Contributo del compagno anarchico Gianluca Iacovacci per il corteo contro il nucleare a Pisa del 3 maggio

Ricerca scientifica e  ingegneria sembrano qualcosa di astratto, di non definito, ma sono ciò che formano e sviluppano quegli ingranaggi del Dominio che inevitabilmente affrontiamo in tutte le forme che intendiamo mettere in pratica; quegli ingranaggi che entrano con spietata violenza nelle nostre Vite e nella Vita intesa nel suo assoluto.
Nanotecnologie e bio-sintetica, manipolazione genetica, robotica, fusione di particelle e atomi… E’ questo che da anni occupa gran parte dei miei pensieri, a volte con ossessione, sovrastando cose certamente migliori di queste; cose che però possono essere spazzate via, disintegrare e, come se non bastasse, contaminare le future forme di Vita.
Ogni cosa con un cuore vivente o non viene contaminata dal mostro nucleare: vegetali, Umani e tanti altri viventi che popolano questa terra, l’aria e l’acqua. Ogni elemento subisce in maniera permanente la sua mutazione genetica e la morte, facendola cadere sotto il suo disastroso passo, figlio del progresso e della ricerca scientifica.
Nei centri e laboratori dell’atomo si pianifica lo sterminio e la catastrofe permanente della Vita sulla terra, tutto questo per la megalomane predisposizione degli scienziati nella corsa alla personale soddisfazione e compiacimento e alla funzionalità delle ricerche nel campo energetico, civile-militare, che risponde a richieste sempre maggiori, indottrinata da una civilizzazione ormai accelerata nei consumi.
La società alienata nel suo triste esistere per inerzia in gran parte neanche ha la minima idea di ciò che può succedere in ogni momento, non so se più per una totale e passiva delega della propria vita o per fondate convinzioni di necessità energetiche, forse entrambe le cose.
La morte, quella per Natura, fa parte della Vita, non mi ha mai dato preoccupazioni, mentre quella nucleare o qualsiasi altra artificialità della scienza mi inquieta terribilmente e mi ha sempre lasciato un costante incubo nella testa che mi sono portato anche qui nel carcere dove mi hanno rinchiuso.
Sapendovi li tutte e tutti insieme, a urlare contro l’abominio nucleare e in solidarietà a chi si ribella contro ogni nocività, i  miei pensieri più cupi si alleviano, e mi da forza per resistere.
La rabbia per non poter essere li e in Libertà per agire per questa Terra, spero vi raggiunga e vi dia forza per determinare ancora di più la straordinaria volontà di spirito e coraggio che portate dentro.
Carx compagnx, non c’è prezzo che valga l’assoluto della Vita sul Pianeta, perciò non rinunceremo certo a lottare e resistere, qualunque ostacolo si porrà davanti ai nostri sentieri, magari ci si può fermare per riflettere e riprendere le forze, ma non ci arrenderemo mai.
Personalmente non sono interessato a quelle piccole o grandi opere che stanno mettendo in atto le industrie per il progresso, né di quello che hanno intenzione di fare i governi per la “civiltà”… ho già pronto tutto ciò che serve per sabotarli…
Solidarietà e tanta forza ax compagx prigionierx
Per la resistenza alla macchina tecnologica-industriale
Un abbraccio caloroso a tuttx voi
Gianluca. Casa di reclusione di San Michele