Considerazioni intorno alla nuova legge francese di bioetica. È aperta la strada alla riproduzione artificiale dell’umano. Contro l’eugenetica e l’antropocidio riaffermiamo con forza l’indisponibilità dei corpi e del vivente.

Considerazioni intorno alla nuova legge francese di bioetica1
È aperta la strada alla riproduzione artificiale dell’umano.
Contro l’eugenetica e l’antropocidio riaffermiamo con forza l’indisponibilità dei corpi e del vivente.


«Il “diritto di avere un bambino” delle persone con una sterilità organica o dovuta all’avvelenamento chimico e industriale dell’ambiente, delle donne sole e delle coppie dello stesso sesso serve oggi come pretesto alla generalizzazione della riproduzione artificiale, asservita ai piani e processi degli scienziati eugenisti e transumanisti e diventata la nuova norma».2

Il 21 gennaio 2020 in Francia è stato approvato definitivamente al senato l’Art. 1 del progetto di legge sulla bioetica3 che riguarda le nuove norme per l’accesso alle tecniche di riproduzione artificiale. Tutto il mondo della sinistra, a parte rare eccezioni4 criticate e tacciate di essere omotransfobiche, lesbofobiche, fasciste e reazionarie, ha accolto questa legge con entusiasmo sotto il segno della libertà, ma la “PMA per tutti e tutte” non è un grido di libertà e autodeterminazione, è un futuro a cui potremmo essere tutti e tutte condannate. Siamo di fronte a dei passaggi epocali che vanno compresi nel loro pieno significato e per le loro conseguenze sull’intera umanità.
La retorica dell’uguaglianza per aver esteso le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) alle coppie di lesbiche e alle donne sole maschera il reale significato di questa legge: la nuova legge apre il diritto alle tecniche di PMA, tra cui la fecondazione in vitro (FIV) con iniezione introcitoplasmatica (ICSI) dello spermatozoo, a tutte le donne aprendo definitivamente alla riproduzione artificiale dell’umano attraverso un processo che inizia con il tubo di plastica dell’inseminazione per terminare con la selezione genetica degli embrioni. “Tutte le donne” significa che qualsiasi coppia eterosessuale, comprese le coppie fertili, può avere libero accesso alle tecniche di riproduzione artificiale.
Il nuovo testo rimuove la condizione di infertilità patologica, leggiamo come è stato formulato il nuovo articolo: «La procreazione medicalmente assistita intende rispondere a un progetto parentale. Qualsiasi coppia composta da un uomo e una donna o due donne o qualsiasi donna non sposata hanno accesso alla procreazione assistita dal punto di vista medico dopo le interviste specifiche dei candidati con i membri del team medico clinico e clinico multidisciplinare […]»5.
Bisogna considerare che siamo in un contesto medicalizzante in cui il tempo di attesa per definire una donna con dei problemi di infertilità è stato ridotto da due anni a sei mesi, un contesto in cui la maternità viene sempre di più rimandata, con donne di 35-37 anni ansiose di non poter più rimanere incinte che dopo sei mesi da protocollo rientrano nel percorso di procreazione medicalmente assistita. Ovviamente la legge francese sottolinea che prima di passare a tecniche più complesse e invasive sarà provata la tecnica base dell’iniezione dello spermatozoo (IAD), ma la tendenza medicalizzante è di passare dopo tre cicli di insuccesso dell’inseminazione artificiale alla FIV con ICSI. Le lesbiche di fatto avrebbero voluto solo accedere alla IAD, senza rendersi conto delle conseguenze della tendenza medicalizzante dell’intero processo che investirà anche loro. Un processo che si estende a tutte le donne, eterosessuali in coppia con un uomo, sole, lesbiche in coppia con una donna, dai 35 anni in su, ma anche più giovani, se non rimangono subito incinte con la tecnica base IAD.

Abbiamo una progressiva estensione della diagnosi pre impianto (DPI), già la precedente legge di bioetica del 2004 aveva esteso l’applicazione della DPI dal rilevamento di una malattia incurabile in un genitore, al rilevamento di una grave malattia ad esordio tardivo in un ascendente diretto e questo rappresentò un grande passo.
La DPI segue perfettamente la logica eugenetica: se guardiamo alle aperture progressive delle leggi nazionali dei diversi Paesi europei si è passati dal divieto alle eccezioni per evitare la trasmissione di malattie genetiche gravi, alle patologie ad insorgenza probabile fino ad arrivare agli inestetismi come lo strabismo.6
L’eugenetica è imprescindibile dalle tecnologie di riproduzione artificiale, ed è sempre stata presente fin dalla loro origine, nel loro sviluppo zootecnico e nel passaggio all’uomo, così come è imprescindibile il progetto transumanista di miglioramento e potenziamento dell’umano. R. Edward, artefice della nascita di Louise Brown, fin dagli anni ’80 afferma che, poiché tecnicamente possibile, è legittimo migliorare geneticamente la specie umana. Nel 2018 il Comitato bioetico britannico, il Nuffield Council on Bioethics, nel documento “Genome editing and human reproduction: social and ethicalissues”7 dichiara che è ammissibile modificare geneticamente il DNA di un embrione (modificazioni genetiche ereditarie) per influenzare le caratteristiche di una persona futura.
Non è un caso che il primo progetto di decodifica del genoma umano venne definito lettura e il secondo riscrittura: l’eugenetica non è una deriva funesta, è il motore e la direzione delle ricerche genetiche.
I test genetici senza scopo medico rimangono per il momento proibiti, anche se alcuni deputati volevano consentirli, ed è solo una questione di tempo. Negli Stati Uniti è già possibile, per una coppia senza problemi di fertilità e di trasmissione di patologie genetiche, andare in una clinica di fecondazione assistita con il solo scopo di effettuare la FIV con la DPI per la selezione degli embrioni, potendo selezionare anche alcune caratteristiche come il sesso e il colore degli occhi.
Anche per la FIV e la DPI, come per tutti gli sviluppi tecno-scientifici, al fine di promuoverle e creare accettazione sociale, si fa leva sui problemi di salute, nello specifico quelli riguardanti le possibili patologie genetiche della futura nata o la fertilità, sempre più in calo anche per i pesticidi, i derivati dalle plastiche, le onde elettromagnetiche. La DPI viene presentata come necessaria per evitare l’insorgenza di malattie gravissime, ma sta in realtà aprendo le porte ad un’eugenetica praticata su larga scala. Da selezione genetica in selezione genetica verso il figlio su misura, il tutto mascherato dalle migliori intenzioni. Dalle coppie con problemi di infertilità alle coppie fertili con problemi di patologie genetiche trasmissibili, passo dopo passo la PMA si estende a tutte e tutti senza alcun limite con la retorica della non discriminazione e il permettere a tutte e tutti di potervi accedere.

Il testo di legge consente inoltre «il concepimento di un embrione con gameti (maschili e femminili) entrambi derivati esclusivamente dalla donazione», consentendo così la doppia donazione di gameti.

Consente la crioconservazione degli ovociti senza motivi medici per specifiche patologie, solo in vista di una successiva PMA. Le donne di età compresa fra i 30 e 37 anni potrebbero così poter far uso prima dei 43 anni dei propri gameti criocongelati.

Per quanto riguarda l’anonimato dei donatori di gameti e il relative all’accesso alle origini, fino ad ora, tutti i donatori dovevano accordarsi per l’eventuale comunicazione di «dati non identificativi» (aspetto fisico, origine o età), ma anche della loro identità al bambino nato a seguito di questa donazione. La nuova legge permette al donatore la possibilità di scegliere o meno la propria identità, questo allo scopo di evitare la riduzione del numero di donatori di gameti8.

L’aver esteso l’accesso alla PMA apre al problema dell’approvigionamento di gameti. Il testo sottolinea che le crioconservazioni presso centri pubblici e privati «senza scopo di lucro pone diverse difficoltà»9, ed elmina «senza scopo di lucro», aprendo di fatto al biomercato di gameti, giustificando questo per ridurre le liste d’attesa e di evitare che le persone interessate si rivolgano a centri privati all’estero.

Un altro passaggio fondamentale della legge riguarda l’istituzione della filiazione che potrà avvenire senza discendenza paterna e con una maternità “mediante una dichiarazione di intenti” senza distinzione, secondo la legge, tra la donna che ha stabilito un legame di gestazione e che ha partorito, e l’altra donna. Leggiamo: «Per le coppie di donne, la filiazione è stabilita, rispetto a ciascuna di esse, dal riconoscimento che hanno congiuntamente fatto davanti al notaio»10. Una maternità quindi mediante una semplice dichiarazione di volontà.
Non distinguere più la madre, colei che partorisce, si iscrive perfettamente in un contesto in cui abbiamo una madre che affitta l’utero, una madre genetica che vende gli ovuli e una madre committente, in cui si stanno dilatando i confini del concetto di madre fino a renderlo indefinibile e dunque del tutto privo di significato. Se tutte possono essere madri, nessuna lo è più. Dimenticando che un tempo madre semper certa est.
Con la “madre d’intenzione”, i “genitori d’intenzione”, il “progetto parentale” e la “dichiarazione d’intenti” l’essere umano cessa di avere una storia, una provenienza, riducendosi all’assemblaggio eugenetico di ovulo e sperma per un narcisistico ed egoistico desiderio di un figlio a tutti i costi di un consumatore che in alcuni paesi può già fabbricarlo su richiesta secondo i propri gusti, programmarlo scegliendo determinate caratteristiche.
Il riferimento al dato corporeo, nella nuova legge francese, è giudicato non pertinente e grazie alla tecnica, il soggetto umano può e deve affrancarsi dalle condizioni corporee della propria esistenza per realizzare i suoi desideri. Un principio profondamente transumanista.

La nuova legge di bioetica autorizza inoltre protocolli di ricerca sulle cellule staminali embrionali o sulle cellule staminali pluripotenti indotte «che hanno per oggetto la differenziazione di queste cellule in gameti, l’aggregazione di queste cellule con cellule precursori di tessuti extra-embrionali o il loro inserimento in un embrione animale ai fini del suo trasferimento nella femmina».11 Il tempo di sviluppo degli embrioni nei protocolli di ricerca, dagli attuali 7 giorni, ai 14 giorni previsti nella versione approvata dall’Assemblea nazionale, nel passaggio al Senato viene aumentato fino a 21 giorni12.
Consente la realizzazione di embrioni chimera uomo-animale e la produzione di embrioni umani modificati geneticamente a scopo di ricerca, spianando così la strada a bambini geneticamente modificati. Se leggiamo i passaggi delle precedenti leggi sulla bioetica comprendiamo la direzione intrapresa: la legge del 1994 proibiva gli esperimenti sugli embrioni umani, nel 2004 è stata concessa una deroga ai ricercatori che potevano dimostrare di contribuire al progresso medico, criterio che è stato poi rimosso nel 2013. Infine nell’ottobre 2018 una relazione del Parlamento europeo per la valutazione delle scelte scientifiche e tecniche (OPECST) ha solamente raccomandato ai laboratori di dichiarare semplicemente il proprio lavoro.
Le ricerche su cellule staminali utilizzeranno embrioni prodotti in sovrannumero non impiantati nella donna ma poi crioconservati, che non sono più oggetto di un progetto parentale e che sono offerti alla ricerca dalla coppia. La ricerca necessita sempre più di materiale biologico, di un enorme quantità di embrioni, tessuti fetali, sangue dei cordoni ombelicali, feti e ovociti. I laboratori parlano di mera gestione di materiale d’eccedenza, ma questo deve essere prodotto per soddisfare il loro sempre più crescente bisogno e questa produzione si fonda sull’esproprio della capacità generativa delle donne.

Questa legge mantiene il divieto di apportare modifiche al genoma umano, che sarebbero trasmissibili alle generazione successive, ma la modifica dell’articolo 16-4 del codice civile13 previsto dalla legge francese, amplia la portata delle finalità degli interventi sul genoma che possono essere autorizzati. Tali interventi sono attualmente autorizzati solo per la prevenzione e il trattamento delle malattie genetiche, a condizione che non possano essere trasmessi ai discendenti. La possibilità di interventi sul genoma è estesa dal disegno di legge alla ricerca per la prevenzione e il trattamento di altre malattie, nonché alla ricerca a fini diagnostici.
Questi passaggi rappresentano un’accelerazione delle pratiche di selezione degli embrioni su base eugenetica e delle modificazioni genetiche embrionali. Il primo passaggio ha sempre uno scopo medico, ma in un secondo tempo questo sfuma. Il Comitato bioetico britannico, nel documento “Genome editing and human reproduction: social and ethicalissues”, dichiara che l’obiettivo dell’editing genetico sarà la «prevenzione dell’ereditarietà di una specifica malattia genetica. In un secondo momento si potrebbe anche andare oltre. […] Non c’è motivo di scartarlo in linea di principio. La tecnica dell’editing genetico non è di per sé immorale, anzi presenta il potenziale per diventare una strategia alternativa a disposizione dei genitori per raggiungere una gamma più ampia di obiettivi».
La nuova legge francese si inserisce in un contesto globale in cui sono già nate, modificate geneticamente, due bambine in Cina e con la nuova tecnologia di ingegneria genetica CRISPR/Cas 9 è possibile praticare la correzione del genoma, l’editing del genoma, in modo più economico, rapido e preciso. Per adesso ancora non vengono al mondo bambini modificati geneticamente, ma nel mentre viene instillato il pensiero che è preferibile consegnare la procreazione in mano ai tecnici e alla tecnologia, che è bene fornire alla figlia che nascerà un’eredità genetica migliore di quella che potrebbero fornire i propri stessi gameti.
La PMA è il cavallo di Troia del transumanesimo. Una volta aperta la strada alla possibilità per tutti e tutte della riproduzione artificiale, la logica conseguenza è quella del continuo miglioramento del prodotto. Dai laboratori di ricerca per la clonazione animale i progetti transumanisti mirano a sostituire l’evoluzione naturale con un’evoluzione artificiale. L’essere umano all’epoca della sua riproducibilità tecnica diventa già merce fin dalla nascita, un prodotto dall’azienda della vita e dall’ingegneria genetica, un mero assemblaggio eugenetico e un mero codice genetico da modificare e riprogettare.
L’eugenismo non avrà il volto di un dittatore, non sarà imposto, avrà la veste della libera scelta, la sinistra democratica e progressista lo farà passare con la retorica della prevenzione, della salute, della possibilità per tutte e tutti di accedere a delle tecnologie, con la retorica della libertà, dell’autodeterminazione e della non discriminazione. Un eugenismo democratico e consensuale.

Non è possibile fissare delle restrizioni per l’accesso alle tecniche di PMA, dal momento in cui lasciare anche un minimo spiraglio aperto significa spalancare le porte alla direzione globale di questo sistema tecno-scientifico di artificializzare il processo della nascita, che renderà preferibile ricorrere alle cliniche per far venire al mondo i bambini.
Contrapponiamoci ai progetti del sistema tecno-scientifico e all’ideologia transumanista che si concretizza nei laboratori di ricerca secondo la quale ogni limite può e deve essere infranto ed eliminato e tutto dove corrispondere ai criteri di continua perfettibilità, che scompone e frammenta il processo della procreazione facendolo diventare luogo di biomercato e di riprogettazione.
Nelle scienze della vita il disastro non avviene solo se l’esperimento raggiunge i risultati prefissati, il disastro è implicito nella direzione della ricerca e l’esperimento diventa il mondo intero e i corpi stessi diventano dei laboratori viventi. L’era sintetica non significa solo una radicale riprogettazione del mondo attorno a noi, ma anche una drammatica riprogettazione di noi stessi. Se nasceremo in un laboratorio in un mondo macchina, se la natura diventerà artificializzata e ingegnerizzata, verranno minate le basi necessarie anche solo per comprendere la possibilità di un mondo altro.
È oggi più che mai necessaria una ferma opposizione a ogni riproduzione artificiale dell’umano14, per le coppie eterosessuali, dello stesso sesso, per le donne sole, per le coppie con una sterilità e per quelle fertili, senza eccezioni. Ogni posizione parziale sarà funzionale ai comitati di bioetica per far passare e accettare l’inaccettabile.
Contro l’eugenetica e l’antropocidio!
Riaffermiamo con forza l’indisponibilità dei corpi e del vivente!

Silvia Guerini, gennaio 2020, www.resistenzealnanomondo.org

Note:
1 Ringrazio Pièces et Main d’Oeuvre (www.piecesetmaindoeuvre.com), Marie-Jo Bonnet, le dott.sse Nicole Athea e Frédérique Kuttenn per l’aiuto nella comprensione dei passaggi di questa legge.
2 “Contro l’eugenetica e l’antropocidio. Appello per l’abolizione di ogni riproduzione artificiale dell’umano”, ottobre 2019, www.resistenzealnanomondo.org/italia-mondo/senza-categoria/contro-leugenetica-e-lantropocidio-appello-per-labolizione-di-ogni-riproduzione-artificiale-dellumano/
3 http://www.senat.fr/encommission/textes/2019-2020/63.html#AMELI_SUB_4__Article_1
4 Pensiamo alle posizioni della femminista lesbica Marie-Jo Bonnet o al giornale “La Décroissance” che nell’ottobre 2019 ha pubblicato “Contro l’eugenetica e l’antropocidio. Appello contro ogni riproduzione artificiale dell’umano” e che in precedenti numeri ha trattato questioni come PMA, GPA, transumanesimo, ideologia trasgender e per questo fu bruciato in una manifestazione anti-nucleare e definito “ageista, omofobo, transfobico e sessista”.
5 Art.L. 2141-2, http://www.senat.fr/encommission/textes/2019-2020/63.html#AMELI_SUB_4__Article_1
6 Nel 2007 l’Alta Autorità Britannica per la PMA ha autorizzato al ricorso alla DPI per evitare la nascita di un bambino affetto da strabismo.
7 Consultabile in nuffieldbioethics.org/wp-content/uploads/Genome-editing-andhuman-reproduction-short-guide-website.pdf
8 https://www.france24.com/fr/20200120-loi-bio%C3%A9thique-que-reste-t-il-du-projet-de-loi-qui-arrive-au-s%C3%A9nat
9 Art. 1, 28 http://www.senat.fr/encommission/2019-2020/63/Amdt_COM-63.html
10 http://www.senat.fr/encommission/2019-2020/63/liste_discussion.html#COM-264
11 Art. 15, 2 http://www.senat.fr/encommission/2019-2020/63/liste_discussion.html#COM-264
12 https://www.france24.com/fr/20200120-loi-bio%C3%A9thique-que-reste-t-il-du-projet-de-loi-qui-arrive-au-s%C3%A9nat
13 Tale divieto, che risulta dall’articolo 13 della Convenzione per la protezione dei diritti umani e della dignità dell’essere umano in relazione all’applicazione della biologia e della medicina, firmato a Oviedo il 4 Aprile 1997, appare nell’articolo 16-4 del codice civile, che vieta qualsiasi intervento sul genoma che sarebbe effettuato al fine di modificare la discesa della persona.
14 GPA, FIV, DPI, IAD, ICSI, clonazione, gameti artificiali, utero artificiale…


Qui scaricabile in pdf:

Ringraziamo Cristiana Pivetti per i disegni