Marzo Berlino – Incendiati cavi di rete contro il controllo tecnologico e la guerra ad Afrin

Berlino (Berlin), 26 marzo 2018

Con una dichiarazione pubblicata addirittura su vari „Paste-Bins“ (dove si può diffondere anonimamente dei testi), un cd Gruppo Vulcano rivendica di nuovo un attentato all’infrastruttura di comunicazione: Il „Gruppo Vulcano Spezzare ilDominiodellaRete“ dice di avere incendiato una grossa quantità di cavi sotto il ponte Mörsch a Berlino. Secondo la dichiarazione pubblicata (i link vedi in basso) furono tranciati in modo specifico dei cavi usati „dai militari e i loro prestatori di servizi, dal picchetto aereo del governo federale, dall’amministrazione del Land Berlino, da grandi imprese, da gestori di nodi Internet e dall’aeroporto Tegel“.


Lx sabotatorix mettono in guardia da una totalità dell’attuale sviluppo tecnologico che potrebbe sfociare in una „forma moderna di fascistizzazione“ e in modo coinvolgente in questo contesto ricordano il sistema delle carte forate Hollerith che tra l’altro fu usato dai nazi per l’esecuzione della Shoa. Sottolineano che nessuna persona sarebbe stata messa in pericolo.
Inoltre il Gruppo Vulcano raccomanda urgentemente di usare il Torbrowser per accedere ai link: „La censura è ormai molto massiccia. Deve essere spezzata. Perciò per accedere al nostro testo usate Tor. E poi diffondete la nostra dichiarazione nei media scritti, con volantini, nelle rubriche commentari, con e-mail e nei media „sociali“.“

Le reti del dominio sono attaccabili
Prologo:
(…) L’arroganza del potere, il dominio del errato, la volgarità dei ricchi, le catastrofi industriali, la miseria che avanza al galoppo, lo sfruttamento nudo e crudo, la rovina ecologica – niente ci risparmia, nemmeno l’esserne informatx.
Clima 2017, Clima 2018, Clima 2019 – l’anno più rovente. I motivi per la rivoluzione ci sarebbero. Ma non sono i motivi a fare una rivoluzione – bensì le persone. E le persone stanno davanti agli schermi. (…) L’umanità assiste stregata al proprio tramonto (…). Lo segue tanto incantata che non sente più che l’acqua arriva già alle caviglie (…). Non si tratta più di commentare, criticare e denunciare questo mondo. (…) Continuare a denunciare la discriminazione, l’oppressione, l’ingiustizia ed aspettare che serva a qualcosa è ormai obsoleto. (…) La menzogna è il rifiuto di vedere certe cose che si vedono, e di stare a guardarle di come le si vede. La vera menzogna sono tutti gli schermi, tutte le immagini, tutte le dichiarazioni che si lasciano stare tra se stessx e il mondo. È il modo di come realmente prendiamo a calci la nostra percezione …
Oggi abbiamo tranciato tanti fasci di cavi. Nessunx ne subisce un danno fisico.
I vari cavi sotto il ponte Mörsch a Berlino sono utilizzati concretamente dai militari e dai loro prestatori di servizi, dal picchetto aereo del governo federale, dall’amministrazione del Land Berlino, da grandi imprese, di gestori di nodi Internet e dall’aeroporto Tegel.
Con il nostro piccolo contributo interrompiamo il funzionamento scorrevole della metropoli. Poiché fintanto che tutto funziona, la distruzione senza pari delle basi di vita ecologiche continua immutabile. Guerra, distruzione del clima, movimenti di fuga e confini esterni UE militarizzati non si possono considerare come singoli problemi sconnessi. Come sono connessi la rapina delle materie prime e l’esistenza della povertà, l’abbattimento delle foreste vergini e la produzione di carne, i movimenti aerei in aumento e la sprocizia patogena che è immessa nell’aria.
Serve l’intervento di coloro che non vogliono più stare a guardare. Per esempio con degli attacchi al funzionamento delle metropoli. Per esempio sabotando le strutture che mantengono in marcia questa devastazione, con attacchi alle istallazioni infrastrutturali, all’intelligenza artificiale, alla smart city, all’industria 4.0 – cioè alle forme di sorveglianza d’ogni tipo. Le conseguenze di una distruzione ambientale e del clima dovuta a capitalismo sono inevitabili – non potremo impedirle. Ma dobbiamo trovare un’attitudine adeguata davanti alle formazioni autoritarie e guerrafondaie che ne risultano.
Con la nostra azione di sabotaggio interrompiamo il normalissimo andamento dei variegati cicli di lavoro nella capitale – era l’obiettivo fissato. I suddetti gestori della rete sono amministratori di un processo violento che spacciano per rivoluzione digitale. Noi come user della rete diventiamo per forza dipendenti. Essendo così sia vittime che complici di questo processo. Per esempio la continua reperibilità digitale allunga la giornata lavorativa fino al punto che spesso non termina più. L’auto-ottimizzazione (mascherata da auto-determinazione) e l’essere determinati dall’esterno ci conducono in una nuova forma di schiavizzazione moderna. La nostra miseria è anche collegata con con quella d’altrx. Poiché la massimizzazione del profitto in ogni millisecondo determina la miseria immensamente più grande che c’è in tanti altri paesi. Il danno economico che speriamo sia alto ci fa tanto piacere!
Se interrompiamo il flusso dei dati, anche questo è del tutto intenzionale. I dati sono la premessa per un dominio tramite la sorveglianza. Sappiamo tuttx che le grandi imprese IT e le autorità statali raccolgono tutti i dati disponibili. E ciò per poter controllare e pilotare sempre di più le persone e le società. Ogni persona diventa massa di manipolazione per gli interessi di potere e obiettivo di commercializzazione.
Viviamo la formazione di una totalità sociale del controllo globale, della sorveglianza e del pilotaggio, della misurazione, contrassegnazione ed emarginazione. Edward Snowden lo ha riconosciuto e agito. Invece delle soluzioni sociali contro la distruzione dell’ambiente e dei rapporti sociali dovuta alla tecnica (di dominio), si sviluppano ancora di più tecniche(di dominio). Questo sviluppo tecnocratico, nella sua concentrazione di potere porta pezzo per pezzo al controllo autoritario. Con la “standardizzazione” predefinita, le „anormalità“ diventano illimitatamente differenziabili e selezionabili. I dati che lo rendono fattibile sono quotidianamente forniti alle reti „sociali“ da noi stessx, quando non paghiamo in contanti, quando usiamo Google o gli assistenti digitali perenni come Alexa e Siri. Le notizie ed i risultati di ricerca ce lx forniscono individualmente su misura e ci pilotano “comodamente” attraverso il nostro quotidiano. Questo pilotaggio attuale dell’informazione e della comunicazione è la base per poterci pilotare domani. Tantx che agli inizi di internet sostenevano l’aspettativa ugualitaria, oggi mettono in guardia dalla totalità dei rapporti di domani. Una forma moderna di fascismo è una variante possibile di questa totalità incombente.
È prevedibile: Appena le conseguenze qui della distruzione ambientale, del cambio climatico e della guerra diventeranno molto più evidenti e le lotte di distribuzione più dure, i peggiori incubi e le peggiori distopie diventeranno realtà – a meno che una rottura rivoluzionaria con lo stato delle cose non avrà successo!
Ecco perché sabotiamo il presunto progresso.
Intendiamo la nostra prassi anche come insegnamento tratto dalle esperienze con il fascismo tedesco. Scorgiamo una crescente disponibilità di farsi pilotare fedeli al progresso e di farsi determinare dall’esterno, viviamo la devozione di chi lo sostiene, sentiamo il brutale gelo sociale, presagiamo la volontà d’annientamento. Potrebbe toccare a tantx, un bel giorno: al pensionato disfunzionale, alla malata, ax profughx, ax chi rifiuta il lavoro, alle donne che non vogliono partorire. Poiché questo è il carattere e la dimensione delle possibilità della “rivoluzione” digitale.
Unger, Lichtenstein, Lepehne – sono i nomi di persone che furono deportate dal luogo della nostra azione e poi assassinate. Nel 1942. Ad Auschwitz e a Riga. Con pietre commemorative d’inciampo incastrate sul ponte Mörsch che dovrebbero aiutare a ricordare. Quale è il rapporto della deportazione di queste persone con i cavi in fibra ottica due metri più in basso?
Ecco un esempio storico che illustra le possibilità per il fascismo dell’illimitata schedatura digitale: L’ingegnere Herman Hollerith inventò la tecnica delle schede forate con la quale fu possibile un efficace censimento in America. Ai tempi della dittatura nazi, IBM aveva un monopolio pressoché mondiale di questa tecnologia e della produzione delle relative schede forate. Il capo IBM Watson era andato personalmente a Berlino quando la sua affigliata in Germania (DEHOMAG) si era assicurato l’ordine per l’analisi del censimento del 1933. La trascrizione dei fogli di conta durava quattro mesi e poi in ogni città, gruppo professionale oppure comunità abitativa si poteva rintracciare la componente ebrea. Con la ricerca popolare nel 1939, con lo stesso sistema di calcolo basato sulle schede forate lx ebrex furono rilevati secondo i criteri della dottrina razzista dex nazi.
Questo modello fu poi ripetutamente applicato. In quasi ogni paese occupato dax nazi, le affiliate tedesche della IBM raccoglievano delle informazioni statistiche nazionali e “di razza” per lx nazi che poi le potevano usare per l’identificazione dex ebrex e d’altrx indesideratx. Questa tecnologia delle schede forate era decisiva per l’efficacia della deportazione. Mentre con un sistema di rilevamento pressoché non ostacolato come per es. in Olanda furono deportatx il 73% dex ebrex, in Francia furono solo il 25%. Uno dei tanti fattori che influenzarono diversamente la sorte dex ebrex nei due paesi era tra l’altro il fatto che la resistenza in Francia fu capace di sabotare massicciamente la registrazione via schede forate.
In quasi ogni lager di concentrazione c’erano delle sezioni Hollerith che servivano per registrare chi arrivava, all’assegnazione del lavoro coatto/schiavista ed alla conta dex prigionierx mortx. Senza il macchinario di IBM, senza il servizio di assistenza di IBM e senza la fornitura delle schede grezze le amministrazioni nazi non avrebbero mai potuto gestire tanto “efficientemente” la  quantità raggiunta di prigionierx.
Le pietre ad inciampo oggi ammoniscono. Con la retrospettiva storica vale la pena di gettare uno sguardo nel futuro, un futuro già attuale in modo allarmante. Il progetto di dominio „Sesam“ attualmente in fase di collaudo in Cina s’intende come sistema di rilevamento duraturo di tutte le informazioni reperibili su ogni individuo. Introdotto con degli allettanti programmi bonus, attualmente la partecipazione ancora volontaria è massiccia. Tutti i dati che le autorità possono fornire dex singolx, tutti i dati sui processi di pagamento di ogni singolo individuo e tutto quel che il programma analitico può trovare d’ogni individuo nelle reti sociali è riunito in un valore in cifre, vale a dire nel „social score“. Lo score d’ogni singolx dipende anzitutto anche dalla valutazione dex sux “amicx sociali“. Con uno score alto si può sperare di ottenere delle agevolazioni per i crediti, per la mobilità e le assicurazioni. Inversamente, significa emarginazione sociale e materiale. Poco tempo fa si limitava già l’accesso ai mezzi pubblici alle persone con uno score troppo basso. Dal 2020, la Cina progetta la partecipazione obbligatoria a un successore di Sesam. E allora le chance di avere un posto di lavoro, una formazione e cure sanitarie dipenderanno da questo score.
Per prevenire i malintesi: Lo sviluppo e la realizzazione di questi sistemi sociali di scoring non sono automaticamente fascistoidi ma sicuramente totalitari anche solo per le pretese che avanzano. La realizzazione dell’idea della categorizzazione delle persone in vari gradi ed il desiderato pilotaggio comportamentale che comportano offrono delle condizioni eccezionali per una forma moderna di fascistizzazione. Per selezionare ed annientare.
Concludiamo con delle questioni: Quando si poneva ancora il momento storico per sollevarsi contro il fascismo tedesco? Quando s’era perso questo momento? Cosa vuole dire per il presente?
Il nostro contributo – uno dei tanti.
Visto il motivo dato: Armi tedesche e militari turchi via da Efrin! I responsabili della guerra ad Efrin sono anche in Germania. Si possono trovare.
Gruppo Vulcano Spezzare ilDominiodellaRete

Tratto da roundrobin.info