Anche i data-center bruciano…

Anche i data-center bruciano…

Una notizia trapelata a malapena in mezzo all’insostenibile pesantezza quotidiana fatta di allarmismi e disposizioni decretate dalle autorità.
Mercoledì 10 marzo, alle 00.47, un incendio è divampato a Strasburgo all’interno di uno dei quattro enormi data-center di OVH, multinazionale francese di web hosting (ovvero di servizi telematici). Nonostante l’immediato allarme e malgrado sul posto siano intervenuti oltre un centinaio di pompieri — usufruendo di mezzi arrivati perfino dalla vicina Germania — qualche ora dopo del data-center SBG2 non era rimasto più nulla. Dal silicio alla cenere. Le fiamme, prima di essere domate, hanno colpito duramente anche l’edificio di SBG1, devastandone più della metà.
Il data-center totalmente distrutto occupava un edificio di 500 mq, suddiviso in cinque piani. È qui che venivano ospitati migliaia e migliaia di server, i quali immagazzinavano miliardi di dati (fra cui quelli relativi alla campagna vaccinale organizzata dal governo francese contro il covid19). Tutto, o quasi, andato in fumo, perso per sempre, compresi i file di milioni di clienti. Pare che l’incendio abbia messo fuori servizio 3.600.000 siti, non solo in Francia ma anche in Belgio, provocando danni letteralmente incalcolabili e irreversibili.
Nulla hanno potuto vedere le 300 telecamere di sicurezza presenti all’interno della sede della compagnia, nulla ha potuto opporre il dispositivo di rilevamento fumo installato nei locali, nulla hanno potuto fare le esercitazioni anti-incendio eseguite ogni 6 mesi dal personale, nulla ha potuto impedire che in poche ore si consumasse «la più grande catastrofe industriale della storia di OVH».
Secondo le prime indagini, l’incendio sarebbe partito da un gruppo di continuità elettrico, apparecchiatura utilizzata per ovviare a improvvise anomalie nella fornitura di elettricità normalmente utilizzata, cioè per proteggere le attrezzature elettroniche da rischi come quelli di un sovraccarico di tensione. Nel corso della mattinata antecedente l’incendio, uno di quei gruppi di continuità aveva subito dei lavori di manutenzione e a detta degli esperti le prime scintille sarebbero partite proprio da lì. Il mega data-center di OVH sarebbe quindi stato distrutto da ciò che avrebbe dovuto garantirne la  sicurezza…Mentre l’afflitto amministratore delegato di OVH dichiara che la repentinità di quanto accaduto lo «interroga su come ciò sia potuto accadere e perché sia potuto accadere», noi invece pensiamo che sarebbe il caso porsi ben altri interrogativi. Su come il sorriso della tracotanza industriale sia destinato prima o poi a trasformarsi in smorfia, su come l’onnipotenza tecnoscientifica possa scoprire in poche ore la propria fragilità, ovvero su come non abbia senso lasciarsi annichilire dalla statura del nemico, e quindi su come smettere di attendere che simili catastrofi industriali si verifichino…
13/3/21

Info da: finimondo.org

Limeil-Brévannes (Francia) – Libertà, amore mio…

Limeil-Brévannes (Francia) : Libertà, amore mio…

Nel dipartimento del Val-de-Marne [periferia sud di Parigi; NdT], si trova la ditta OMMIC, uno dei leader europei nel settore dei semiconduttori e dei circuiti integrati.

Li abbiamo sentiti vantare i loro circuiti, che corredano gli emettitori e i ricettori dei ripetitori telefonici.

Li abbiamo sentiti vantarsi di essere gli specialisti nella concezione e nella produzione dei circuiti integrati III-V, in arseniuro e nitrato di gallio, componenti utilizzate principalmente nelle apparecchiature di telecomunicazione, nei radar dell’esercito e nei sateliti aerospaziali.

Li abbiamo sentiti vantarsi di essere stati i primi a produrre, per clienti del settore spaziale e militare, dei componenti specialmente concepiti per indirizzare le frequenze comprese fra 28 e 32 Ghz.

Li abbiamo sentiti vantarsi di essere l’una delle rare imprese mondiali a possedere questa tecnologia e ad aver firmato dei contratti con numerosi costruttori internazionali, per fornire il mercato delle stazioni base e delle small-cell, necessarie allo sviluppo della 5G.

Li abbiamo sentiti vantarsi del fatto che sviluppano delle tecnologie per i prossimi 10 anni.

Di recente, li abbimao sentiti congratulare i loro partners Thalès, CNES [Centre national d’études spatiales, Centro nazionale di studi spaziali; NdT.] e NASA, dopo l’atterraggio su Marte del robot “Perseverance”. Loro vogliono perseverare nella conquista dello spazio. Noi siamo fra quelli e quelle che vogliono perseverare nella lotta contro la conquista tecnologica del mondo e delle nostre vite.

Invece, non li abbiamo sentiti, dopo che, la notte di San Valentino, il 14 febbraio, abbiamo incendiato uno dei loro edifici, che ospita dei laboratori dove elaborano e costruiscono i loro preziosi oggetti magici.

Per la libertà.

Alcuni marziani di passaggio

Fonte: https://attaque.noblogs.org/post/2021/03/08/limeil-brevannes-val-de-marne-liberte-mon-amour/

3, 4, 5G… Bum!

Tratto da https://finimondo.org/node/2538

3, 4, 5G… Bum!

Telelavoro, gabbia digitale… Bum!
Obbedienza, lavaggio del cervello… Bum!
Schermi, chip, tracciamento… Bum!
Smartphone, smart home, smart city… Bum!
Tecnologie verdi, esistenze grigie… Bum!
Industria militare, industria energetica, industria in generale… Bum!
Sempre connessi, sempre più abbrutiti… Bum!

Un piccolo contributo che lo Stato e i suoi giornalisti hanno garbatamente scelto di passare sotto silenzio.

Il 28 febbraio, abbiamo incendiato gli uffici e un fuoristrada della società Telecom GMS (filiale di Scopelec *) a Château-Arnoux-Saint-Auban. GMS è il principale installatore del 5G nella regione. Abbiamo inoltre lasciato un piccolo messaggio: 3, 4, 5G… Bum!

Forza e coraggio a coloro che attaccano senza aspettare.

Guerra al tecnomondo.
Colpiremo ancora e ancora. 

P.S.ma anche:
Creatività + determinazione = bum
Preparazione + audacia = bum
Amore + anarchia = bum

[trad. da sansnom]

 *  Il gruppo Scopelec, specializzato nell’installazione di infrastrutture di telecomunicazione e di energia estende la sua copertura all’intera Francia, attraverso l’impiego della fibra ottica per via aerea e sotterranea o servendosi di arterie già esistenti.

Berna – Incendiata antenna 5G

Un incendio è stato appiccato in febbraio a un’antenna di telefonia mobile 5G nel villaggio di Uttigen (BE), nei pressi di Thun. Sul posto c’erano scritte che, minacciando altri incendi, richiedevano ai fornitori di telefonia mobile di donare milioni di franchi per i bambini.
L’impianto per il 5G di Uttigen appartiene a Swisscom. 

Info da: https://www.cdt.ch/svizzera/berna-sospetto-incendio-doloso-ad-un-antenna-5g-GK3905954?_sid=VAHyM488&refresh=true, https://ilrovescio.info/

Bergamo – Un “falso” pieno di verità

Sui muri della città di Bergamo sono comparsi dei manifesti sull’attuale campagna vaccinale con i simboli governativi dell’Istituto Superiore di Sanità, del Ministro della Salute e dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e con i loghi delle multinazionali farmaceutiche AstraZeneca, Pfizer, BionTech, Moderna, produttrici dei nuovi vaccini che sarebbe meglio definire vaccini OGM e terapie geniche.
Che i soggetti in questione non abbiano autorizzato l’uscita di simili informazioni è evidente.
Il manifesto però in gran parte non fa altro che riportare alcune parti dei bugiardini di questi nuovi vaccini. Le ulteriori considerazioni evidentemente sono la logica conseguenza di uno studio attento su quello che le compagnie biotecnologiche stanno facendo sui corpi tutti.
Chi ha dato notizia dei manifesti è il sindaco di Bergamo Gori, che nei mesi scorsi aveva già dato prova di essere un esperto di falsità, in particolare quando aveva dichiarato che in città non erano state ancora installate antenne 5G. La sua firma in calce alle autorizzazioni per la messa a dimora di numerose nuove antenne smentiva queste dichiarazioni.
Il primo cittadino Gori, quindi anche primo responsabile sanitario, nella fretta di indignarsi sui social deve aver trovato terribile quello che leggeva – non poteva certo essere vero – considerandolo come “informazioni false e pericolose”. Eppure sotto gli occhi aveva la lista degli ingredienti dei vaccini.
Gori in merito alla rete 5G aveva dichiarato di non preoccuparsi, che la 5G non comporta pericoli per la salute. Considerando che digitale e vaccini viaggiano insieme dovremo allora aspettarci che l’intero nuovo paradigma cibernetico e tecno-medicale verrà confermato ad ogni costo anche e, soprattutto, a spese dei nostri corpi.
Anche vari media della solita famiglia spazzatura hanno riportato la notizia con il preciso scopo di distruggere ogni affermazione presente nel manifesto, dandone anche di ulteriori che dovevano rappresentare un altro falso, ma che invece sono informazioni vere, come le numerose sperimentazioni sui vaccini in Africa con conseguenze gravissime condotte anche dalla Fondazione Gates.
In questi giorni a Bergamo un grande stuolo di sigle di sinistra ha firmato un documento rivendicando una vaccinazione sicura, volontaria con consenso informato, gratuita e senza profitti. Insomma, vaccini per tutti! Uno slogan che ci risuona familiare. Queste realtà di sinistra staranno aspettando forse il vaccino russo Sputnik? Dovranno aspettare allora che le delegazioni russe tornino dalla bacheca virtuale del WEF dove, tutti insieme, a differenza di Event 201, si stanno preparando a una nuova simulazione: la Cyber ​​Polygon 2021, per essere pronti alla prossima Cyberpandemia.
Ancora una volta si assiste a rivendicazioni completamente distaccate dalla realtà presente, che sostengono e promuovono il paradigma dominante tecno-medicalizzante, dove la prevenzione è una soluzione tecno-medica in cui i nuovi vaccini avranno un ruolo centrale e la cura – così come la stessa concezione di salute, di prestazione, di corpi implementati, di corpi ibridi e infinitamente modificabili – è un’ingegnerizzazione e artificializzazione di tutti i processi biologici.
Diagnosi a distanza, impianti neurocerebrali, nuove tecnologie di ingegneria genetica, passaporti vaccinali: ecco quello che si appresta a diventare la nuova normalità. Mutazioni genetiche e mutazioni antropologiche per un’umanità spossessata anche della sua capacità di difesa. Una difesa e una resistenza che non possono prescindere dalla comprensione di questi passaggi e di quelli che verranno.

Bergamo, 1 Marzo 2021, Resistenze al nanomondo

Alcune fonti da cui è stata tratta la notizia:

https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/02/25/news/a_bergamo_volantini_no-vax_con_i_loghi_del_ministero_e_di_aifa_la_denuncia_di_gori_informazioni_false_e_pericolose_ho_in-289210240/?rss&ref=fbplmi

https://www.open.online/2021/02/26/il-falso-volantino-aifa-sui-vaccini-anti-covid-diffuso-a-bergamo-dai-novax/

https://www.fanpage.it/milano/volantini-no-vax-con-falso-logo-di-aifa-e-ministero-la-denuncia-del-sindaco-di-bergamo-gori/

Per approfondire l’argomento rimandiamo a questo testo tradotto dal greco: https://www.resistenzealnanomondo.org/documenti/storia-del-messaggero/

Atene – Manifesti contro i nuovi “vaccini”

Riempito il centro di Atene di manifesti:
“Non sono vaccini! Sono piattaforme per la modificazione genetica delle cellule”

“Hey non sono vaccini!
è il dominio biotecnologico! Sono “piattaforme di modificazione genetica” per le cellule!
Le grandi aziende farmaceutiche occidentali, in alleanza con le grandi compagnie di computer / intelligenza artificiale e le grandi compagnie di assicurazione, stanno ricattando le “nuove tecnologie sanitarie” (ora sotto forma di “vaccini”), approfittando della paura generalizzata che esse stesse hanno promosso.
Il loro obiettivo non è “la salute del mondo”! Non lo è mai stato: il loro obiettivo è sempre stato ed è il guadagno ancora maggiore!
Questa volta hanno ambizioni ancora maggiori: attraverso le “piattaforme di modificazione genetica delle cellule” cercano di trasformare il sistema immunitario in un “anello” controllato della 4a rivoluzione industriale! …”

AUTONOMOUS
sarajevomag.net – cyborg. gr

Della notizia ne hanno parlato quotidiani e telegiornali cercando di screditare le affermazioni riportate nel manifesto.

https://www.sarajevomag.net/
https://www.sarajevomag.net/cyborg/cyborg.html

Sabotaggio multimilionario contro il Dakota Access Pipeline

Traduciamo e pubblichiamo questo scritto tratto da Earth First Journal

Attiviste contro il DAPL (Dakota Access Pipeline) si dichiarano colpevoli di sabotaggio multimilionario

Due attiviste per il clima che si assunsero la responsabilità per milioni di dollari di sabotaggio al Dakota Access Pipeline  sono state dichiarate colpevoli nei loro processi federali.

Le attiviste per il clima Ruby Montoya, 30 anni, e Jessica Reznicek, 39 anni, sono state entrambe incriminate nel settembre 2019 con nove accuse federali, tra cui accuse per danni a un impianto energetico, uso del fuoco nella commissione di un crimine e uso doloso del fuoco. I verbali del tribunale mostrano che entrambe le donne nelle ultime tre settimane hanno accettato di dichiararsi colpevoli di una singola accusa di cospirazione per danneggiare un impianto energetico, con le restanti accuse respinte. Entrambi dovrebbero essere condannate il ​​28 maggio.

Gli avvocati di entrambe le donne hanno rifiutato di commentare i loro casi.

Montoya e Reznicek, che all’epoca erano affiliate al movimento per la giustizia sociale dei lavoratori cattolici di Des Moines, hanno rivendicato, nel luglio 2017, una serie di  sabotaggi, tra cui l’incendio di cinque pezzi di attrezzature pesanti in un cantiere nella contea di Buena Vista nel novembre 2016 , e utilizzando cannelli da taglio ossiacetilenici o stracci imbevuti di benzina per tagliare o bruciare più valvole e unità elettriche per il gasdotto tra marzo e maggio del 2017. Il gasdotto, che va dal Nord Dakota all’Illinois, è entrato in funzione nel giugno 2017.

A quel tempo, le donne dissero che la loro “azione diretta” era necessaria per proteggere le risorse naturali e la sovranità indigena e per opporsi a quello che sentivano essere un potere corporativo incontrollato e illegale.

“La nostra conclusione è che il sistema è rotto e spetta a noi come individui intraprendere azioni pacifiche e porvi rimedio, e questo lo abbiamo fatto, per necessità”, ha detto Montoya.

I danni causati dal solo attacco alla contea di Buena Vista sono stati stimati in 2,5 milioni di dollari. I registri giudiziari delle riparazioni statali al gasdotto dagli altri attacchi ammontano a più di 1 milione di dollari.

La pena massima per  la rimanente accusa è di 20 anni di prigione e una multa di $ 250.000. Nessuno dei due patteggiamenti specifica la gamma prevista di condanne secondo le linee guida federali sulle sentenze.

Entrambe le donne hanno una storia di attivismo e arresti legati alle proteste. Reznicek nel 2014 è stata deportata da Israele dopo essersi recata lì per protestare in nome dei palestinesi.

Il sabotaggio intrapreso da Montoya e Reznicek è stato controverso anche tra gli altri attivisti contrari al Dakota Access Pipeline, o DAPL. All’indomani del loro annuncio pubblico, la casa dei lavoratori cattolici a Des Moines è stata perquisita dall’FBI e i legislatori statali hanno approvato nuove leggi che aumentano le pene per azioni simili.

Info da: https://ilrovescio.info/2021/03/01/attiviste-contro-il-dapl-dakota-access-pipeline-si-dichiarano-colpevoli-di-sabotaggio-multimilionario/