindi nel 1960 è stato fondato il Comitato NATO – il comitato von Karman.

Il Comitato comprendeva alti rappresentanti militari di Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia e Germania Ovest. Era composto da oltre 200 scienziati ed esperti militari. Dopo la morte di Kàrmàn, fu Edward Teller a presiedere il Comitato NATO e Teller, come sappiamo, era fortemente motivato all’uso delle bombe atomiche, in molti modi. 

Il campo di esplorazione militare? 

Trasformare la natura in una vera arma, per generare eventi catastrofici, devastare l’agricoltura, le infrastrutture, sciogliere dei ghiacci per affogare città portuali avversarie, deviare correnti marine e atmosferiche, far esplodere ordigni nucleari finalizzati a provocare tempeste radioattive e incendi  su enormi spazi abitati, creare buchi nella ozonosfera, tutto questo e altro ancora era scienza militare durante la Guerra Fredda.


Si chiama «environmental warfare», ed è una guerra condotta provocando intenzionalmente catastrofi ambientali.

L’uso del meteo come arma viene vietato nel 1978 nell’ambito della Environmental Modification Convention (ENMOD). Sia Stati Uniti d’America che Unione Sovietica l’hanno firmata. Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di altra ostile natura di tecniche di modificazioni ambientali, Nazioni Unite, Ginevra: 18 maggio 1977. In vigore dal 5 ottobre 1978   

Ma se si cambia il nome del bambino, il gioco può continuare.

Dopo il 1978 le sperimentazioni sono continuate indisturbate, ma non ufficialmente, e non si pubblicano più documenti espliciti e significativi come negli anni precedenti, mentre proprio in questi decenni constatiamo un aumento degli eventi estremi.

Facendo scomparire il tema dalla sfera dell’ufficialità, lo si è relegato nel campo delle teorie cospirative o della fantascienza.



Oggi viene incolpato il “cambiamento climatico” di ogni sorta di disastro (grazie al famigerato consenso del 97% degli esperti sull’aumento della CO2 come causa).

La “cure” escogitata per “trattare” il pianeta ‘infiammato’ è una misura  che, guarda caso, era proposta dalla CIA nel 1960!

Nel documento della CIA invece della CO2 come problema non c’era  traccia. 

Esiste un altro documento rivelatore, ed è  del 1998 di Jay Michaelson: “Geoingegneria: un progetto Manhattan per il cambiamento climatico” pubblicato nello Stanford Environmental Law Journal, vol. 17, No. 73, 1998.  Michaelson sostiene in un scritto corposo di 53 pagine la necessità urgente di avviare immediatamente progetti di geoingegneria e propone un progetto tanto vasto e segreto quanto lo era il progetto Manhattan, quindi  …

GEOINGEGNERIA – 5 G – TRANSUMANESIMO 

Per concludere la mia analisi, vorrei soffermarmi sulla questione che dovrebbe essere al centro di questa relazione e che spero sia già un po’ affiorata attraverso le mie presentazioni.

Quali connessioni si possono individuare tra la geoingegneria e la tecnologia 5G che sta investendo il pianeta, e cosa ha a che fare tutto questo con il passaggio dell’umanità al transumanesimo?

 “Gli sviluppi tecnologici trasformano il potere in una gestione totale della vita, che diventerà sempre più tecno…”scrivono nel loro  libriccino sul 5G Silvia Guerini e Costantino Ragusa. 

Credo che i fatti selezionati finora abbiano sottolineato proprio questo aspetto. In definitiva, una logica meccanica sostituisce il vivente.  Nel caso della rivoluzione atomica, l’energia distruttiva è stata dichiarata la forza vitale del progresso.

La campagna per le PR del settore delle telecomunicazioni descrive il 5G come la prossima generazione di “tecnologia wireless ultra veloce che ha il potenziale per connettere qualsiasi cosa, dagli smartphone alle auto a guida autonoma, ai mondi virtuali”, come se questo tipo di comfort aggiuntivo fosse un contributo benigno alla vita. 

La PR degli anni cinquanta, per introdurre il nucleare ‘civile’ intona la stessa  musica.

Il  5G utilizza frequenze d’onda estremamente elevate, da 24 GHz e fino a 90 GHz note come bande d’onda millimetriche, con alcune previsioni di raggiungere la gamma di 300 GHz. Le bande millimetriche sono necessarie per le armi del Massive Internet of Things (MIOT) , l’Intelligenza Artificiale e le armi a energia diretta (DEW), che richiedono tutte l’estremità più alta della scala dello spettro, che rappresenta anche livelli di esposizione alle radiazioni sempre più elevati. 

Il 5G, di cui non esiste un’analisi indipendente sulla sicurezza o sulla salute, minaccia la biosfera e tutti gli esseri viventi.

Questo non è più una novità da tempo, lo stesso vale per gli interventi dei geoingegneri che operano con gli stessi meccanismi senza scrupoli che considerano il pianeta e gli esseri viventi su di esso come macchine da invadere e rimodellare  come meglio credono. 

Come ha dimostrato anche la nascente era nucleare, questo avviene senza conoscenza e consapevolezza, ma con una logica che obbedisce solo ai propri fini, cioè al controllo e al possesso. OWNING THE WEATHER” descrive magnificamente lo spirito dei tecnocrati.

In pubblico, il 5G viene dipinto come una nuova era di gadget high-tech, il prodotto finale di una generazione di scienziati e politici che hanno reimpostato la relazione con la realtà e hanno accolto un cosiddetto progresso tecnocratico. 

La digitalizzazione compenetra tutti gli aspetti della nostra vita e il 5G, poi il 6G e il 7G saranno necessari per far funzionare appieno la rete di controllo.  La tabella di marcia è chiara, non hanno nulla da nascondere. Le informazioni sono disponibili in abbondanza sul sito del World Economic Forum.

E non è un segreto, e questo è l’aspetto più grave della questione, che in questo sviluppo c’è un elemento pervasivo e incontrollabile che nessuno può limitare o controllare: Sappiamo che il 5G fornirà anche armi neurali controllate a distanza, questo è risaputo. Per inciso, piani di questo tipo sono stati comunicati da decenni. Il geofisico Gordon McDonald, personaggio di alto livello, era a conoscenza di questi sviluppi e aveva previsto la possibilità futura di un controllo mentale dall’alto. 

Che si tratti del controllo dell’atmosfera, della biosfera o dell’esistenza umana, i metodi e gli strumenti utilizzati sono interconnessi, la misura dell’uomo diventa un fattore materiale, l’uomo diventa una cosa tra le cose.

In assenza di etica, l’avanzamento della scienza e della tecnologia estrema diventa ora ancora più drastico e di vasta portata: le forze della natura devono essere sconfitte e superate. La natura non deve essere solo migliorata, ma sostituita. Per raggiungere questo obiettivo, la realtà deve diventare globalmente leggibile, misurabile e controllabile. Una follia completa, perché la realtà è complessa e non è realmente comprensibile per le competenze umane.

 Il perseguimento di questa nuova dimensione si manifesta nel Massive Internet of Things (MIOT) con le sue varie classificazioni che spiegano la natura delle ramificazioni. (18)  

L’Internet delle cose (IoT) collega gli oggetti a Internet, ed è giunto il momento di collegare anche il corpo umano,  l’Internet dei corpi (IoB).

Ho ricordato in questi giorni un autore letto molti anni fa, già negli anni sessanta fu Lewis Mumford (1895-1990) scrisse nel suo libro il Mito della Macchina: 
“Nella terminologia dell’odierna visione dominante del rapporto dell’uomo con la tecnologia, la nostra epoca è il passaggio dallo stato primitivo dell’uomo, caratterizzato dall’invenzione di strumenti e armi allo scopo di dominare le forze della natura, a uno stato radicalmente diverso in cui l’uomo non solo avrà conquistato la natura, ma si sarà distaccato il più possibile dall’habitat organico. Con questa nuova “mega-tecnologia”, la minoranza al potere creerà una struttura unificata, onnicomprensiva, super-planetaria e a funzionamento automatico. Invece di agire come una personalità autonoma, l’uomo diventerà un animale passivo, senza scopo, dipendente dalla macchina, le cui stesse funzioni, secondo i tecnici moderni, saranno delegate alla macchina o strettamente limitate e controllate a beneficio di organismi collettivi spersonalizzati”.

 La digitalizzazione e l’inseminazione con sensori riguarda tutto il pianeta. Lo dimostrano le categorie aggiunte per ARIA-MARE-TERRA (19)

E quindi abbiamo:
L’Internet delle cose sott’acqua (IoUT) – L’Internet delle cose nel sottosuolo (IoUGT) – L’Internet delle cose nello spazio (IoST)  e sembrano particolarmente rilevanti per il controllo e la manipolazione dell’ambiente a tutti i livelli. 

Presto condiremo (we will salt) gli oceani, la terra e il cielo con un numero incalcolabile di sensori invisibili agli occhi, ma visibili l’uno all’altro e ad una varietà di dispositivi di raccolta dati. I vasti flussi di dati sempre più accurati si combinano e interagiscono per produrre cache sempre più significativi di conoscenza” . prometteva Esther Dyson qualche anno fa. Esther Dyson, un’ azionista finanziaria il cui portafoglio include 23andMe, Genomera e PatientsLikeMe, è figlia di Freeman Dyson.

Polvere intelligente diabolica sparsa ovunque come confetti”  – erano le ultime parole di Julian Assange prima che la sua connessione a Internet fosse definitivamente interrotta e il suo soggiorno nellì ambasciata sostitutio con la prigione. (20) 

  L’idea delle polveri intelligenti non è nuova. Kris Pister dell’Università di Berkeley aveva coniato il termine “Smart Dust” (polvere intelligente) a metà degli anni novanta come parte di un progetto di ricerca della DARPA, concludendo: “Programmeremo le pareti e i mobili, e un giorno anche gli insetti e la polvere”.

Già in VIETNAM, negli anni ’60, vennero rilasciate piccole macchine, cioè sensori lanciati dal cielo sopra la rotta di Ho Chi Minh, in grado di rilevare movimenti, suoni, metalli e persino odori, con cui accompagnarono la massiccia campagna aerea statunitense contro le linee di rifornimento nordvietnamite.  Naturalmente, questi sensori erano enormi rispetto a quanto è possibile fare oggi. 

E alcuni scienziati californiani non hanno dubbi: la polvere intelligente ha già fatto la sua prima apparizione su un vero campo di battaglia in Afghanistan, dove gli americani hanno cosparso nubi di smart dust sulle zone più impervie e montagnose. 

Il prossimo test? 

Ho qualche sospetto. 

Ci sarebbe molto altro da dire e da aggiungere per dipingere questo gigantesco quadro distopico. Mi fermo qui, dopo molti anni di indagine, è stato un primo tentativo di tracciare una panoramica dei molti dati raccolti e allo stesso tempo di incoraggiare a spulciare l’archivio creato, per chi volesse approfondire l’argomento.
Come mai prima d’ora, le persone cominciano a porsi delle domande.  L’immenso lavoro svolto da molti in questi due anni sta contribuendo a rendere il quadro più chiaro, a illuminare le connessioni.  Vedere e capire è il prerequisito fondamentale per il cambiamento, per la guarigione. Ecco perché questo lavoro è così importante e perché è così importante collegare la nostra ricerca.


Vi ringrazio per l’invito.

FONTI

1) EDWARD TELLER, DALLO SCUDO SPAZIALE A…https://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/spazio/dallo-scudo-spaziale-alla-difesa-antimissili/

2) L’UOMO E’ ANTIQUATO https://www.nogeoingegneria.com/librifilms/luomo-e-antiquato/

3) Oak Ridge: la città “Atomica” segreta degli Stati Uniti https://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/nucleare/citta-segrete-oak-ridge-2/

(4) HIROSHIMA E NAGASAKI: I REPORTAGE CENSURATI DAGLI USA https://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/nucleare/atomic-cover-up-la-storia-nascosta-dietro-il-bombardamento-degli-stati-uniti-di-hiroshima-e-nagasaki/

5) https://www.nationalobserver.com/sites/nationalobserver.com/files/styles/nat_social/public/img/2017/10/11/gw-irma-abomb-top.jpg?itok=2Btg_nZN e   https://www.youtube.com/watch?v=-q47sHA4eA

6) https://www.nogeoingegneria.com/timeline/personaggi/la-storia-e-davvero-lunga-e-parte-nel-1946-lo-sviluppo-postbellico-del-nuovo-progetto-manhattan/

7) https://www.nogeoingegneria.com/timeline/storia-del-controllo-climatico/tesi-di-laurea-inseminazione-delle-nubi-stato-della-ricerca-e-prospettive-operative/

(8) LA CIA PUÒ UTILIZZARE IL METEO COME ARMA? È DAL 1960 CHE CERCA DI FARLO

9) HARRY WEXLERhttps://www.nogeoingegneria.com/timeline/storia-del-controllo-climatico/herry-wexler/

10) CONSEGUENZE CLIMATICHE DI UN CONFLITTO NUCLEARE www.nogeoingegneria.com/tecnologie/nucleare/conseguenze-climatiche-di-un-conflitto-nucleare-peggiori-del-previsto/

11) Shuttle e aerei mettono in pericolo la Terrahttps://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/areosol/scie-aerei-e-shuttle-mettono-in-pericolo-la-terra/

12) WIFI dallo spazio mette a rischio l’ozonosfera   https://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/spazio/wi-fi-dallo-spazio-a-rischio-lo-strato-di-ozono/

13) Dallo Spazio riusciremmo a controllare il clima….https://www.nogeoingegneria.com/timeline/progetti/dallo-spazio-riusciremo-a-controllare-il-clima-sulla-terra-provocare-alluvioni-e-carestie/

14) Italia: piogge artificiali dal 1947 https://www.nogeoingegneria.com/timeline/progetti/piogge-artificiali-in-italia-dal-1947/

15) Controllo elettromagnetico del tempo https://www.nogeoingegneria.com/timeline/progetti/il-controllo-elettromagnetico-del-tempo/

16) PIANETA TERRA ULTIMA ARMA DI GUERRA https://www.nogeoingegneria.com/librifilms/e-uscito-il-libro-pianeta-terra-lultima-arma-di-guerra/

17) John von Neumann https://www.nogeoingegneria.com/timeline/storia-del-controllo-climatico/nel-1956-john-von-neumann-ha-previsto-le-guerre-meteo/

18 e19) L’Internet delle cose sott’acqua (IoUT) – L’Internet delle cose nel sottosuolo (IoUGT) – L’Internet delle cose nello spazio (IoST) https://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/sistemi-radar/dal-mare-al-sottosuolo-fino-allo-spazio-le-nuove-frontiere-delliot/

20) ASSANGE POLVERE INTELLIGENTE DIABOLICA  https://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/sistemi-radar/polvere-intelligente-diabolica-sparsa-ovunque-come-confetti-le-ultime-parole-di-julian-assange/

KLAUS SCHWAB esalta: “Considerate le possibilità illimitate di avere miliardi di persone connesse tramite dispositivi mobili, dando vita a una potenza di elaborazione, capacità di archiviazione e accesso alla conoscenza senza precedenti. Oppure pensa all’incredibile confluenza di scoperte tecnologiche emergenti, che coprono campi di ampio respiro come l’intelligenza artificiale (AI), la robotica, l’Internet delle cose (IoT), i veicoli autonomi, la stampa 3D, la nanotecnologia, la biotecnologia, la scienza dei materiali, lo stoccaggio di energia e informatica quantistica, per citarne alcuni. Molte di queste innovazioni sono agli inizi, ma stanno già raggiungendo un punto di svolta nel loro sviluppo mentre si sviluppano e si amplificano a vicenda in una fusione di tecnologie attraverso il mondo fisico, digitale e biologico ”.

Klaus Schwab, Plasmare il futuro della quarta rivoluzione industriale.