Il Great Reset fase 2: Guerra



IL GREAT RESET FASE 2: GUERRA

9 Marzo, 2022

winteroak – da un inviato speciale

Mentre la pandemia ha acclimatato il mondo al lockdown, normalizzato l’accettazione di farmaci sperimentali, accelerato il più grande trasferimento di ricchezza alle multinazionali decimando le PMI e adattato la memoria muscolare delle operazioni della forza lavoro in preparazione per un futuro cibernetico, è stato necessario un vettore aggiuntivo per accelerare il collasso economico prima che le nazioni possano “ ricostruire meglio “.

Di seguito presento diversi modi in cui l’attuale conflitto tra Russia e Ucraina è il prossimo catalizzatore dell’agenda Great Reset del World Economic Forum , facilitato da una rete interconnessa di stakeholder globali e da una rete diffusa di partenariati pubblico-privato.

1. La guerra tra Russia e Ucraina sta già provocando un’interruzione senza precedenti delle catene di approvvigionamento globali, esacerbando la carenza di carburante e inducendo livelli cronici di inflazione.

Mentre le tensioni geopolitiche si trasformano in un conflitto prolungato tra la NATO e l’asse sino-russo, una seconda contrazione potrebbe far precipitare l’economia nella stagflazione .

Negli anni a venire, la combinazione di crescita inferiore alla media e inflazione incontrollata costringerà una sottoclasse economica globale a contratti di micro-lavoro e posti di lavoro a basso salario in una gig economy emergente.

Un’altra recessione aggraverà la sete di risorse globali, restringerà la portata dell’autosufficienza e aumenterà significativamente la dipendenza dai sussidi governativi.

Con l’impoverimento di una parte significativa della forza lavoro mondiale che si profila all’orizzonte, questo potrebbe ben essere un preludio all’introduzione di un reddito di base universale, che porta a un ordine neofeudale altamente stratificato.

Pertanto, la minacciosa previsione del World Economic Forum che “non possederemo nulla e saremo felici” entro il 2030 sembra svolgersi con una rapidità terrificante.

2. Le ricadute economiche della guerra porteranno a un drastico ridimensionamento della forza lavoro globale .

Gli architetti del Great Reset hanno anticipato questa tendenza per diversi anni e sfrutteranno questa turbolenza economica spingendo il ruolo delle tecnologie dirompenti per affrontare le sfide globali e alterare radicalmente i modelli di business tradizionali per stare al passo con i rapidi cambiamenti tecnologici.

Come la pandemia, la preparazione alle catastrofi nell’era del conflitto si baserà in modo significativo sulla volontà di abbracciare innovazioni tecnologiche specifiche nella sfera pubblica e privata in modo che le generazioni future possano soddisfare la domanda di lavoro del Grande Reset.

Un tema ricorrente in Shaping the Future of the Fourth Industrial Revolution di Klaus Schwab è che le innovazioni tecnologiche e scientifiche rivoluzionarie non saranno più relegate nel mondo fisico che ci circonda, ma diventeranno estensioni di noi stessi. (transumano)

Sottolinea il primato delle tecnologie emergenti in una forza lavoro di prossima generazione e sottolinea l’urgenza di portare avanti piani per digitalizzare diversi aspetti della forza lavoro globale attraverso soluzioni scalabili basate sulla tecnologia.

Coloro che guidano il Grande Reset cercano di gestire il rischio geopolitico creando nuovi mercati che ruotano attorno a innovazioni digitali, strategie elettroniche, lavoro di telepresenza, intelligenza artificiale, robotica, nanotecnologie, Internet delle cose e Internet dei corpi.

La velocità vertiginosa con cui vengono implementate le tecnologie di intelligenza artificiale suggerisce che l’ottimizzazione di tali tecnologie riguarderà inizialmente le industrie e le professioni tradizionali che offrono una rete di sicurezza per centinaia di milioni di lavoratori, come l’agricoltura, la vendita al dettaglio, la ristorazione, la produzione e le industrie dei corrieri.

Molti dei posti di lavoro che andranno persi negli anni a venire si stavano già avviando verso la ridondanza ed è improbabile che vengano recuperati una volta che la polvere si sarà depositata

Tuttavia, l’automazione sotto forma di robot, software intelligente e apprendimento automatico non si limiterà a lavori di routine, ripetitivi e prevedibili.

I sistemi di intelligenza artificiale sono sull’orlo dell’automazione all’ingrosso di vari lavori impiegatizi , in particolare in aree che coinvolgono l’elaborazione delle informazioni e il riconoscimento di schemi come contabilità, risorse umane e posizioni dirigenziali intermedie.

Sebbene anticipare le tendenze future dell’occupazione non sia un compito facile, è sicuro affermare che la minaccia combinata di pandemie e guerre significa che la forza lavoro è sull’orlo di un rimpasto senza precedenti con la tecnologia che rimodella la logistica, minacciando potenzialmente centinaia di milioni di impiegati e impiegati. , determinando il più grande e rapido spostamento di posti di lavoro nella storia e prefigurando un cambiamento del mercato del lavoro che prima era inconcepibile.

Sebbene sia stato a lungo previsto che il maggiore utilizzo della tecnologia nel settore privato comporterebbe enormi perdite di posti di lavoro, i blocchi pandemici e l’imminente interruzione causata da una guerra accelereranno questo processo e molte aziende non avranno altra scelta che licenziare il personale e sostituirlo con soluzioni tecnologiche creative solo per la sopravvivenza delle loro attività.

In altre parole, molti dei posti di lavoro che andranno perduti negli anni a venire stavano già andando verso la ridondanza ed è improbabile che vengano recuperati una volta che la polvere si sarà depositata.

3. La guerra ha ridotto significativamente la dipendenza dell’Europa dal settore energetico russo e ha rafforzato la centralità degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e le emissioni nette zero che sono al centro del Grande Reset.

I politici che hanno marciato al passo con il Grande Reset hanno sfruttato le dure sanzioni contro la Russia accelerando il passaggio all’energia “verde” e ribadendo l’importanza della decarbonizzazione come parte della “lotta contro il cambiamento climatico”.

Tuttavia, sarebbe molto miope presumere che il Great Reset sia in definitiva orientato verso l’equa distribuzione di idrogeno “verde” e combustibili sintetici a emissioni zero in sostituzione di benzina e diesel.

Sebbene gli SDG delle Nazioni Unite siano cruciali per la ripresa post-pandemia, ancora più importante, sono fondamentali per il restyling del capitalismo degli azionisti che ora viene decantato dalle élite di Davos come “ capitalismo degli stakeholder “.

Ciò accentrerà il potere nelle mani degli stakeholder capitalisti con il pretesto benevolo di reinventare il capitalismo attraverso mezzi più equi e più ecologici

In termini economici, questo si riferisce a un sistema in cui i governi non sono più gli arbitri finali delle politiche statali poiché le società private non elette diventano i fiduciari de facto della società, assumendosi la responsabilità diretta di affrontare le sfide sociali, economiche e ambientali del mondo attraverso la cooperazione macroeconomica e un modello multi-stakeholder di governance globale.

In un tale costrutto economico, i conglomerati di asset holding possono reindirizzare il flusso di capitale globale allineando gli investimenti agli SDG delle Nazioni Unite e configurandoli come conformi alla governance ambientale, sociale e aziendale ( ESG ) in modo che nuovi mercati internazionali possano essere costruiti sul disastro e miseria di potenzialmente centinaia di milioni di persone che stanno vacillando per il collasso economico causato dalla guerra.

Pertanto, la guerra offre un enorme impulso ai governi che spingono il ripristino a perseguire attivamente l’indipendenza energetica, modellare i mercati verso una “crescita verde e inclusiva” e infine spostare le popolazioni verso un sistema cap-and-trade, altrimenti noto come economia del credito di carbonio.

Questo accentrerà il potere nelle mani degli stakeholder capitalisti con il pretesto benevolo di reinventare il capitalismo attraverso mezzi più equi ed ecologici, usando slogan ingannevoli come “Build Back Better” senza sacrificare l’imperativo di crescita perpetua del capitalismo.

4. La carenza di cibo creata dalla guerra offrirà un grande vantaggio all’industria della biologia sintetica poiché la convergenza delle tecnologie digitali con la scienza dei materiali e la biologia trasformerà radicalmente il settore agricolo e incoraggerà l’adozione di alternative a base vegetale e coltivate in laboratorio su un piano scala globale.

Russia e Ucraina sono entrambi panieri del mondo e la grave carenza di cereali, fertilizzanti, oli vegetali e alimenti essenziali catapulterà l’importanza della biotecnologia per la sicurezza alimentare e la sostenibilità e darà vita a diverse start-up di imitazioni di carne simili a “Cibi impossibili” che è stato cofinanziato da Bill Gates.

Ci si può quindi aspettare che una maggiore regolamentazione del governo inaugurerà una drastica revisione della produzione e della coltivazione industriale di alimenti, a beneficio in ultima analisi, degli investitori dell’agrobusiness e delle biotecnologie, poiché i sistemi alimentari saranno riprogettati attraverso tecnologie emergenti per coltivare proteine ​​”sostenibili” e colture brevettate geneticamente CRISPR.

5. L’esclusione della Russia da SWIFT (The Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) prefigura un ripristino economico che genererà esattamente il tipo di contraccolpo necessario per rinchiudere vaste fasce della popolazione mondiale in una griglia di controllo tecnocratica.

Come hanno affermato diversi economisti, l’armamento di SWIFTCHIPS (The Clearing House Interbank Payments System) e del dollaro USA contro la Russia stimolerà solo rivali geopolitici come la Cina ad accelerare il processo di de-dollarizzazione.

Il principale benefattore delle sanzioni economiche contro la Russia sembra essere la Cina, che può rimodellare il mercato eurasiatico incoraggiando gli stati membri della Shanghai Cooperation Organization (SCO) e dei BRICS bypassare l’ecosistema SWIFT e regolare i pagamenti internazionali transfrontalieri in Yuan digitale.

Mentre la domanda di criptovalute vedrà un enorme picco, è probabile che ciò incoraggi molti governi a regolamentare sempre più il settore attraverso blockchain pubbliche e imporre un divieto multilaterale sulle criptovalute decentralizzate.

Il passaggio alle criptovalute potrebbe essere la prova generale per accelerare eventualmente i piani per denaro programmabile supervisionato da un regolatore federale, portando a un maggiore accrescimento di potere nelle mani di una potente tecnocrazia globale e sigillando così la nostra schiavitù alle istituzioni finanziarie.

Credo che questa guerra porterà le valute alla parità, annunciando quindi un nuovo momento di Bretton Woods che promette di trasformare il funzionamento della cooperazione bancaria internazionale e macroeconomica attraverso la futura adozione delle valute digitali della banca centrale.

6. Questa guerra segna un importante punto di svolta nell’aspirazione globalista a un nuovo ordine internazionale basato su regole ancorato in Eurasia.

Come ha affermato il “padre della geopolitica” Halford Mackinder più di un secolo fa, l’ascesa di ogni egemone globale negli ultimi 500 anni è stata possibile grazie al dominio sull’Eurasia . Allo stesso modo, il loro declino è stato associato alla perdita del controllo su quella massa fondamentale.

Questo nesso causale tra geografia e potere non è passato inosservato alla rete globale di parti interessate che rappresentano il WEF, molti dei quali hanno anticipato la transizione verso un’era multipolare e il ritorno alla competizione tra le grandi potenze tra l’influenza politica ed economica sfuggente dell’America e un urgente bisogno di ciò che i tecnocrati chiamano globalizzazione intelligente .

Mentre l’America cerca disperatamente di aggrapparsi al suo status di superpotenza, l’ascesa economica della Cina e le ambizioni regionali della Russia minacciano di capovolgere i punti assiali strategici dell’Eurasia (Europa occidentale e Asia Pacifico).

La regione in cui l’America in precedenza godeva di un’egemonia incontrastata non è più impermeabile alle crepe e potremmo assistere a un cambio della guardia che altera drammaticamente il calcolo della proiezione della forza globale.

Sebbene l’ambiziosa Belt and Road Initiative (BRI) cinese abbia il potenziale per unificare il mondo insulare (Asia, Africa ed Europa) e causare un cambiamento tettonico nel luogo del potere globale, la recente invasione dell’Ucraina avrà conseguenze di vasta portata per Trasporto ferroviario Cina-Europa.

Il presidente ucraino Zelensky ha affermato che l’Ucraina potrebbe fungere da porta della BRI verso l’Europa. Pertanto, non possiamo ignorare l’enorme partecipazione della Cina alle recenti tensioni sull’Ucraina, né possiamo ignorare l’ambizione di fondo della NATO di frenare l’ascesa della Cina nella regione limitando la vendita di risorse ucraine alla Cina e facendo tutto ciò che è in sua capacità per contrastare la moderna Via della Seta .

Poiché le sanzioni spingono la Russia a consolidare i legami bilaterali con la Cina e a integrarsi pienamente con la BRI, un blocco commerciale paneurasiatico potrebbe essere il riallineamento che costringe a una governance condivisa dei beni comuni globali e a un ripristino dell’era dell’eccezionalismo statunitense.

7. Con l’aumento delle speculazioni sull’impatto a lungo termine della guerra sui flussi commerciali bilaterali tra Cina ed Europa, il conflitto Russia-Ucraina catapulterà Israele, uno dei principali sostenitori del Grande Reset, a un’importanza ancora maggiore a livello internazionale.

Israele è un mercato BRI molto attraente per la Cina e il PCC è profondamente consapevole dell’importanza di Israele come avamposto strategico che collega l’Oceano Indiano e il Mar Mediterraneo attraverso il Golfo di Suez.

Inoltre, il governo cinese ha riconosciuto per molti anni il primato di Israele come hub tecnologico globale e ha sfruttato le capacità di innovazione di Israele per aiutare ad affrontare le proprie sfide strategiche.

Pertanto, è probabile che la mediazione di Naftali Bennet tra Mosca e Kiev influisca sul ruolo strumentale della Belt and Road Initiative (BRI) nell’espansione dell’impronta strategica regionale e globale della Cina e di Israele.

Lo status di Israele come uno dei principali hub tecnologici del futuro e gateway che collega l’Europa e il Medio Oriente è indissolubilmente legato alla rete di infrastrutture fisiche, come strade, ferrovie, porti e gasdotti che la Cina ha costruito negli ultimi dieci anni.

Israele è nelle fasi formative dell’esternalizzazione dei suoi interessi di sicurezza lontano dagli Stati Uniti e della copertura delle sue scommesse sull’asse sino-russo?

Già una potenza nel campo delle auto-tecnologie, della robotica e della sicurezza informatica, Israele aspira a essere la nazione centrale nel regno millenario e si prevede che le startup tecnologiche del paese svolgeranno un ruolo chiave nellaquarta rivoluzione industriale .

Rafforzare le sue relazioni in evoluzione con la Cina nel mezzo della crisi Russia-Ucraina potrebbe aiutare a spingere Israele in un egemone regionale per eccellenza con un’ampia quota di potere economico e tecnologico centralizzato che converge a Gerusalemme.

Mentre Israele intraprende gli sforzi per diversificare i suoi mercati di esportazione e gli investimenti lontano dagli Stati Uniti, pone una domanda importante.

Israele è nelle fasi formative dell’esternalizzazione dei suoi interessi di sicurezza lontano dagli Stati Uniti e della copertura delle sue scommesse sull’asse sino-russo?

8. È ormai risaputo che gli ID digitali sono un elemento centrale nell’agenda del Great Reset del World Economic Forum e devono essere semplificati in tutti i settori, nelle catene di approvvigionamento e nei mercati come un modo per far avanzare gli SDG delle Nazioni Unite 2030 e fornire servizi personalizzati e integrati in città intelligenti del futuro.

Molti hanno riflettuto su come una tale piattaforma può essere utilizzata per inaugurare un sistema globale di controllo e conformità tecnocratica della popolazione, incorporando l’umanità in una nuova catena del valore aziendale in cui i cittadini vengono estratti come data commodities per gli investitori ESG e i mercati delle obbligazioni del capitale umano e assegnati un punteggio sociale e climatico basato su quanto si confrontano con gli SDG delle Nazioni Unite.

Questa verifica continua delle persone e dei dispositivi connessi in ambienti intelligenti può aver luogo solo una volta che i nostri dati biometrici, le cartelle cliniche, le finanze, le trascrizioni dell’istruzione, le abitudini dei consumatori, l’impronta di carbonio e l’intera somma delle esperienze umane sono archiviati su un database interoperabile per determinare la nostra conformità con gli SDG delle Nazioni Unite, forzando così un cambiamento monumentale al nostro contratto sociale.

I passaporti vaccinali sono stati inizialmente pubblicizzati da partenariati pubblico-privato come punto di ingresso per gli ID digitali. Ora che tale logica ha fatto il suo corso, come potrebbero le attuali tensioni geopolitiche contribuire a ridimensionare quello che è il nodo chiave in un nuovo ecosistema digitale?

Le voci delle razioni potrebbero essere registrate sui registri blockchain sull’ID digitale per tenere traccia della nostra impronta di carbonio e delle abitudini di consumo durante un’emergenza nazionale

L’Ucraina è stata tradizionalmente chiamata il paniere d’Europa e, insieme alla Russia, entrambe le nazioni sono i principali fornitori globali di cereali di base. Pertanto, la guerra ha tutte le caratteristiche di un cigno nero per le merci e l’inflazione.

Con un’economia sull’orlo del collasso a causa di una crisi dell’offerta globale, credo che i tremori economici che ne deriveranno scateneranno emergenze in tempo di guerra in tutto il mondo e al pubblico verrà detto di prepararsi al razionamento.

Una volta che ciò avviene, l’adozione multilaterale di ID digitali che si interfacciano con le valute digitali della banca centrale può essere pubblicizzata come la soluzione per gestire e distribuire in modo efficiente le razioni domestiche in uno stato di emergenza ed eccezione senza precedenti.

La Banca d’Inghilterra ha già lanciato la prospettiva di contanti programmabili che possono essere spesi solo per beni essenziali o beni che un datore di lavoro o un governo ritengono sensati.

Una volta che all’emittente viene concesso il controllo su come viene speso dal destinatario, diventerà quasi impossibile funzionare adeguatamente senza un ID digitale, che sarà necessario per ricevere pacchi alimentari e ottenere un mezzo di sussistenza di base. Pensa a UBI (Universal Basic Income).

Se l’inflazione alimentare continua su una traiettoria al rialzo senza segni di cedimento, i governi potrebbero istituire controlli sui prezzi sotto forma di razionamento e le voci delle razioni potrebbero essere registrate su registri blockchain sull’ID digitale per tenere traccia della nostra impronta di carbonio e delle abitudini di consumo durante un’emergenza nazionale.

9. L’Europa è direttamente sulla linea di tiro una volta che è in corso una guerra ibrida tra la NATO e l’asse sino-russo.

Sarebbe negligente ignorare il pericolo chiaro e presente rappresentato da un attacco informatico a banche e infrastrutture critiche o anche da uno scambio nucleare provvisorio e tattico con missili balistici intercontinentali (ICBM).

Non riesco a vedere come una parte in guerra non sarà limitata dalla dottrina della distruzione reciprocamente assicurata, quindi è improbabile una ricaduta termonucleare.

Tuttavia, l’uso di tecnologie di accesso remoto per cancellare la memoria di sistema dall’apparato bancario SWIFT o dal sistema di pagamento interbancario transfrontaliero può potenzialmente rendere non operativa gran parte dell’economia internazionale e mandare in tilt il dollaro.

Se si verificasse un evento di tali proporzioni catastrofiche, ciò comporterebbe senza dubbio crescenti richieste di revisione della sicurezza informatica.

Le ricadute di un tale evento potrebbero benissimo stabilire un nuovo protocollo di sicurezza globale in base al quale i cittadini devono possedere un ID digitale come misura di sicurezza nazionale necessaria.

Si può immaginare come l’accesso a Internet o ai servizi pubblici a seguito di un attacco informatico a livello nazionale possa richiedere ai cittadini di utilizzare un ID digitale per autenticare che le loro attività e transazioni online provengono da una fonte legittima e non dannosa.

Ci sono poche coincidenze in politica.

10. Le implicazioni economiche di questa guerra saranno così disastrose che i governi e il settore pubblico richiederanno un’iniezione significativa di capitale privato per far fronte alla carenza di finanziamenti

Ciò renderà effettivamente obsoleta la tradizionale separazione dei poteri tra le istituzioni bancarie centrali e i governi, poiché i primi saranno posizionati per influenzare in modo sproporzionato la traiettoria fiscale degli stati nazione, la cui sovranità sarà svuotata dalla cattura all’ingrosso di governi da parte delle banche centrali e hedge fund.

Pertanto, il modello di stato nazione viene gradualmente ribaltato da una tecnocrazia globale , costituita da un consorzio non eletto di leader dell’industria, oligarchi delle banche centrali e istituzioni finanziarie private, la maggior parte dei quali sono prevalentemente attori corporate non statali che tentano di ristrutturare la governance globale e arruolare stessi nel processo decisionale globale.

Pertanto, il futuro delle relazioni internazionali e della trasformazione sociale, economica e politica che il mondo sta attraversando alla luce della pandemia e del conflitto Russia-Ucraina non sarà deciso dal multilateralismo e dai rappresentanti eletti degli Stati sovrani.

Piuttosto, sarà deciso attraverso una rete di partenariati multi-stakeholder che sono motivati ​​dalla politica dell’opportunità e non responsabili nei confronti di alcun elettorato o obbligati a nessuno stato e per i quali concetti come sovranità e diritto internazionale sono privi di significato

Da e Traduzione di Nogeoingegneria: https://www.nogeoingegneria.com/timeline/progetti/benvenuti-nella-seconda-fase-del-great-reset-la-guerra/

Testo in originale in inglese: https://winteroak.org.uk/2022/03/09/the-great-reset-phase-2-war/

Londra – Contro l’automatizzazione

Fin dall’inizio, automazione non ha mai significato “riduzione del lavoro”. Poiché le macchine sono più veloci, più efficienti, più automatiche, più “intelligenti”, siamo semplicemente costretti a lavorare alla maggiore velocità e intensità di cui la macchina è ora in grado.

I primi “supermercati completamente automatizzati” hanno iniziato ad apparire nel Regno Unito. Come molte altre invasioni del paesaggio urbano, che, in particolare a Londra, è già una fortezza costantemente sorvegliata, vengono accolte con forte indifferenza. La crisi continua ha un effetto faticoso, ogni nuova incursione ha una giustificazione già pronta, per più “efficienza”, più “sorveglianza”, per una “città più intelligente”.

In realtà, questi supermercati “senza casse” sono un quadro chiaro di ciò che verrà, da una ristrutturazione ipercontrollata a un livello di sfruttamento senza precedenti, di cui siamo solo all’inizio. Quei luoghi dove le piccole illegalità – che stanno diventando sempre più necessarie come punizioni economiche e disciplina, sotto forma di prezzi alle stelle dei beni di prima necessità, così come carenze che stanno diventando normali – sono rese quasi impossibili.

La loro apparizione sul teatro urbano va nella direzione di un’esibizione di intelligenza artificiale, riconoscimento facciale e il fatto di FILMARE E UMILIARE le persone che ci fanno acquisti e chi ci “lavora”, ora in condizioni più competitive e costantemente monitorate dalle telecamere , per ottimizzare la “produttività”: sorveglianza totale di “lavoratori” e “consumatori”!

Nella prima mattina di lunedì 28 febbraio abbiamo preso la decisione di aprire una breccia nello spettacolo scintillante che questi laboratori di controllo sociale usano per farsi pubblicità. A Greenwich è stato preso di mira un supermercato Aldi completamente automatizzato di recente apertura. L’intera facciata di vetro è stata frantumata e deturpata, con pietre, martelli e vernice.

Si spera che questo rappresenti un’apertura attraverso la quale la prossima fase del governo della tecnologia possa rivelarsi come qualcosa da prendere per le corna, con metodi facilmente replicabili, all’interno di un quadro di attacco anarchico.

alcuni ribelli notturni xx

Info da: https://attaque.noblogs.org/post/2022/03/16/londres-uk-attaque-dun-supermarche-automatise/

Mosa – Contro il nucleare

Nella notte dell’11 marzo, anniversario del disastro nucleare di Fukushima in Giappone nel 2011, abbiamo realizzato una serie di graffiti/tag lungo la dismessa linea ferroviaria Bar-le-Duc/Ligny/Gondrecourt , che fa parte del progetto nucleare CIGÉO discarica. Nel paese dal nome ironico “Les Castors”, vicino a Ligny-en-Barrois, abbiamo sabotato la pista con dei martinetti per contrastare i lavori previsti per la sua riassegnazione. La nostra azione è un piccolo contributo nel quadro della giornata nazionale di azione contro il rilancio del nucleare e per l’immediata fine del nucleare, giornata per la quale i nostri amici di Golfech hanno auspicato questo 13 marzo.

Il nucleare non salverà il clima!

Alla fine del 2021, 10 anni dopo Fukushima, il governo Castex/Macron ha presentato il programma di transizione energetica “Francia 2030”. Al di là dell’annuncio filoindustriale in modalità greenwashing sulla mobilità elettrica o della realizzazione di parchi eolici industriali, “France 2030” è soprattutto una cosa: l’annuncio del massiccio rafforzamento del programma nucleare francese. Si tratta della costruzione di almeno 6 nuove EPR, degli investimenti nei cosiddetti mini reattori – attualmente in fase di sviluppo, tra gli altri, dal produttore di automobili e armi Rolls Royce – e del lancio della costruzione di CIGÉO entro il 2030.

Contestualmente, la Commissione Europea ha presentato un disegno di legge per il rinnovo della “tassonomia verde”, in particolare a seguito delle pressioni dello Stato francese. Ciò significherebbe che il nucleare sarebbe ora considerato un’energia verde. Una ratifica di questa proposta, significherebbe che il fondo di investimento per la neutralità climatica potrebbe in futuro sovvenzionare l’energia nucleare. Una delle condizioni per questo sarebbe dimostrare che lo stoccaggio delle scorie nucleari è un’opzione che funziona. È improbabile una decisione rapida su questo argomento dopo l’annuncio di un ricorso legale da parte di diversi Stati europei.

Lo diciamo chiaramente: una transizione energetica che continui a tenere come bussola la crescita economica e i profitti industriali non vale nemmeno la carta su cui sarà scritta. Per noi è del tutto irrilevante sapere se il pianeta è distrutto dall’emissione di CO2, dall’avvelenamento atomico o dalla guerra, dall’avvelenamento dell’acqua potabile o da altre miserie che il sistema capitalista genera.

Ci opponiamo al tentativo di contrapporre il movimento per il clima al movimento antinucleare. Gli obiettivi dei movimenti ambientalisti sono inseparabili! Non è accettabile un compromesso con strutture di potere economico tendenti a “rendere la Terra un po’ meno inabitabile”.

La menzogna ecologica sul nucleare è vecchia quanto il programma nucleare ed è stata contrastata dagli scienziati mille volte. Anche se l’uso dell’uranio come fonte di energia non emette molta CO2, questo non è vero per la sua estrazione che avviene nelle miniere e usando il carbone. Falso anche per il suo trasporto in barca con combustibili fossili. Per considerare l’uranio “verde”, bisogna mettere da parte tutti gli effetti della sua estrazione, l’avvelenamento radioattivo del suolo e dell’acqua, le radiazioni permanenti emesse dai reattori e da altre fabbriche nucleari in tempi cosiddetti normali e le conseguenze di un possibile incidente . Un altro punto cieco in questo calcolo è ovviamente l’impossibilità di gestire i rifiuti del settore: lo stoccaggio di rifiuti radioattivi per migliaia di anni!

Ci sentiamo in dovere di dire agli abitanti della Mosa meridionale: “No, non siete i fortunati scelti per ospitare CIGÉO, cuore di una transizione ecologica. Sei un danno collaterale accettabile dal disastro nucleare in corso. Le vostre vite sono le perdite accettabili degli interessi della politica economica. Questa non è la prima volta che sei stato scelto nella storia per fungere da bidone della spazzatura della nazione. »

SNCF = collaboratore del disastro nucleare!

Contesto generale:

L’intera catena di produzione dell’uranio, il suo arricchimento, il suo uso civile e militare e persino il suo stoccaggio rendono necessario il trasporto costante dell’atomo. Gli attacchi alla compagnia ferroviaria statale SNCF sono politicamente rilevanti perché svolge un ruolo centrale nel funzionamento del programma nucleare. Questo è strategicamente rilevante perché il trasporto è l’anello più debole della catena di produzione nucleare e offre molte possibilità di spostamento oltre i siti che, per la maggior parte, sono militarmente protetti.

Contesto locale:

Mentre le compagnie ferroviarie stanno cercando di eliminare gradualmente le rotte non redditizie, è nel sud della Mosa, nella regione meno popolata del Paese, che la linea Bar-le-Duc/Ligny/Gondecourt sarà messa in servizio. Con l’aiuto degli attori politici locali, questo viene venduto alla popolazione come una sorta di rafforzamento delle infrastrutture di trasporto pubblico. L’unico vero motivo di questo ritorno in servizio è, tuttavia, il futuro progetto CIGÉO. Dalla piattaforma logistica di Gondrecourt, ANDRA prevede di avviare i lavori di collegamento alla discarica di Bure entro il 2024. La sezione di collegamento gestita dalla SNCF è una base centrale per il trasporto di rifiuti radioattivi su rotaia. Se la strada è mai aperta all’uso civile,

Chiediamo di attaccare i cantieri di questo collegamento fin dall’inizio ea monte dei lavori! Chiediamo azioni decentrate in occasione del D-Day, giorno di inizio dei lavori fisici sulla sezione, azioni che riguardino le attrezzature della SNCF e delle sue filiali nonché le imprese partecipanti ai lavori, designandole così per ciò che sono: attori dell’industria atomica.

I Tre Briganti

Info da: https://attaque.noblogs.org/post/2022/03/12/meuse-action-directe-contre-le-nucleaire-et-son-monde-de-merde/

Villefranche-sur-Saône e Lione – Occupazione e manifestazione contro la Bayer-Monsanto

Il sito della Bayer-Monsanto a Limas-Villefranche è preso d’assalto da centinaia di persone.

Centinaia di persone hanno deciso di anticipare la manifestazione annunciata alle 14 di questo pomeriggio davanti alla sede nazionale della Bayer-Monsanto.

Un centinaio di falciatori volontari si sono prima piazzati davanti all’ingresso del sito Seveso Bayer-Monsanto de Limas a Villefranche-sur-Saône. Diverse centinaia di manifestanti in tuta bianca si sono uniti a loro da diverse direzioni e hanno sfondato i cancelli del sito per entrare. Quella notte, però, la Prefettura aveva emesso un’ordinanza che vietava qualsiasi manifestazione nei settori dei vari siti Monsanto-Bayer della regione. Il personale di polizia è stato dispiegato questa mattina presto in tutto il sito e nell’area circostante. Ora stanno lanciando gas lacrimogeni e lanciando flashball intorno al sito di Seveso contro i manifestanti. Avevano annunciato di voler mettere fuori la Bayer-Monsanto, entrarono in azione e circondarono il sito in vari modi. Altri cortei sono sui binari della ferrovia lungo i posti, eretti o sfilano nel centro cittadino con molti segni di sostegno da parte degli abitanti di Villefranche. Stamattina la produzione del sito è ferma!

Il sito di questa multinazionale ecocida presa di mira questa mattina produce 35.000 tonnellate all’anno di pesticidi e fungicidi pronti ad avvelenare la terra. Ogni settimana 150 camion carichi partono per l’intera Europa per versare la loro polvere mortale nel terreno.

Già ieri il sito chimico Seveso di BASF (69) a Genay era stato paralizzato dai Mietitori Volontari che vi erano entrati e vi avevano trovato, tra l’altro, insetticidi proibiti e dannosi per le api.

Raccolti nelle rivolte della Terra, mietitori volontari, sindacalisti contadini, giovani del clima, femministe e zadisti chiamano sempre a riunirsi anche Valmy alle 14 accanto alla sede nazionale della Bayer-Monsanto per servire direttamente una delle multinazionali notoriamente più tossiche del pianeta che è giunto il momento che scompaia.

Da diverse settimane è stata lanciata a livello nazionale una campagna d’azione contro la Bayer-Monsanto con lo slogan “Bye Bye Bayer – Ciao Monsanto” ( https://lessoulevementsdelaterre.org/blog/ciaomonsanto ) e un ultimatum ( https:// lessoulevementsdelatere.org/blog/assieger-bayer-monsanto-lyon )

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Un altro resoconto della giornata

Rebellyon.info / Sabato 5 marzo 2022

Per alcune delle persone giunte a Lione con l’intenzione di assediare la Bayer-Monsanto, la mattinata è iniziata proprio davanti ai cancelli dei siti produttivi di Limas. Spiegati gli striscioni, un centinaio di persone hanno annunciato che il glifosato è la futura degenerazione.

Intanto un altro corteo si era radunato davanti al municipio di Villefranche, sostenuto dall’incoraggiamento degli abitanti. Veloce e allegro, si è recato rapidamente al sito di produzione, cantando slogan.

Si sono formati due gruppi per tentare di attaccare il recinto del sito, è stato dispiegato un grosso dispositivo (circa 80 poliziotti). I vari gruppi furono subito presi di mira e gasati. Una prima barriera cadde, seguita da un’altra grossa salva di gas e colpi di LBD prima che cadesse un secondo cancello.

Sono state praticate aperture su entrambi i lati dell’ingresso del sito, ma in quel momento due persone sono state arrestate.
Tutti sono risaliti sui binari del treno e si sono diretti verso la città, due distributori di benzina sono stati attaccati lungo il percorso.

Il corteo si è poi disperso felicemente per la città sotto sirene, elicotteri e traghetti ovunque.

Le persone in processione dicono che l’atmosfera era molto gioiosa, ma anche molto unita e attenta. Non è stato sufficiente per recuperare i compagni presi dai poliziotti, ma il corteo si è tenuto insieme e dato il dispiegamento dei poliziotti, è abbastanza incredibile che i gruppi siano durati quasi un’ora intorno al cantiere!

Mentre alcune persone si sono radunate davanti alla stazione di polizia di Villefranche per sostenere gli arrestati, si è svolta la manifestazione di Lione.

[…] Diversi stand vengono allestiti in Place Valmy, e vengono rapidamente raggiunti da 2.000 persone venute a chiedere la partenza di Bayer, la cui sede principale si trova nelle vicinanze […]

Alle 15 la manifestazione è partita e si è rapidamente diramata verso la Saona, rimanendo sempre abbastanza lontano dal quartier generale della Bayer. Il corteo è composto da gente della regione ma anche dai vari movimenti e collettivi che seguono le rivolte della terra e sono presenti ad ogni atto: i collettivi contro la deviazione di Perthuy, il collettivo “bacino non grazie”, il occupanti dei giardini di Vaîtes a Besançon, falciatrici e falciatrici volontari, membri della confederazione contadina, Extinction Rebellyon, Youth For Climate e un corteo antifascista.

Dopo un giro sulle banchine, i manifestanti tentano a più riprese di deviare dal percorso imposto dalla prefettura, ma le forze dell’ordine si fanno imponenti e impediscono ogni uscita imprevista.

Di ritorno a Place Valmy, parte del corteo cerca di avvicinarsi a Bayer. La polizia fa gas e carica il posto con diverse salve.

La giornata si conclude dunque a Place Valmy sotto gas, quando apprendiamo che una manifestazione si è svolta anche all’Aude davanti ad un altro stabilimento della Monsanto.

Bayer, non ti lasceremo mai sola. […]

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Aggiornamento da lunedì 7 marzo 2022

Villefranche: Non è solo Bayer-Monsanto

Progresso/ domenica 6 marzo 2022

Sabato 5 marzo, i manifestanti che denunciavano l’industria agrochimica davanti al sito del gruppo Bayer-Monsanto a Limas hanno attaccato diversi cartelli lungo Édouard Herriot Avenue.

Individui in tute bianche hanno etichettato i negozi Euromaster e Tollens. Hanno anche attaccato le stazioni di servizio Total ed Esso scrivendo messaggi sui muri e sulle pompe di benzina. Anche alcune pistole sono state danneggiate alla stazione Esso. La scena è stata filmata e pubblicata sui social.

Questa domenica mattina, quattro persone sono ancora in custodia. Uno di loro è stato colto nell’atto di danneggiare le barriere a protezione dei locali della Bayer-Monsanto. Altri tre sono stati catturati con barattoli di vernice nelle loro borse. Una dozzina di manifestanti aspettano in pace i loro compagni davanti alla stazione di polizia di Villefranche-sur-Saône.

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Lione: contro l’UE, contro la Francia, contro il municipio!

Francia 3/ domenica 6 marzo 2022

I manifestanti hanno abbattuto tre bandiere dal municipio del 9° arrondissement di Lione prima di dar loro fuoco a margine della manifestazione contro la Bayer Monsanto il 5 marzo 2022. […]

Da parte sua, il gruppo Bayer ha denunciato “le molteplici offese e insulti pronunciati a margine del corteo di Lione. 1500 persone hanno
manifestato pacificamente a Lione su un percorso molto protetto dalla polizia. La prefettura del Rodano aveva vietato l’accesso al sito della Bayer per prevenire possibili danni e turbative all’ordine pubblico.

Al termine della manifestazione, intorno alle 17, un gruppo di una cinquantina di persone ha cercato di entrare con la forza lanciando proiettili e petardi contro il CRS. Invano il dispositivo di sicurezza che forma un cordone ermetico attorno all’edificio Bayer con più di una dozzina di veicoli.
Dopo diversi tentativi, i manifestanti si sono ritirati nella piazza del municipio e hanno abbattuto tre bandiere prima di dar loro fuoco.

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Aggiornamento martedì 8 marzo

Un breve riassunto della repressione del fine settimana delle rivolte della terra

Rebellyon.info / Martedì 8 marzo 2022

Intorno all’azione a Villefranche

11 GAV e almeno 6 controlli d’identità
0 comparsa immediata
Tutti sono usciti liberi nel fine settimana (l’ultimo stamattina) con, talvolta, successive citazioni per “piccoli” reati.
L’uso da parte delle guardie del loro diritto al silenzio non ha facilitato il lavoro dei poliziotti, che già faticavano molto (confusione nelle ricerche di persone, pseudonimi vari e vari, ecc.).
BIG UP al comitato di supporto che è rimasto davanti al comico quasi tutto il weekend!

Intorno alla manifestazione di Lione

Gli altri GAV seguono i controlli prima della demo a Lione

3 GAV
1 accertamento
domenica sono usciti tutti liberi, 3 citazioni gli stessi per reati “piccoli” (rifiuto del DNA, portare un’arma simile a un coltello per il picnic, stup…)
Complimenti a chi si era ricordato i nomi degli avvocati , a chi ci ha chiamato per denunciare gli arresti, a chi è uscito sotto falso nome o ha subito il GAV.
Continuiamo ad esserci per le suite!!

Traduzione con traduttore automatico
Info da: https://attaque.noblogs.org/post/2022/03/05/villefranche-sur-saone-et-lyon-occupation-et-manifestation-contre-bayer-monsanto/

Ma cosa stiamo perdendo? Alcune riflessioni sulla direzione delle proteste contro il Green Pass e sulle rivendicazioni che queste esprimono.

Ma cosa stiamo perdendo?
Alcune riflessioni sulla direzione delle proteste contro il Green Pass e sulle rivendicazioni che queste esprimono.
Per l’indisponibilità dei corpi.

Ci si avvia ormai verso un’apparente fine della dichiarata emergenza sanitaria, dove a finire o a cambiare saranno magari i linguaggi utilizzati a descriverla o alcuni dettagli: pensiamo alla sostituzione di qualche esecutore di poco conto del programma, come il Fabiano Speranza. A restare in piedi sarà invece l’intera infrastruttura materiale e ideologica che abbiamo visto dispiegata solo parzialmente nel corso di questi ultimi due anni. Anche molte restrizioni cadranno nella loro forma materiale, ma di fatto il vero scopo è stato raggiunto.

Ai bambini e bambine sarà permesso di togliersi la mascherina e incrociare il sorriso degli amici, ma questa resterà nella cartella pronta ad un ordine dell’insegnante per ritornare a uniformare i visi e a far scomparire nuovamente i sorrisi. L’esperimento globale ha dato i suoi risultati con un clima della paura ormai introiettato nei più che sarà difficile da scalzare via. Si può essere certi che una sua prossima evoluzione non tarderà ad arrivare.

Restando qui in Italia, nei confronti delle molteplici restrizioni prima dell’introduzione della tessera verde, abbiamo visto non solo una grande accettazione, ma anche un’interpretazione che spesso aggravava le restrizioni stesse, questo in particolare nelle strutture pubbliche, ospedali, scuole…

Le restrizioni, quando non venivano capite o quando venivano considerate poco chiare, sono state definite, usando le parole dei Wu Ming, irrazionali, ingiuste, ipocrite e criminali. Ma questa espressione del verbo del potere tecno-scientifico siamo certi che si possa definire caotica o addirittura irrazionale? Ci sono scopi ben precisi nel mantenere e sperimentare con virus come l’Antrace o con virus ricombinati geneticamente creando tutte le premesse per una guerra batteriologica o per giustificare un controllo totale sui popoli. E in questi programmi vi sono anche rispettabili stati democratici, prestigiose Università e rinomati centri di ricerca pubblici.

La situazione attuale è stata descritta, in particolare dalla sinistra radicale e da non pochi anarchici, come una pessima gestione governativa della pandemia. Limitarsi a denunciare che negli anni la sanità pubblica è stata distrutta, scorporata e privatizzata pezzo per pezzo soprattutto qui nel Nord, dove non abbiamo più ospedali, ma vere e proprie aziende che agiscono con questa forma mentale, ha la sua importanza, ma è del tutto insufficiente per comprendere i tempi attuali di dichiarata pandemia e le trasformazioni in corso. Per comprendere il presente non è possibile far riferimento ad un bagaglio politico e culturale inadatto quando non volutamente disonesto. E la riprova di questo è il silenzio su cosa rappresenti questa dichiarata pandemia – non tanto se sia partita da Wuhan o Fort Dick, questo non ha più importanza – sui sieri genici e sul più ampio progetto transumanista in cui questi avvenimenti vanno collocati.

Per chi ha avuto sempre sfiducia nell’operato dello Stato e dei suoi apparati tecno-sanitari non è possibile iniziare a credergli nel momento in cui sembra vi sia un rischio per la propria vita, partendo da ragioni create dal sistema stesso non come errore nel suo percorso, ma proprio come strada intrapresa. Forse certi contesti sedicenti contestatori alla fine non erano neanche loro convinti di quello che affermavano. Il puntare sempre l’indice sul capitalismo e rintracciare contraddizioni non era altro che il loro alibi per motivare la loro ignavia e assenza di critica verso lo sviluppo tecno scientifico. Ciò che la sinistra non comprende lo definisce di destra e quando le considerazioni sono scomode e toccano aspetti nodali che necessitano attenzioni si aiuta con il dizionario del potere e parla di complottismo. Quando le questioni le condivide, ma è evidente la propria distanza spazio tempo dall’essere stata presente, si inventa una destra che si impossesserebbe di spazi lasciati vuoti e, non solo, che ruberebbe tesi da loro prodotte, altrimenti ovviamente sarebbero in prima linea da bravi intellettuali quali sono.

Qui siamo ad un punto nodale della questione per capire questi tempi di perdita di senso e, di conseguenza, per poter pensare e poi costruire percorsi di resistenza: servono strumenti di analisi critica che riescano a dare un filo e una traccia precisa a questi processi. Sicuramente in pochissimi, sinistra in primis, negli anni hanno prodotto riflessioni sugli sviluppi tecno scientifici, anche quando questi hanno iniziato a convergere rivelando il vero progetto: come un’arma, sintesi di pezzi realizzati per mezzo mondo, ma alla fine, all’assemblamento, è evidente che cosa è stato creato e che conseguenze possa avere senza lasciare più dubbi. Questo è avvenuto con le biotecnologie dove coalizioni di associazionismo ambientalista, Verdi e realtà contadine attive nell’autoproduzione non hanno detto niente sugli umani geneticamente modificati autorizzati con più velocità di un mais della Monsanto, quando sono anni che tutto va in questa direzione.

Gli antispecisti, che da sempre hanno criticato la vivisezione sugli altri animali non hanno avuto niente da dire sulla medicalizzazione fattasi come modello di esistenza, dove volontariamente si è entrati nei centri a diventare cavie per il farmaceutico. Addirittura nei settori più infimi, a caccia disperatamente di un palco dove ormai non ve n’erano più se non per il terrore pandemico, hanno lanciato l’allarme sul rischio di contagio Covid dai visoni verso l’umano. Appello che è stato accolto dalle autorità nazionali chiudendo gli allevamenti, gasando gli animali presenti e creando un pericolosissimo precedente che in ogni momento potrebbe estendersi nei confronti di altri animali, se non dell’intera fauna selvatica.

La sinistra invece, quando non è stata impegnata a promuovere il Ddl ZAN o altre campagne arcobaleno finanziate dallo Stato più della sanità durante la dichiarata pandemia, ha taciuto nascondendo la propria inerzia dietro un senso di responsabilità collettivo.

Con l’introduzione del Green Pass obbligatorio apparentemente si è iniziato ad agitare qualcosa nella sinistra e tra gli anarchici. Quest’ultimi, timorosi di mettere un piede fuori dalle loro aree sicure, hanno iniziato a criticare il passaporto verde, ma solo come strumento di controllo isolato dal contesto: come denunciare le armi atomiche, ma non la politica nucleare. E, ovviamente, ancora una volta come strumento per poter criticare lo Stato e sulla necessità di disfarsi di questo. Ma niente di più.

Il collettivo di Wu Ming, che ci tiene a precisare nelle sue interviste che sono tutti inoculati, scrive del Green Pass e di come questo deresponsabilizzerebbe il padrone e incentiverebbe il capro espiatorio. Ancora una volta viene analizzata la realtà con analisi polverose, dettate dall’urgenza di non restare fuori, per non sentirsi dire “ma voi dove eravate?” Finché il mantra era “andrà tutto bene” potevano cavarsela restando a casa rispettando le regole più delle regole stesse, ma adesso gli tocca uscire con la loro FFP2 a distanza uno dall’altro di almeno tre metri pronti a dare la caccia ai complottisti e ai difetti di un sistema mortifero che hanno sempre sostenuto anche loro. Costoro ancora non si sono accorti che da quasi due anni al Mirafiori si producono anche mascherine e la realtà attorno è irrimediabilmente mutata. Ancora una volta siamo nel campo della cattiva gestione capitalista di un problema che lo si valuta come lo descrive il potere stesso. In modo disonesto, costoro sanno di non poter competere con la megamacchina della propaganda e si allineano ai suoi dettami e ai suoi discorsi. La differenza per loro sta di come è stato e di come è affrontato questo problema. Precisano sempre di essere inoculati per differenziarsi, ma da chi? Dai complottisti ovviamente, da coloro che non credono nella vera scienza e non sono stati toccati dalla vera coscienza anticapitalista di cui loro sono gli unici depositari. Un anticapitalismo alla Shoshana Zuboff: regole ferree per difendere la privacy da Google, ma una totale apertura nei confronti di un tracciamento di Stato, che ovviamente per essere veramente efficace necessita ancora una volta delle Big Tech.

Ma di questi tempi di dichiarata pandemia non occuparsi dei sieri genetici motivandolo che non si è esperti per farlo significa masticare il linguaggio delle varie star virologiche che leggono pure male i copioni che gli passano i loro committenti farmaceutici. Ai tempi delle sciagure di Chernobyl ci siamo forse dichiarati incompetenti a esprimerci sugli effetti della radioattività? Quando è esplosa la Farmoplant a Massa Carrara si è atteso forse che arrivassero i tecnici del ministero per capire cosa era successo, non era forse risaputo che era questione di tempo? E a Seveso la fabbrica di profumi che fabbricava Agente Arancio per quanto tempo ha potuto restare un segreto nel mentre nascevano bambini e bambine con gravissimi problemi?

Nel susseguirsi di questa dichiarata pandemia gli avvenimenti si sono fatti più chiari e chi poteva far sapere e denunciare cosa stava accadendo, come per esempio i sanitari, non l’ha fatto, se non in rare eccezioni. Nelle scuole gli insegnanti hanno preferito imbavagliare bambini e adolescenti avvelenandoli con quantitativi spropositati di Amuchina tossica piuttosto che prendere posizione. I veri eroi, se vogliamo restare nel linguaggio della propaganda, sono coloro che hanno perso il posto di lavoro schifati da quello che vedevano e da quello che avrebbero dovuto fare. Questo nessuno lo dice, anche se di questi tempi entrare non inoculati in un ospedale può significare vedersi rifiutare le cure, anche se magari si ha un quadro clinico grave.

Pasolini aveva per primo intuito i processi di omologazione e di neutralizzazione delle differenze, messi in atto dal ’68 che rappresentarono l’inizio di una mutazione antropologica. Quel desiderio illimitato si è trasformato in consumo, tutto è diventato merce ed è stato reso disponibile, affermandosi così il principio profondamente transumanista dell’assenza di limiti. Queste sue parole oggi calzano perfettamente: “Io profetizzo l’epoca in cui il nuovo potere utilizzerà le vostre parole libertarie per creare un nuovo potere omologato, per creare una nuova inquisizione, per creare un nuovo conformismo. E i suoi chierici saranno chierici di sinistra”.

Tutto ciò che dalla quasi totalità della sinistra viene rivendicato come libertà, autodeterminazione e diritti rafforza le fondamenta dei tecnocrati di assaltare la vita in tutte le sue manifestazioni e dimensioni. Lo stato di cose verrà sempre accettato dalle sinistre perché il prezzo è di stare fuori dal gioco. Da qui il loro caratteristico ottimismo pronto a livellare qualsiasi conflitto e le loro critiche parziali, prudenti e sussurrate limitandosi ad alcuni aspetti dei processi in corso dove si è certi di visibilizzare il proprio impegno e allo stesso stesso tempo confermare la pacificazione sociale. Il loro fine non è lottare contro questo stato di cose, ma assicurarsi la propria sopravvivenza e uno spazio dentro la ristrutturazione del sistema e il gran resettaggio in corso.

Ultimamente la questione del Green Pass obbligatorio ha dato la possibilità ai partigiani nati il 25 Aprile di farsi avanti entrando nel dibattito indicando i gravi errori che avrebbe commesso lo Stato e concentrandosi nella critica serrata a quelli che per loro sono i complottisti, aspetto che non gli è difficile vedendo l’ingenuità di tante piazze. Coloro che sono arrivati all’ultimo minuto di fatto fanno un buon servigio per lo Stato che a differenza dei mesi scorsi non ha più interesse a connotare le piazze in qualche modo: è più utile un indistinto novax, depoliticizzato, un po’ complottista, spesso fuori di testa e non un militante con un percorso di opposizione. Viene così sponsorizzata e sdoganata una figura di persona pericolosa non per il suo essere sovversiva, ma per il suo essere irrazionale con convinzioni non scientifiche.

Il militante razionale che porta tesi scientifiche invece è quello che piace a quasi la totalità della sinistra e agli ambientalisti come i movimenti nati e ispirati dalla giovane ragazza di Davos convinti che “la vera scienza ci salverà”. Quindi le tecno-scienze, come potranno salvare il clima, potranno intervenire sulle emergenze pandemiche di oggi e di domani. Per questo continuano a chiedere libertà di scelta vaccinale con la messa al bando dei brevetti. Che sia invece lo Stato a dispensare i sieri genici disponibili per tutti e tutte con trasparenza ed etichettatura di garanzia: che il grafene venga prodotto in modo ecosostenibile e che le linee cellulari di feti abortiti provengano da donne imprenditrici del proprio corpo ben pagate.

Il nuovo paradigma biomedicale a mRNA viene considerato come un dettaglio, un aspetto tecnico irrilevante tra altri aspetti, non viene considerato l’insieme del nuovo paradigma che va formandosi e che pone le biotecnologie al centro: finalmente sono diventate le Scienze della vita tutta.

La sinistra soffia in modo disonesto proprio in questa direzione e purtroppo anche tanti militanti anarchici, seppur con ben altro spirito, sono ancora confusi sul da farsi soprattutto sul dove indirizzare energie e impegno quando i tempi non permettono più confusioni, indecisioni e attese.

In passato tra gli oppositori degli OGM non si sarebbe mai sentito rivendicare una Libertà di scelta per gli OGM perché si respingeva quella visione di mondo che rappresentavano ponendosi invece nettamente contro ogni modificazione genetica. Nelle manifestazioni si sentiva urlare Gli OGM non devono passare, No agli OGM e al mondo che li produce.

Oggi questi stessi contesti, anche quelli più radicali, rivendicano una Libertà di scelta per questi inserti genici nanotecnologici a mRNA, vere e proprie piattaforme di riprogettazione cellulare e, di fatto, questa rivendicazione li sdogana, li diffonde e rende possibile l’idea di poter inserire nel proprio corpo un siero genico.

Reputiamo fondamentale una posizione che si ponga contro la libertà di scelta, perché a monte, respingiamo cosa questi sieri rappresentano: il passaggio a un nuovo paradigma a mRNA con terapie geniche a livello preventivo per ogni tipo di patologia o presunta tale, impianti cerebrali, medicina da remoto, nanomedicina e perché li collochiamo nel più ampio progetto e visione di mondo transumanista che vuole disporre dei processi viventi e dei corpi tutti non più solo come bacino di materia prima, ma per risignificarli, neutralizzarli e penetrarvi al loro interno, trasformandoli irrimediabilmente. Il fine è trasformare l’essere umano e il vivente tutto in quel mondo artificiale, cibernetico e ingegnerizzato che verrà ridefinito e così percepito come naturale e come l’unico mondo possibile e immaginabile. Il fine del transumanesimo è un fine che si sposta sempre più in la, un immaginario che porta l’umano a concepirsi come un organismo eternamente incompleto.
Rivendicare una libertà di scelta inoltre fa si che le persone perdano la capacità di riconoscere quello che è un attacco verso i corpi, perdendo ancora di più la capacità di difesa dei propri corpi, dei propri figli e delle future generazioni.

Dobbiamo smontare alla base la retorica della libertà di scelta: se ad esempio una donna scegliesse liberamente – che poi bisognerebbe considerare se fosse davvero una scelta presa in libertà e non per necessità e ricatti – di farsi schiava allora questo renderebbe la schiavitù cosa buona e giusta? Con questo ragionamento molte femministe stanno continuando a porsi contro la prostituzione, ma questo stesso ragionamento non viene poi esteso a questi sieri genici. Anche il silenzio del femminismo è un silenzio assordante.

In un volantino per l’8 marzo da donne femministe “contro il Green Pass e l’obbligo vaccinale”1 leggiamo che “la vaccinazione Covid fatta volontariamente è un piacere e fonte di serenità, la vaccinazione obbligata è una violenza, sui nostri corpi e sulle nostre scelte. […] Sono varie le ragioni, sociali, intime, scientifiche, mediche, personali e politiche per cui diverse di noi hanno scelto di non vaccinarsi ed altre invece sì. Riteniamo entrambe queste decisioni legittime e da difendere, poiché sono il risultato di una valutazione personale su se stesse basata su questioni profonde”. Parole che si pongono per “l’autoderminazione del corpo”, quando in realtà stanno legittimando e sostenendo quello che è un attacco ai corpi senza volerlo riconoscere rivendicando un’autoderminazione ormai svuotata di ogni senso e significato. Non saranno così serene quelle donne che hanno perso il figlio con un aborto spontaneo dopo l’inoculazione e quelle che avranno problemi di infertilità.

Non può esistere una critica all’esistente che metta al centro l’indisponibilità e l’inviolabilità del vivente senza comprendere questo attacco ai corpi.

Al tempo, chi non voleva comprendere la centralità degli sviluppi delle tecno scienze e chi non voleva opporsi alla loro avanzata, respingeva le nostre analisi come futuristiche, apocalittiche, distopiche. Oggi tutto è evidente. Non ci sono più scuse. Di fatto, per calcoli e opportunismo, c’è chi vuol rimanere sempre indietro. Nel mentre in Cile è stata approvata la prima legge che apre la strada all’essere umano geneticamente modificato: una legge che “Proibisce la discriminazione del lavoro contro mutazioni o alterazioni del materiale genetico o dei test genetici”2, per eventuali lavoratori che possano presentare “mutazioni o alterazioni del loro genoma”: esseri umani transgenici. Faranno proprie queste nuove rivendicazione di diritti i sindacati di sinistra arcobaleno?

Sono necessari nuovi strumenti per capire il presente e le sue trasformazioni, per non essere impreparati quando il Green Pass sarà superato e le contestazioni inizieranno a scemare perché vi sarà il rischio di non comprendere come questo si sia trasformato.

Non avremo un 25 Aprile dalle restrizioni e del “tutti liberi” anche se verrà usato un linguaggio in tal senso dovremo completamente rovesciare questa nuova infezione militante che denuncerà gli aspetti evidenti di questo potere tecno-medicale, permettendo allo stesso tempo che passi il peggio.

Da sempre mettiamo in guardia dai falsi oppositori. Oggi, più che mai, è essenziale riconoscere i falsi critici o chi, con una critica parziale è di fatto funzionale al grande resettaggio in corso. E non è possibile critica alcuna all’esistente se ci si colloca nel suo stesso orizzonte di senso e di valori.

Rete 5G, grafene, microchip: tutte questioni considerate da complottisti, arrivando addirittura a negare l’esistenza del Credito Sociale Cinese come affermato dal collettivo Wu Ming sul loro blog Giap3. È più semplice criticare la malagestione di una pandemia dichiarata e i profitti delle multinazionali, senza andare a scardinare l’impianto della narrazione dominante e senza scardinare la visione transumansita che sottende questi sieri genici. All’estremo, dopo la “PMA per tutte” arriviamo ai “Vaccini per tutti”, magari equo e solidali e a chilometro zero.
Le critiche prudenti che vanno bene a tutti, anche ai sostenitori di tutto questo impianto, dovrebbero farci riflettere o sull’onestà di tali critiche o sul considerarle davvero tali. Sono necessarie critiche che vanno alla radice, senza accomodamenti, taglienti, spinose, scomode, impopolari.

Come scrivono gli amici francesi di Pièces et Main d’Oeuvre: “Non si può essere un ‘ecologista’, un difensore degli esseri viventi liberi, senza essere anti-industriale. Non si può essere anti-industriali senza lottare contro ogni produzione artificiale di bambini. Chi parla di radicalismo e di difesa del vivente senza riferirsi esplicitamente alla natura, senza capire ciò che può essere sovversivo nella nascita e nel rifiuto del bambino-macchina, ha un aborto in bocca”4. Così oggi non si può essere ecologisti contro il mondo macchina se non ci si oppone a quello che questi sieri sono e rappresentano e il pacchetto è uno: ingegneria genetica, nanotecnologie, biologia sintetica, intelligenza artificiale, riproduzione artificiale, editing genetico, ideologia gender. Questi sono parte di un medesimo processo che non si può scindere.

Il cerchio si stringe sulle vite tutte, ma chi ancora sa riconoscere e sentire la libertà vera da quella surrogata ha il compito di dare la sveglia cominciando a smascherare gli impostori che arrivano quando la piazza è già piena di persone arrabbiate e che cercano di dirottare la rabbia con lotte inconsistenti. Non bisogna avere paura di dire le cose come stanno, forse in quelle piazze un po’ confuse c’è più comprensione per quello che sta accadendo perché da oltre due anni stanno rifiutando l’impianto medicale-securitario e non si riconoscono in visioni politiche stantie che dovrebbero portare per forza a destra o a sinistra, quando le possibilità invece possono essere molte, ma molte di più.

Tutto corre veloce, non si può sempre rimanere indietro per la paura di non avere ampio consenso o per il timore di creare delle fratture: il prezzo in gioco è troppo alto.


Resistenze al nanomondo,
Marzo 2022, Bergamo
www.resistenzealnanomondo.org

Note:

1 https://nogreenpasstrieste.files.wordpress.com/2022/03/volantino-donne-contro-il-green-pass-e-lobbligo-vaccinale-trieste.pdf

2 LEY 21422 PROHÍBE LA DISCRIMINACIÓN LABORAL FRENTE A MUTACIONES O ALTERACIONES DE MATERIAL GENÉTICO O EXÁMENES GENÉTICOS, https://www.bcn.cl/leychile/navegar?idNorma=1172623

3 Commento di Wu Ming 1 del 17/12/2021, h.12.41, in https://www.wumingfoundation.com/giap/2021/11/strange-days-no-green-pass-trieste-3/#comment-47164

4 Pièces et main d’oeuvre, Alertez les bébés ! Objections aux progrès de l’eugénisme et de l’artificialisation de l’espèce humaine, Service compris, décembre 2020, https://www.piecesetmaindoeuvre.com/spip.php?rubrique8

Testo in pdf:

Ringraziamo per i disegni Cristiana Pivetti: http://www.cristianapivetti.org/disegni/

But what are we losing? Some reflections on the direction of the protests against the Green Pass and the claims they express.

But what are we losing?
Some reflections on the direction of the protests against the Green Pass and the claims they express.
On the unavailability of bodies.


We are now heading towards an apparent end of the declared health emergency, where what will end or change will perhaps be the language used to describe it or some details: let’s think about the replacement of some minor executors of the program, such as Fabiano Speranza. Instead, what will remain standing will be the entire material and ideological infrastructure that we have seen only partially deployed over the past two years. Many restrictions will also fall away in their material form, but in fact the real purpose has been achieved.

The boys and girls will be allowed to take off their masks and cross the smiles of their friends, but this will remain in the folder ready for an order from the teacher to return to unify the faces and make the smiles disappear again. The global experiment has yielded its results with a climate of fear now introjected into most that will be difficult to shake off. One can be sure that its next evolution will not be long in coming.

Remaining here in Italy, with regard to the many restrictions before the introduction of the green card, we saw not only a great acceptance, but also an interpretation that often aggravated the restrictions themselves, this in particular in public facilities, hospitals, schools…

Restrictions, when they were not understood or when they were considered unclear, were called, using Wu Ming’s words, irrational, unjust, hypocritical, and criminal. But this expression of the techno-scientific power verb, are we sure it can be called chaotic or even irrational? There are very precise purposes in maintaining and experimenting with viruses like Anthrax or with genetically recombined viruses creating all the premises for a bacteriological war or to justify a total control on peoples. And in these programs there are also respectable democratic states, prestigious universities and renowned public research centers.

The current situation has been described, in particular by the radical left and by quite a few anarchists, as a bad governmental management of the pandemic. Limiting oneself to denouncing the fact that over the years public health has been destroyed, hived off and privatized piece by piece, especially here in the North, where we no longer have hospitals, but real companies that operate with this mindset, has its importance, but is completely insufficient to understand the current times of the declared pandemic and the transformations taking place. In order to understand the present, it is not possible to refer to an inadequate political and cultural background when not deliberately dishonest. And the proof of this is the silence on what this declared pandemic represents – not so much if it started from Wuhan or Fort Dick, this does not matter anymore – on gene serums and on the wider transhumanist project in which these events must be placed.

For those who have always mistrusted the work of the State and its techno-sanitary apparatus, it is not possible to begin to believe them the moment there seems to be a risk to one’s life, starting from reasons created by the system itself not as an error in its path, but precisely as a road taken. Perhaps certain self-styled protesters in the end were not even convinced of what they were saying. Always pointing the finger at capitalism and tracing contradictions was nothing more than their alibi to motivate their ignorance and lack of criticism towards techno-scientific development. What the left doesn’t understand it defines as right-wing and when the considerations are uncomfortable and touch nodal aspects that need attention, it helps itself with the dictionary of power and speaks of conspiracy. When the issues are shared, but it is evident their distance in space and time from having been present, they invent a right-wing that would take possession of empty spaces and, not only that, would steal theses produced by them, otherwise of course they would be in the front line as the good intellectuals they are.

Here we are at a nodal point of the question to understand these times of loss of meaning and, consequently, to be able to think and then build paths of resistance: we need tools of critical analysis that are able to give a thread and a precise trace to these processes. Certainly very few, leftists in primis, over the years have produced reflections on techno-scientific developments, even when these have begun to converge, revealing the true project: like a weapon, a synthesis of pieces made for half the world, but at the end, when assembled, it is clear what has been created and what consequences it may have without leaving any doubts. This has happened with biotechnology where coalitions of environmentalist associations, Greens and peasant realities active in self-production have not said anything about genetically modified humans authorized with more speed than a Monsanto corn, when everything has been going in this direction for years.

The anti-specialists, who have always criticized vivisection on other animals, have had nothing to say about the medicalization that has become a model of existence, where people have voluntarily entered the centers to become guinea pigs for pharmaceuticals. Even in the lowest sectors, desperately hunting for a stage where there were no more except for pandemic terror, they raised the alarm about the risk of Covid contagion from minks to humans. Appeal that has been accepted by the national authorities closing the farms, gassing the animals present and creating a very dangerous precedent that at any time could extend to other animals, if not the entire wildlife.

The left, on the other hand, when they weren’t busy promoting the ZAN bill or other rainbow campaigns funded by the state more than health care during the declared pandemic, kept quiet, hiding their inaction behind a sense of collective responsibility.

With the introduction of the mandatory Green Pass apparently something began to stir in the left and among anarchists. The latter, fearful of putting one foot outside their safe areas, began to criticize the Green Passport, but only as a control tool isolated from context: like denouncing atomic weapons, but not nuclear policy. And, of course, once again as a tool to be able to criticize the state and about the need to undo it. But nothing more.

The Wu Ming collective, which takes care to clarify in its interviews that they are all inoculated, writes about the Green Pass and how this would deresponsibilize the master and encourage scapegoating. Once again, reality is analyzed with dusty analysis, dictated by the urgency of not being left out, lest one be told, “but where were you?” As long as the mantra was “everything will be fine” they could get away with staying at home respecting the rules more than the rules themselves, but now they have to go out with their FFP2 at a distance of at least three meters from each other ready to hunt down the conspirators and the flaws of a deadly system that they have always supported. They still haven’t realized that for almost two years at Mirafiori they have been producing masks and the reality around them has irreparably changed. Once again we are in the field of capitalist mismanagement of a problem that is evaluated as power itself describes it. In a dishonest way, they know they cannot compete with the megamachine of propaganda and they align themselves with its dictates and discourses. The difference for them lies in how this issue has been and is being addressed. They always specify that they are inoculated to differentiate themselves, but from whom? From the conspirators of course, from those who do not believe in true science and have not been touched by the true anti-capitalist conscience of which they are the only depositaries. An anti-capitalism à la Shoshana Zuboff: strict rules to defend privacy from Google, but a total openness towards a state tracking, that obviously to be really effective needs once again the Big Tech.

But in these times of declared pandemic, not to deal with genetic serum, motivating him that he is not an expert to do so, means to chew the language of the various virological stars that also read poorly the scripts that pass them their pharmaceutical clients. At the time of the Chernobyl disaster, did we declare ourselves incompetent to express ourselves on the effects of radioactivity? When the Farmoplant plant exploded in Massa Carrara, did we wait for the Ministry technicians to arrive to understand what had happened, or was it not known that it was a matter of time? And in Seveso, how long could the perfume factory that manufactured Agent Orange remain a secret while children were born with very serious problems?

In the course of this declared pandemic, events have become clearer and those who could have made known and denounced what was happening, such as health professionals, did not do so, except in rare exceptions. In schools, teachers preferred to gag children and adolescents by poisoning them with disproportionate amounts of toxic Amuchina rather than take a stand. The real heroes, if we want to remain in the language of propaganda, are those who have lost their jobs disgusted by what they saw and what they should have done. No one says this, even though these days entering a hospital uninoculated can mean being refused treatment, even if you may have a serious clinical picture.

Pasolini was the first to perceive the processes of homologation and neutralization of differences put in place by 1968, which represented the beginning of an anthropological mutation. That unlimited desire has been transformed into consumption, everything has become a commodity and has been made available, thus affirming the profoundly transhumanist principle of the absence of limits. These words of his fit perfectly today: “I prophesy the time when the new power will use your libertarian words to create a new homologated power, to create a new inquisition, to create a new conformism. And its clerics will be leftist clerics”.

Everything that is claimed by almost all of the left as freedom, self-determination and rights reinforces the technocrats’ foundation of assaulting life in all its manifestations and dimensions. The state of affairs will always be accepted by the left because the price is to stay out of the game. Hence their characteristic optimism ready to level out any conflict and their partial, cautious and whispered criticism limiting themselves to certain aspects of the processes underway where they are certain to show their commitment and at the same time confirm social pacification. Their aim is not to fight against this state of affairs, but to ensure their own survival and a space within the restructuring of the system and the great resetting that is taking place.

Lately, the issue of the compulsory Green Pass has given the opportunity to the partisans born on April 25th to come forward and enter the debate by pointing out the serious mistakes that the state would have committed and concentrating in the tight criticism to those who for them are the conspirators, which is not difficult for them seeing the naivety of many squares. Those who arrived at the last minute are actually doing a good service for the State that, unlike in the past months, has no interest in connoting the squares in any way: it is more useful an indistinct novax, depoliticized, a bit conspiratorial, often out of his mind and not a militant with a path of opposition. In this way, a dangerous person is sponsored and cleared through customs, not for being subversive, but for being irrational with unscientific convictions.

The rational militant who brings scientific theses instead is the one who likes almost the totality of the left and environmentalists like the movements born and inspired by the young girl of Davos convinced that “real science will save us”. So the techno-sciences, as they can save the climate, will be able to intervene on the pandemic emergencies of today and tomorrow. For this reason they continue to call for freedom of choice in vaccination with the banning of patents. That it is instead the state to dispense gene serums available to all and everyone with transparency and labeling guarantee: that graphene is produced in an environmentally sustainable way and that the cell lines of aborted fetuses come from women entrepreneurs of their bodies well paid.

The new biomedical mRNA paradigm is considered as a detail, an irrelevant technical aspect among other aspects, it is not considered the whole of the new paradigm that is taking shape and that places biotechnology at the center: it has finally become the Science of Life as a whole.

The left blows dishonestly in this direction and unfortunately also many anarchist militants, albeit with a different spirit, are still confused about what to do especially on where to direct energy and commitment when the times do not allow more confusion, indecision and waiting.

In the past, among the opponents of GMOs, it would never have been heard to claim a Freedom of Choice for GMOs because they rejected the vision of the world they represented, placing themselves clearly against any genetic modification. In the demonstrations, people were shouting “GMOs must not pass”, “No to GMOs and to the world that produces them”.

Today these same contexts, even the most radical ones, claim a Freedom of choice for these mRNA nanotechnological gene inserts, real platforms for cellular redesign and, in fact, this claim clears them, spreads them and makes possible the idea of being able to insert a gene serum in your body.

We consider a position against freedom of choice fundamental, because upstream, we reject what these serums represent: the transition to a new mRNA paradigm with gene therapies at a preventive level for any kind of pathology or presumed to be such, brain implants, remote medicine, nanomedicine, and because we place them in the broader project and vision of a transhumanist world that wants to dispose of living processes and bodies all no longer only as a reservoir of raw material, but to resignify them, neutralize them and penetrate into them, transforming them irreparably. The aim is to transform the human being and the whole living being in that artificial, cybernetic and engineered world that will be redefined and thus perceived as natural and as the only possible and imaginable world. The purpose of transhumanism is an end that moves further and further, an imaginary that leads the human being to conceive of himself as an eternally incomplete organism.

Claiming a freedom of choice also makes people lose the ability to recognize what is an attack on the bodies, losing even more the ability to defend their bodies, their children and future generations.

We have to dismantle the rhetoric of freedom of choice: if, for example, a woman chooses freely – and then we should consider if it was really a choice made in freedom and not out of necessity and blackmail – to become a slave, would this make slavery a good and just thing? With this reasoning many feminists are continuing to stand against prostitution, but this same reasoning is not then extended to these gene serums. The silence of feminism is also a deafening silence.

In a flyer for March 8 by feminist women “against the Green Pass and compulsory vaccination”1 we read that “Covid vaccination done voluntarily is a pleasure and a source of serenity, compulsory vaccination is a violence, on our bodies and on our choices. […] There are various reasons, social, intimate, scientific, medical, personal and political, for which several of us have chosen not to vaccinate and others have. We believe both these decisions are legitimate and to be defended, because they are the result of a personal assessment of themselves based on deep issues”. Words that stand for “the self-determination of the body”, when in fact they are legitimizing and supporting what is an attack on the bodies without wanting to recognize claiming a self-determination now emptied of all meaning and significance. Those women who have lost a child through miscarriage after inoculation and those who will have infertility problems will not be so serene.

There cannot be a critique of the existing that focuses on the unavailability and inviolability of the living without understanding this attack on bodies.

At the time, those who did not want to understand the centrality of the developments of techno sciences and those who did not want to oppose their advance, rejected our analysis as futuristic, apocalyptic, dystopian. Today everything is evident. There are no more excuses. In fact, for calculations and opportunism, there are those who always want to stay behind. In the meantime, the first law paving the way for genetically modified human beings has been passed in Chile: a law that “Prohibits discrimination in employment against mutations or alterations in genetic material or genetic testing”2, for any workers who may have “mutations or alterations in their genome”: transgenic human beings. Will these new claims to rights be taken up by the rainbow left unions?

New tools are needed to understand the present and its transformations, so as not to be unprepared when the Green Pass is passed and the protests begin to fade because there will be a risk of not understanding how this has been transformed.

We will not have an April 25 of restrictions and “all free” even if language to that effect is used we will have to completely overthrow this new militant infection that will denounce the obvious aspects of this techno-medical power while allowing the worst to pass.

We have always warned against false opponents. Today, more than ever, it is essential to recognize the false critics or those who, with a partial criticism are in fact functional to the great resetting underway. And no criticism of what exists is possible if one places oneself within its own horizon of meaning and values.

5G network, graphene, microchip: all issues considered by conspiracists, even going so far as to deny the existence of Chinese Social Credit as stated by the Wu Ming collective on their blog Giap3. It is easier to criticize the mismanagement of a declared pandemic and the profits of multinationals, without going to unhinge the framework of the dominant narrative and without unhinging the transhuman vision that underlies these gene serums. In the extreme, after “PMA4 for all” we come to “Vaccines for all”, perhaps fair trade and zero-mileage.

The cautious criticisms that are fine with everyone, even the supporters of all this implantation, should make us reflect either on the honesty of such criticisms or on whether we really consider them as such. Criticism that goes to the root, without accommodation, sharp, thorny, uncomfortable, unpopular is needed.

As our French friends at Pièces et Main d’Oeuvre write: “One cannot be an ‘ecologist,’ a defender of free living beings, without being anti-industrial. One cannot be anti-industrial without fighting against all artificial production of children. Whoever speaks of radicalism and defense of the living without referring explicitly to nature, without understanding what can be subversive in the birth and rejection of the machine-child, has an abortion in his mouth.”5 So today one cannot be an ecologist against the machine world if one does not oppose what these serums are and represent, and the package is one: genetic engineering, nanotechnology, synthetic biology, artificial intelligence, artificial reproduction, genetic editing, gender ideology. These are part of the same process that cannot be separated.

The circle is tightening on all lives, but those who still know how to recognize and feel true freedom from surrogate freedom have the task to give a wake up call by starting to unmask the impostors who arrive when the square is already full of angry people and who try to divert the anger with insubstantial fights. We should not be afraid to tell it like it is, maybe in those confused squares there is more understanding for what is happening because for more than two years they have been rejecting the medical-security system and do not recognize themselves in stale political visions that should necessarily lead to the right or to the left, when the possibilities can be many, but many more.

Everything runs fast, you can not always lag behind for fear of not having broad consensus or for fear of creating fractures: the price at stake is too high.


Resistenze al nanomondo,
Marzo 2022, Bergamo
www.resistenzealnanomondo.org

Translated with automatic translator

1 https://nogreenpasstrieste.files.wordpress.com/2022/03/volantino-donne-contro-il-green-pass-e-lobbligo-vaccinale-trieste.pdf

2 LEY 21422 PROHÍBE LA DISCRIMINACIÓN LABORAL FRENTE A MUTACIONES O ALTERACIONES DE MATERIAL GENÉTICO O EXÁMENES GENÉTICOS, https://www.bcn.cl/leychile/navegar?idNorma=1172623

3 Commento di Wu Ming 1 del 17/12/2021, h.12.41, in https://www.wumingfoundation.com/giap/2021/11/strange-days-no-green-pass-trieste-3/#comment-47164

4 MAP: Medically assisted procreation

5 Pièces et main d’oeuvre, Alertez les bébés ! Objections aux progrès de l’eugénisme et de l’artificialisation de l’espèce humaine, Service compris, décembre 2020, https://www.piecesetmaindoeuvre.com/spip.php?rubrique8

We thank Cristiana Pivetti for the drawings: http://www.cristianapivetti.org/