Une LGB Alliance face au féminisme postmoderne

Une LGB Alliance face au féminisme postmoderne

http://hors-sol.herbesfolles.org/2019/12/12/une-lgb-alliance-face-au-feminisme-postmoderne/

Voici l’une des réactions au texte « Du coup » que nous avons publié récemment ici. Passons sur le jargon parfois ésotérique, ce texte témoigne de l’exaspération envers les mouvements postmodernes, en l’occurrence ici les cliques pseudo-féministes qualifiés de queer et genderfluid. C’est-à-dire ceux pour qui « la nature n’existe pas », le corps n’étant qu’une « fiction », tout ne serait que « construction culturelle », sexe compris. Ce texte émane d’Olivia Kunciki, membre d’un groupe de lesbiennes ayant eu maille à partir avec les pseudo « féministes », notamment à Toulouse et Paris, lors des dernières manifs contre les féminicides. Elles avaient le tort, aux yeux de leurs agresseurs, de dénoncer la location d’utérus (Gestation pour autrui ou GPA) et la prostitution comme autant de « violences faites aux femmes ». On peut parler aussi d’un rapport d’exploitation du corps des femmes. Et voilà pourquoi il faut mettre des guillemets quand on parle de ces « féministes » postmodernes. Ou mieux encore, les qualifier de « néo-sexistes ».

Tant qu’on y est, connaissez-vous John Money ? Ce psychologue néo-zélandais est resté célèbre pour avoir inventé le concept de « genre » en 1955. Concept ensuite repris et radicalisé par Judith Butler, Anne Fausto-Sterling, Eric Fassin, Beatriz « Paul » Preciado, etc. John Money détestait les « fausses dichotomies » et autres « dualismes » (homme/femme, valide/invalide, etc). D’après lui, tout enfant pouvait devenir un homme ou une femme suivant son éducation avant l’âge de trois ans. C’était en somme la reprise littérale et stupide de la célèbre hyperbole de Simone de Beauvoir : « On ne naît pas femme, on le devient. » Money prend pour cobaye le petit David, 19 mois en 1967, dont le pénis a été sectionné lors d’une opération ratée. Money explique aux parents qu’il suffit de l’élever en fille, et tout se passera bien. David se suicide en 2004, à 38 ans, après deux tentatives. Sept ans plus tôt, il témoignait dans Rolling Stone Magazine de sa vie détruite par sa réassignation forcée (opérations et prises d’hormones) : « Je me sentais comme Frankenstein, une création de laboratoire. […] C’était comme un lavage de cerveau. » En 2002, son frère jumeau Brian, devenu schizophrène, mourrait d’une overdose d’alcool et d’antidépresseurs. Leur mère, elle, a raté son suicide. L’hypothèse de Money fut un échec complet, et son entreprise criminelle.

Money était par ailleurs défenseur de la pédophilie et de l’inceste, ces tabous « culturels » ancestraux. Son histoire est à lire dans La Philosophie devenue folle : le genre, l’animal, la mort de Jean-François Braunstein (Grasset, 2019)

En 1965, Money ouvrait sa « Clinique d’identité de genre pour le transsexualisme ». Il eut été irrationnel de ne pas « valoriser » de telles recherches. Comme le dit le texte qui suit, les réassignations de genre ont été multipliées par 44 en moins de dix ans en Angleterre, à la faveur de la multiplication des cliniques, de la commercialisation des bloqueurs de puberté, et du militantisme trans-inclusif. Les opérations pratiquées sur des mineurs ont été multipliées par 26 dans le même temps. Les mouvements genderfluid ne peuvent pas crier à la transphobie du corps médical. Le business ne connaît aucune morale ni aucune « phobie », il ne connaît que le profit. Voyez l’histoire des Pays-Bas (Bleue comme une orange, Tomjo/PMO, 2020). Prostitution, GPA, PMA et euthanasie y ont leurs locaux commerciaux, vitrines et cliniques.

Olivia Kunciki nous apprend qu’une LGB Alliance (qui a donc retiré le « T » de transsexuels) s’est créée en Angleterre pour dénoncer des pratiques médicales de réassignation en voie d’industrialisation, les risques psychologiques et médicaux encourus par des adolescents attirés par la réassignation, et l’idéologie du pseudo-féminisme, ou plutôt de l’anti-féminisme postmoderne, qui nie toute inscription biologique des hommes et des femmes. À la lire, on comprend qu’une réaction similaire apparaisse en France. Elle nous rappelle que le combat pour l’égalité des sexes est d’ordre politique, et non pharmacologique ou chirurgical.

Le texte d’Olivia Kunciki est ici : Toutes ne mourraient pas. Ou encore là, en pdf : Toutes ne mourraient pas

Vogliamo bibliotecari, non macchine!

Vogliamo bibliotecari, non macchine!


Come te, siamo utenti delle biblioteche di Grenoble, così come i nostri familiari e i nostri amici. In questi luoghi ognuno trova il suo posto, il suo reparto, la sua sede. Siamo a nostro agio lì. Conosciamo, o almeno riconosciamo i nostri bibliotecari, c’è sempre un saluto, un sorriso o un piccolo scherzo, ed è bello (anche se non si accorgono mai che noi adulti siamo cresciuti o che abbiamo un bel maglione).

Non molto tempo fa, un giornale di Grenoble ci ha informato dell’imminente arrivo di distributori automatici nelle biblioteche di Grenoble, l’equivalente dei distributori automatici che stanno gradualmente invadendo i negozi. Due sentimenti ci hanno attraversato. Innanzitutto non siamo rimasti sorpresi. Viviamo in un mondo in cui gli scambi con gli esseri umani stanno diventando scarsi nei trasporti, nei negozi, nell’amministrazione, ecc. Non c’era motivo per cui le biblioteche non potessero farne a meno. Poi abbiamo provato rabbia poiché sarà possibile entrare nelle nostre biblioteche senza un singolo scambio con nessuno. Non vogliamo essere flussi di utenti da gestire, razionalizzare quando ciò che ci piace di questi luoghi è la loro convivialità.

Prendere in prestito e restituire i propri documenti presso una bibliotecaria alla sua scrivania creano scambi. È più complicato andare a cercare un professionista nello scaffale, in piena sistemazione o al banco informazioni per discutere. Le macchine di prestito eliminano la spontaneità. A differenza di una cassa automatica, i bibliotecari non sono sempre dello stesso umore. Sono esseri umani. La loro presenza richiede scambi, come minimo, un “ciao”, “per favore”, “grazie”. E spesso si aprono discussioni, chiediamo alla bibliotecaria se ha letto ciò che prendiamo in prestito, cosa pensa, le diciamo bene o male dell’opera appena resa. Quando non è la stessa professionista a raccomandare romanzi, saggi, fumetti o film perché conoscono la loro biblioteca e amano il loro lavoro. Una macchina non ci chiederà mai, se non con un pollice alzato o una faccina sorridente, “Ti è piaciuto?”,” Hai letto l’ultimo …? “. Al massimo, la macchina ci dirà che anche l’utente 010000453678 ha preso in prestito questo mese l’integrale di Mafalda.

Inoltre, i bibliotecari hanno attenzioni per noi utenti-lettori, ricordano le nostre precedenti discussioni, la preoccupazione per l’impianto idraulico, questa brutta influenza, prendono le notizie dei più piccoli. Se per molti sono banalità (detto questo: cerca di avere un idraulico quando è davvero urgente), per gran parte delle persone isolate questo tipo di scambi sono gli unici della giornata. Per loro, l’arrivo delle macchine segna la fine di ogni contatto umano.

Tutte queste relazioni con i nostri bibliotecari sono tenue, personali. Come utenti, sappiamo cosa perderemo quando sostituiremo gli umani con le macchine. Stiamo già vedendo con la chiusura dei contatori nelle stazioni, in posta, al centro per l’impiego, l’impoverimento dei legami sociali. Le relazioni umane sono essenziali, specialmente negli spazi abitativi che sono le biblioteche.

Siamo convinti che tu, gli utenti delle biblioteche, i lettori di questo testo e soprattutto i lettori, possano ritrovarsi in queste esperienze. Per contrastare questo movimento non abbiamo una soluzione chiavi in mano. In caso contrario, fino a quando rimane possibile, bisogna rifiutare di usare queste macchine. E anche facendolo sapere alla gente, parlandone con i nostri bibliotecari e intorno a noi.


Utenti delle biblioteche di Grenoble, gennaio 2020

Se hai commenti o vuoi partecipare alla diffusione di questo testo, puoi contattarci via e-mail: usersbibgrenoble@yahoo.com


Traduzione da principiante, versione originale in francese qui: http://www.piecesetmaindoeuvre.com/spip.php?page=resume&id_article=1237

Pdf del testo tradotto in italiano:

Nuovo numero della rivista “i giorni e le notti”

Uscito il nuovo numero di “i giorni e le notti”, rivista anarchica, numero 10, Novembre 2019, 3 euro

Indice:
Editoriale
Nel tempi di Giano. Riflessioni sul rapporto fra tecnologia, sfruttamento e razzismo
Il computer nella lotta di classe
I rovesci materiali del mondo digitale
Ai cuori ardenti
A cosa ci fa pensare Zlobickij con il suo sacrificio?
Un’ardente chiarezza
Attraverso uno specchio. Riflessioni sull’intelligenza artificiale

Per contatti e richieste:
c/o Circolo “Nave dei folli”
Via Santa Maria, 35 38068 Rovereto (TN)
navedeifolli@gmail.com

Hamilton – Sabotaggio ferroviario simultaneo a Bottlenecks in solidarietà con i difensori della terra Wet’suwet’en

12 gennaio 2020

Mail anonima a North Shore. Chiamata a bloccare le ferrovie.

Dieci anni fa, in una mossa che ha ispirato molti, la gente di Wet’suwet’en ha rioccupato i propri territori non ceduti come un modo per iniziare a guarire e garantire che la terra fosse protetta nei modi necessari per sostenere la vita, le pratiche e la continuazione della vita della gente di Wet’suwet’en nei propri territori tradizionali.

Un anno fa, la RCMP ha invaso violentemente quei territori per fornire accesso all’industria.

Una settimana fa, lo Stato canadese ha criminalizzato Anuk’ nu’at’en – legge ereditaria Wet’suwet’en – concedendo un’ingiunzione che criminalizza gli/le Indigeni e i/le loro alleati se dovessero proteggere gli Yintah dalle forze distruttive dell’industria.

Noi onoriamo questi anniversari con un gigantesco vaffanculo allo Stato.

Questa mattina presto, i coloni hanno risposto alle chiamate all’azione provenienti da molteplici gruppi Wet’suwet’en dopo aver coraggiosamente sfrattato l’industria dai loro territori non ceduti, così come una chiamata all’azione per i coloni da parte dei coloni.

Come piccolo gesto per respingere la violenza coloniale messa in atto dal nostro governo, abbiamo contemporaneamente interrotto tre naturali intersezioni ferroviarie CN e CP in punti strategici con l’intenzione e l’impatto di bloccare tutto il traffico ferroviario in entrata e in uscita dal cosiddetto Hamilton. Abbiamo fatto questo utilizzando fili di rame e cavi elettrici di avviamento attaccati a fili ‘fishplate’ così da interferire con i circuiti di blocco – vedi un video qui (si apre con TOR) [1]. Il metodo è sicuro, facile, relativamente a basso rischio e ampiamente replicabile.

La ferrovia CN è stata e continuerà a spedire i tubi ai cantieri di stoccaggio in preparazione della costruzione e ha vaste e isolate tratte di infrastrutture. Le prime installazioni delle ferrovie hanno avuto un impatto profondo e duraturo sulla colonizzazione dell’isola delle tartarughe e il fatto di averla presa di mira oggi influisce direttamente sull’economia del cosiddetto canada.

Anche se queste azioni serviranno solo come interruzione temporanea, speriamo che inviino un messaggio forte: Il rispetto della sovranità indigena – ovunque sull’isola delle tartarughe – non è facoltativo. Non saremo passivi.

Speriamo che altri in tutta Turtle Island – specialmente i coloni – si uniscano a noi nell’assicurare che questo sia solo l’inizio, e rendano il gasdotto Coastal GasLink insostenibile sia per l’industria che per lo stato in tutti i modi possibili.

Nota:
[1] https://hackaday.com/2016/12/14/protesters-use-jumper-cables-to-block-trains/

Info da: 325.nostate.net

Canada – interruzione del porto di Montreal in solidarietà con il Wet’suwet’en Fighting Coastal GasLink

Canada: interruzione del porto di Montreal durante l’ora di punta in solidarietà con il Wet’suwet’en Fighting Coastal GasLink (video)

21 gennaio 2020 di actforfreedom

https://ia601500.us.archive.org/9/items/disruptionofportofmontreal/Disruption_of_Port_of_Montreal.cleaned.mp4?id=0
Questa mattina 16.1.20. verso le 7:30 del mattino, una sessantina di persone infuriate dall’invasione della terra di Wet’suwet’en da parte della Coastal GasLink e l’RCMP si radunarono nella zona est di Montreal. Bloccarono l’incrocio tra Pie-IX Boulevard e Notre-Dame Street East nel bel mezzo dell’ora di punta, al fine di interrompere l’accesso al porto di Montreal e al centro via Autoroute 720.
Furono schierati degli striscioni con la scritta “GTFO della terra di Wet’suwet’en” e “Solidarietà con le sovranità indigene” e volantini spiegarono le ragioni dell’azione agli automobilisti.
Lasciando barricate in fiamme, il gruppo marciò verso ovest su Notre-Dame, formando un blocco errante e costruendo altre barricate sulla sua strada.
L’arsenale repressivo anti-dimostrazione della polizia di Montreal per fortuna non si è presentato, perché l’invito all’azione non è stato diffuso tramite i social media. Un paio di macchine della polizia si presentarono verso la fine.
Di fronte a uno stato che cerca di distruggere tutte le relazioni con la terra che non sono sottomesse all’economia, in particolare l’amministrazione indigena delle terre indigene, l’interruzione dell’economia coloniale è una risposta appropriata e necessaria.
Per la proliferazione di offensive contro lo stato canadese, la sua economia, la sua pace sociale e ogni aspetto della catastrofe coloniale!
mtlcounterinfo.

Info da: https://actforfree.nostate.net/

Decreto trapianti – Un nuovo orrore. Comunicati dalla Lega Nazionale contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente

Nerina Negrello dopo un lungo e faticoso studio del decreto 130 “Regolamento recante disciplina degli obiettivi, delle funzioni e della struttura del Sistema informativo trapianti (SIT) e del Registro nazionale dei donatori di cellule riproduttive a scopi di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo”, svela nuove predazioni nei primi minuti di arresto cardiocircolatorio, continue risignificazioni, sviamenti linguistici e sigle che ingannano, che stravolgono e mistificano la realtà del procacciamento e della predazione di organi, che annebbiano la differenza tra un corpo morto e un corpo vivente.
Nel decreto la definizione di “cadavere” include il “donatore a cuore battente (HB)” e il “donatore a cuore non battente (NHB). Il primo riguarda la così detta “morte cerebrale” a cuore battente, la già nota predazione di un corpo vivente, con il cuore che batte e il sangue che circola. Ricordiamo che la “morte celebrale” non è la morte clinica, perché da cadavere non possono venire effettuate predazioni di organi. Il secondo è la nuova frontiera, un corpo con cervello vivo, preso nei primi minuti di arresto cardiocircolatorio nella morsa dei nuovi procacciamenti di organi e nuovi protocolli che legittimano questi orrori.
Nerina Negrello e la Lega ci insegnano che conoscere e capire in profondità questi passaggi è la base per difendere i nostri corpi e per combattere.

“La sovranità sul corpo ci è stata tolta: si muore quando vuole e come vuole lo Stato con le sue lobby sanitarie. Un incubo. Però possiamo non essere complici e non permettere che si lavino la coscienza scaricando su di noi le loro responsabilità, anche di legge.
La libertà è una facoltà umana che parla di una vita al di là dei limiti imposti dal potere. La coscienza di una simile possibilità dà fiducia e forza. La libertà è un modo di vivere e come tale è imprevedibile. E’ indocile, esplode e trova il modo di sconfiggere il potere che occulta l’alternativa.”
COMUNICATO STAMPA, Anno XXXVI n.1, 9 gennaio 2020

INFAME DECRETO 130
SIT – SISTEMA INFORMATIVO TRAPIANTI
A TRADIMENTO INTRODUCE
ESPIANTO A CUORE NON BATTENTE MA CERVELLO VIVO
D.M. Grillo (M5S) del 20.8.2019 n. 130 – G.U. 266 -13.11.2019

Finalmente chiarito il Decreto 20 agosto 2019 n.130 pubblicato in G.U. il 13 novembre, firmato da Giulia Grillo (M5S) proprio il giorno prima delle dimissioni da ministro della Salute per la caduta del governo. Obiettivo incrementare il procacciamento di organi, tessuti e cellule sotto prevaricanti direttive UE per lo scambio d’organi, tessuti e cellule ovvero foraggiare i paesi dell’Unione europea e Paesi terzi. L’infame decreto 130 confuso inizialmente col silenzio-assenso ma rivelatosi subito drammaticamente più pericoloso, recita: “Regolamento recante disciplina degli obiettivi, delle funzioni e della struttura del Sistema Informativo Trapianti (SIT) e del Registro nazionale dei donatori di cellule riproduttive…”

Il SIT è infrastruttura informatica e telematica del Centro Nazionale Trapianti (CNT), un MOLOC, un mostruoso apparato tecnologico di controllo totale della Rete nazionale trapianti che in forza della sua pervasività ha di fatto modificato, senza dichiararlo, senza un dibattito, la Legge 91/99 che falsamente dice di attuare. Fagocita 24 ore su 24 i flussi informativi obbligatori di 19 Centri Regionali per trapianto, aggiornati dai coordinatori di 570 Centri di prelievo, 96 Centri di trapianto, 157 ASL, 30 Istituti/banche di tessuti. Assegna codice identificativo nazionale ed europeo per la tracciabilità dell’organo o pezzo d’organo o tessuto. Registra il costante monitoraggio delle fasi del processo di donazione, espianto, trapianto o eliminazione; pretende una giustificazione qualora un espianto non sia stato attuato (una specie di costrizione dei medici e delle strutture). Controlla gli standard minimi di produttività e qualità e revoca l’idoneità a quelle strutture che abbiano svolto meno del 50 per cento dell’attività minima stabilita.
Nell’infame Decreto 130 i soggetti deputati alla raccolta e registrazione nel SIT delle dichiarazioni di volontà sono tutti di parte a cominciare dal Decreto temporaneo Bindi 8 aprile 2000, fatto passare falsamente per Decreto attuativo, che ha aperto a “chiunque” e su cui si sono agganciati tutti i decreti successivi illeciti e contro-legge. Si tratta di Comuni, ASL, CRT, e delle Associazioni dei donatori. Mentre il Decreto attuativo vero previsto dalla legge, non è mai stato emanato.

Grillo (M5S) dichiara “In un anno abbiamo sbloccato un provvedimento fermo da vent’anni previsto dalla legge 91 del 1 aprile 1999 art.7.” La verità è un’altra: hanno nascosto nel Disciplinare tecnico di oltre 100 pagine (Allegato I del decreto) un protocollo criminale e contro-legge per attuare espianti anche a “cuore non battente ma cervello vivo” contando che nessuno si accorgesse dell’artificio e passasse inosservato anche in considerazione del fatto che il SIT classifica la donazione con le paroleDA CADAVERE O DA VIVENTE,anche questo un artificio del linguaggio che crea un immaginario di morte, mentre non sono possibili i trapianti dai cadaveri.

L’infame Decreto 130 stravolge la legge 91/99 che disciplina e vincola il prelievo di organi da soggetto di cui sia stata dichiarata la cosiddetta “morte cerebrale” a cuore battente: ”morte che si identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo” (L.578/93, DM 582/94). La stravolge limitando la regola vincolante della donazione dopo la “morte cerebrale”, sostituendola con le parole “donatore a cuore battente (HB)” Heart Beating- e “donatore a cuore non battente (NHB) –Non Heart Beating- (“HB” e “NHB”, sigle il cui uso è funzionale a nascondere la realtà, per di più attraverso iniziali in lingua estera).

Hanno con artificio omologato due realtà opposte sotto un’unica voce “cadavere”. Hanno scollato il concetto di “donazione dopo la morte” (cerebrale) dall’atto di espianto, di modo che la predazione si esprima liberamente nei tempi del profitto, quindi anche sui moribondi, nella finta morte cerebrale a cuore battente, a cuore fermo ma cervello vivo e sui vivi sani. Una truffa sanitaria che è da galera. Solo una mafia istituzionale poteva forgiare una aggressione così vigliacca contro i cittadini.

Ben sappiamo che una persona dichiarata “Morta cerebrale a cuore battente” non è un cadavere neanche per la legge (Circolare 24 del 24.6.1993), e ben sappiamo che una persona tra 1-5 minuti di arresto cardiaco non è un cadavere in quanto il suo cervello è vivo, infatti, se contrastato, l’arresto cardiaco può essere reversibile.
Finora il prelievo di organi è stato praticato su persone affette da lesioni encefaliche sottoposte a misure rianimatorie e dichiarate in “morte cerebrale” a cuore battente secondo protocolli di Stato, assurdi, ascientifici, ma definiti, con possibilità di opposizione. Ma da qualche tempo alcuni ospedali italiani vantano la pratica, chiaramente illegale e criminale, di espianto di organi in arresto cardiocircolatorio, nascondendo che le dolorose ed invasive “manovre preliminari” iniziano immediatamente tra 1-5 minuti dall’arresto cardiaco, quindi quando il cervello è ancora vivo e non già dopo 20 minuti di elettrocardiogramma (ECG) come viene sbandierato. Un inganno che inizia sui moribondi. E’ un terribile protocollo, che si avvale di tecniche di perfusione artificiale (circolazione extracorporea – ECMO) dopo cessazione della circolazione naturale non contrastata.
Si afferma che “E’ legittimo per il prelievo in arresto cardiaco che la volontà del soggetto, se non conosciuta, sia ipotizzabile come favorevole alla donazione, per i tempi ristretti dell’intervento” e anche questo contrasta la legge che riconosce il diritto di opposizione.

E’ palese che il Decreto 130 è contro-legge come la più parte dei decreti emessi in questi 20 anni, sui quali peraltro poggia la totalitaria nuova struttura SIT, per la quale è autorizzata la spesa di “lire 1.000 milioni annue a decorrere dal 1999”, da allora presumibilmente modificata in rialzo.
Questa prima analisi evidenzia la complessità del provvedimento che nasconde la truffa dietro una selva di norme e accordi, il cui controllo, come per tutti i sistemi complessi, sfugge ai cittadini.

La sovranità sul corpo ci è stata tolta: si muore quando vuole e come vuole lo Stato con le sue lobby sanitarie. Un incubo. Però possiamo non essere complici e non permettere che si lavino la coscienza scaricando su di noi le loro responsabilità, anche di legge.
La libertà è una facoltà umana che parla di una vita al di là dei limiti imposti dal potere. La coscienza di una simile possibilità dà fiducia e forza. La libertà è un modo di vivere e come tale è imprevedibile. E’ indocile, esplode e trova il modo di sconfiggere il potere che occulta l’alternativa.

Confermiamo le linee della Lega Antipredazione. Aver consapevolezza dell’intenzione predatoria della Centrale di potere trapiantistico istituzionale e stare sempre sulla difensiva davanti ad ogni loro proposta, non firmare alcunché, soprattutto in Comune, in situazioni di emergenza sanitaria, con le associazione donazioniste, soprattutto se giovani. In ospedale tallonare i congiunti, restare vigili, non abbandonarli mai in mano all’apparato sanitario.

Portare con sé la Carta Vita/dichiarazione autografa d’opposizione radicale, sempre.

Nerina Negrello
Presidente
Lega Nazionale
Contro la Predazione di Organi
e la Morte a Cuore Battente
www.antipredazione.org

ESPIANTO “A CERVELLO VIVO E CUORE IN ARRESTO”
DECRETO 130 – UN NUOVO ORRORE

Finora il prelievo di organi per trapianto è stato praticato su persone affette da lesioni cerebrali sottoposte a misure rianimatorie e dichiarate in cosiddetta “morte cerebrale” a cuore battente (nonché espiantate a cuore battente), secondo terribili protocolli di Stato, assurdi e ascientifici. Vengono espiantate persone vive che hanno perso la coscienza per trauma o ictus. Pratica che in mancanza di una opposizione scritta della persona o dei familiari procede da anni nella strategia del caos e dell’inganno.

Adesso, sotto l’incalzante richiesta di ricambio d’organi e prevaricanti direttive UE per lo scambio d’organi, tessuti e cellule con i paesi dell’Unione europea e Paesi terzi, è stato emesso, a firma del già Ministro della Salute Giulia Grillo, il Decreto 130 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 novembre 2019). Questo burocratico Decreto di oltre 200 pagine introduce espianti anche “a cuore non-battente ma …a cervello vivo” tacendo che le dolorose, invasive e orripilanti “manovre preliminari” iniziano immediatamente tra 1-5 minuti dall’arresto cardiaco, quando il cervello è ancora assolutamente vivo!

Il decreto 130 classifica le “donazioni” come prelievo da CADAVERE e da VIVENTE. Sotto la voce “cadavere” accorpa il “donatore a cuore battente (HB)” e il “donatore a cuore non battente (NHB)”. Quest’ultimo si avvale di tecniche di perfusione artificiale (circolazione extracorporea – ECMO) dopo apparente cessazione della circolazione naturale non contrastata, sottoponendo il supposto “cadavere” ad …anestesia!!!
Tutte queste ridefinizioni – quella neurologica e quella in arresto cardiocircolatorio precoce – altro non sono che agghiaccianti finzioni legali per incrementare il procacciamento di organi per trapianto.

Vedi il nostro Comunicato n.1 del 9.1.2020 .

Nerina Negrello
Presidente
Lega Nazionale
Contro la Predazione di Organi
e la Morte a Cuore Battente
www.antipredazione.org


Link dei comunicati dal sito della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi
e la Morte a Cuore Battente:

http://www.antipredazione.org/comunicatistampa/2020_01_09_n-1-Schedatura-nel-SIT.htm
http://www.antipredazione.org/comunicatistampa/2020_01_15_n-2-Decreto-130-20-agosto-2019.htm

Considerazioni intorno alla nuova legge francese di bioetica. È aperta la strada alla riproduzione artificiale dell’umano. Contro l’eugenetica e l’antropocidio riaffermiamo con forza l’indisponibilità dei corpi e del vivente.

Considerazioni intorno alla nuova legge francese di bioetica1
È aperta la strada alla riproduzione artificiale dell’umano.
Contro l’eugenetica e l’antropocidio riaffermiamo con forza l’indisponibilità dei corpi e del vivente.


«Il “diritto di avere un bambino” delle persone con una sterilità organica o dovuta all’avvelenamento chimico e industriale dell’ambiente, delle donne sole e delle coppie dello stesso sesso serve oggi come pretesto alla generalizzazione della riproduzione artificiale, asservita ai piani e processi degli scienziati eugenisti e transumanisti e diventata la nuova norma».2

Il 21 gennaio 2020 in Francia è stato approvato definitivamente al senato l’Art. 1 del progetto di legge sulla bioetica3 che riguarda le nuove norme per l’accesso alle tecniche di riproduzione artificiale. Tutto il mondo della sinistra, a parte rare eccezioni4 criticate e tacciate di essere omotransfobiche, lesbofobiche, fasciste e reazionarie, ha accolto questa legge con entusiasmo sotto il segno della libertà, ma la “PMA per tutti e tutte” non è un grido di libertà e autodeterminazione, è un futuro a cui potremmo essere tutti e tutte condannate. Siamo di fronte a dei passaggi epocali che vanno compresi nel loro pieno significato e per le loro conseguenze sull’intera umanità.
La retorica dell’uguaglianza per aver esteso le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) alle coppie di lesbiche e alle donne sole maschera il reale significato di questa legge: la nuova legge apre il diritto alle tecniche di PMA, tra cui la fecondazione in vitro (FIV) con iniezione introcitoplasmatica (ICSI) dello spermatozoo, a tutte le donne aprendo definitivamente alla riproduzione artificiale dell’umano attraverso un processo che inizia con il tubo di plastica dell’inseminazione per terminare con la selezione genetica degli embrioni. “Tutte le donne” significa che qualsiasi coppia eterosessuale, comprese le coppie fertili, può avere libero accesso alle tecniche di riproduzione artificiale.
Il nuovo testo rimuove la condizione di infertilità patologica, leggiamo come è stato formulato il nuovo articolo: «La procreazione medicalmente assistita intende rispondere a un progetto parentale. Qualsiasi coppia composta da un uomo e una donna o due donne o qualsiasi donna non sposata hanno accesso alla procreazione assistita dal punto di vista medico dopo le interviste specifiche dei candidati con i membri del team medico clinico e clinico multidisciplinare […]»5.
Bisogna considerare che siamo in un contesto medicalizzante in cui il tempo di attesa per definire una donna con dei problemi di infertilità è stato ridotto da due anni a sei mesi, un contesto in cui la maternità viene sempre di più rimandata, con donne di 35-37 anni ansiose di non poter più rimanere incinte che dopo sei mesi da protocollo rientrano nel percorso di procreazione medicalmente assistita. Ovviamente la legge francese sottolinea che prima di passare a tecniche più complesse e invasive sarà provata la tecnica base dell’iniezione dello spermatozoo (IAD), ma la tendenza medicalizzante è di passare dopo tre cicli di insuccesso dell’inseminazione artificiale alla FIV con ICSI. Le lesbiche di fatto avrebbero voluto solo accedere alla IAD, senza rendersi conto delle conseguenze della tendenza medicalizzante dell’intero processo che investirà anche loro. Un processo che si estende a tutte le donne, eterosessuali in coppia con un uomo, sole, lesbiche in coppia con una donna, dai 35 anni in su, ma anche più giovani, se non rimangono subito incinte con la tecnica base IAD.

Abbiamo una progressiva estensione della diagnosi pre impianto (DPI), già la precedente legge di bioetica del 2004 aveva esteso l’applicazione della DPI dal rilevamento di una malattia incurabile in un genitore, al rilevamento di una grave malattia ad esordio tardivo in un ascendente diretto e questo rappresentò un grande passo.
La DPI segue perfettamente la logica eugenetica: se guardiamo alle aperture progressive delle leggi nazionali dei diversi Paesi europei si è passati dal divieto alle eccezioni per evitare la trasmissione di malattie genetiche gravi, alle patologie ad insorgenza probabile fino ad arrivare agli inestetismi come lo strabismo.6
L’eugenetica è imprescindibile dalle tecnologie di riproduzione artificiale, ed è sempre stata presente fin dalla loro origine, nel loro sviluppo zootecnico e nel passaggio all’uomo, così come è imprescindibile il progetto transumanista di miglioramento e potenziamento dell’umano. R. Edward, artefice della nascita di Louise Brown, fin dagli anni ’80 afferma che, poiché tecnicamente possibile, è legittimo migliorare geneticamente la specie umana. Nel 2018 il Comitato bioetico britannico, il Nuffield Council on Bioethics, nel documento “Genome editing and human reproduction: social and ethicalissues”7 dichiara che è ammissibile modificare geneticamente il DNA di un embrione (modificazioni genetiche ereditarie) per influenzare le caratteristiche di una persona futura.
Non è un caso che il primo progetto di decodifica del genoma umano venne definito lettura e il secondo riscrittura: l’eugenetica non è una deriva funesta, è il motore e la direzione delle ricerche genetiche.
I test genetici senza scopo medico rimangono per il momento proibiti, anche se alcuni deputati volevano consentirli, ed è solo una questione di tempo. Negli Stati Uniti è già possibile, per una coppia senza problemi di fertilità e di trasmissione di patologie genetiche, andare in una clinica di fecondazione assistita con il solo scopo di effettuare la FIV con la DPI per la selezione degli embrioni, potendo selezionare anche alcune caratteristiche come il sesso e il colore degli occhi.
Anche per la FIV e la DPI, come per tutti gli sviluppi tecno-scientifici, al fine di promuoverle e creare accettazione sociale, si fa leva sui problemi di salute, nello specifico quelli riguardanti le possibili patologie genetiche della futura nata o la fertilità, sempre più in calo anche per i pesticidi, i derivati dalle plastiche, le onde elettromagnetiche. La DPI viene presentata come necessaria per evitare l’insorgenza di malattie gravissime, ma sta in realtà aprendo le porte ad un’eugenetica praticata su larga scala. Da selezione genetica in selezione genetica verso il figlio su misura, il tutto mascherato dalle migliori intenzioni. Dalle coppie con problemi di infertilità alle coppie fertili con problemi di patologie genetiche trasmissibili, passo dopo passo la PMA si estende a tutte e tutti senza alcun limite con la retorica della non discriminazione e il permettere a tutte e tutti di potervi accedere.

Il testo di legge consente inoltre «il concepimento di un embrione con gameti (maschili e femminili) entrambi derivati esclusivamente dalla donazione», consentendo così la doppia donazione di gameti.

Consente la crioconservazione degli ovociti senza motivi medici per specifiche patologie, solo in vista di una successiva PMA. Le donne di età compresa fra i 30 e 37 anni potrebbero così poter far uso prima dei 43 anni dei propri gameti criocongelati.

Per quanto riguarda l’anonimato dei donatori di gameti e il relative all’accesso alle origini, fino ad ora, tutti i donatori dovevano accordarsi per l’eventuale comunicazione di «dati non identificativi» (aspetto fisico, origine o età), ma anche della loro identità al bambino nato a seguito di questa donazione. La nuova legge permette al donatore la possibilità di scegliere o meno la propria identità, questo allo scopo di evitare la riduzione del numero di donatori di gameti8.

L’aver esteso l’accesso alla PMA apre al problema dell’approvigionamento di gameti. Il testo sottolinea che le crioconservazioni presso centri pubblici e privati «senza scopo di lucro pone diverse difficoltà»9, ed elmina «senza scopo di lucro», aprendo di fatto al biomercato di gameti, giustificando questo per ridurre le liste d’attesa e di evitare che le persone interessate si rivolgano a centri privati all’estero.

Un altro passaggio fondamentale della legge riguarda l’istituzione della filiazione che potrà avvenire senza discendenza paterna e con una maternità “mediante una dichiarazione di intenti” senza distinzione, secondo la legge, tra la donna che ha stabilito un legame di gestazione e che ha partorito, e l’altra donna. Leggiamo: «Per le coppie di donne, la filiazione è stabilita, rispetto a ciascuna di esse, dal riconoscimento che hanno congiuntamente fatto davanti al notaio»10. Una maternità quindi mediante una semplice dichiarazione di volontà.
Non distinguere più la madre, colei che partorisce, si iscrive perfettamente in un contesto in cui abbiamo una madre che affitta l’utero, una madre genetica che vende gli ovuli e una madre committente, in cui si stanno dilatando i confini del concetto di madre fino a renderlo indefinibile e dunque del tutto privo di significato. Se tutte possono essere madri, nessuna lo è più. Dimenticando che un tempo madre semper certa est.
Con la “madre d’intenzione”, i “genitori d’intenzione”, il “progetto parentale” e la “dichiarazione d’intenti” l’essere umano cessa di avere una storia, una provenienza, riducendosi all’assemblaggio eugenetico di ovulo e sperma per un narcisistico ed egoistico desiderio di un figlio a tutti i costi di un consumatore che in alcuni paesi può già fabbricarlo su richiesta secondo i propri gusti, programmarlo scegliendo determinate caratteristiche.
Il riferimento al dato corporeo, nella nuova legge francese, è giudicato non pertinente e grazie alla tecnica, il soggetto umano può e deve affrancarsi dalle condizioni corporee della propria esistenza per realizzare i suoi desideri. Un principio profondamente transumanista.

La nuova legge di bioetica autorizza inoltre protocolli di ricerca sulle cellule staminali embrionali o sulle cellule staminali pluripotenti indotte «che hanno per oggetto la differenziazione di queste cellule in gameti, l’aggregazione di queste cellule con cellule precursori di tessuti extra-embrionali o il loro inserimento in un embrione animale ai fini del suo trasferimento nella femmina».11 Il tempo di sviluppo degli embrioni nei protocolli di ricerca, dagli attuali 7 giorni, ai 14 giorni previsti nella versione approvata dall’Assemblea nazionale, nel passaggio al Senato viene aumentato fino a 21 giorni12.
Consente la realizzazione di embrioni chimera uomo-animale e la produzione di embrioni umani modificati geneticamente a scopo di ricerca, spianando così la strada a bambini geneticamente modificati. Se leggiamo i passaggi delle precedenti leggi sulla bioetica comprendiamo la direzione intrapresa: la legge del 1994 proibiva gli esperimenti sugli embrioni umani, nel 2004 è stata concessa una deroga ai ricercatori che potevano dimostrare di contribuire al progresso medico, criterio che è stato poi rimosso nel 2013. Infine nell’ottobre 2018 una relazione del Parlamento europeo per la valutazione delle scelte scientifiche e tecniche (OPECST) ha solamente raccomandato ai laboratori di dichiarare semplicemente il proprio lavoro.
Le ricerche su cellule staminali utilizzeranno embrioni prodotti in sovrannumero non impiantati nella donna ma poi crioconservati, che non sono più oggetto di un progetto parentale e che sono offerti alla ricerca dalla coppia. La ricerca necessita sempre più di materiale biologico, di un enorme quantità di embrioni, tessuti fetali, sangue dei cordoni ombelicali, feti e ovociti. I laboratori parlano di mera gestione di materiale d’eccedenza, ma questo deve essere prodotto per soddisfare il loro sempre più crescente bisogno e questa produzione si fonda sull’esproprio della capacità generativa delle donne.

Questa legge mantiene il divieto di apportare modifiche al genoma umano, che sarebbero trasmissibili alle generazione successive, ma la modifica dell’articolo 16-4 del codice civile13 previsto dalla legge francese, amplia la portata delle finalità degli interventi sul genoma che possono essere autorizzati. Tali interventi sono attualmente autorizzati solo per la prevenzione e il trattamento delle malattie genetiche, a condizione che non possano essere trasmessi ai discendenti. La possibilità di interventi sul genoma è estesa dal disegno di legge alla ricerca per la prevenzione e il trattamento di altre malattie, nonché alla ricerca a fini diagnostici.
Questi passaggi rappresentano un’accelerazione delle pratiche di selezione degli embrioni su base eugenetica e delle modificazioni genetiche embrionali. Il primo passaggio ha sempre uno scopo medico, ma in un secondo tempo questo sfuma. Il Comitato bioetico britannico, nel documento “Genome editing and human reproduction: social and ethicalissues”, dichiara che l’obiettivo dell’editing genetico sarà la «prevenzione dell’ereditarietà di una specifica malattia genetica. In un secondo momento si potrebbe anche andare oltre. […] Non c’è motivo di scartarlo in linea di principio. La tecnica dell’editing genetico non è di per sé immorale, anzi presenta il potenziale per diventare una strategia alternativa a disposizione dei genitori per raggiungere una gamma più ampia di obiettivi».
La nuova legge francese si inserisce in un contesto globale in cui sono già nate, modificate geneticamente, due bambine in Cina e con la nuova tecnologia di ingegneria genetica CRISPR/Cas 9 è possibile praticare la correzione del genoma, l’editing del genoma, in modo più economico, rapido e preciso. Per adesso ancora non vengono al mondo bambini modificati geneticamente, ma nel mentre viene instillato il pensiero che è preferibile consegnare la procreazione in mano ai tecnici e alla tecnologia, che è bene fornire alla figlia che nascerà un’eredità genetica migliore di quella che potrebbero fornire i propri stessi gameti.
La PMA è il cavallo di Troia del transumanesimo. Una volta aperta la strada alla possibilità per tutti e tutte della riproduzione artificiale, la logica conseguenza è quella del continuo miglioramento del prodotto. Dai laboratori di ricerca per la clonazione animale i progetti transumanisti mirano a sostituire l’evoluzione naturale con un’evoluzione artificiale. L’essere umano all’epoca della sua riproducibilità tecnica diventa già merce fin dalla nascita, un prodotto dall’azienda della vita e dall’ingegneria genetica, un mero assemblaggio eugenetico e un mero codice genetico da modificare e riprogettare.
L’eugenismo non avrà il volto di un dittatore, non sarà imposto, avrà la veste della libera scelta, la sinistra democratica e progressista lo farà passare con la retorica della prevenzione, della salute, della possibilità per tutte e tutti di accedere a delle tecnologie, con la retorica della libertà, dell’autodeterminazione e della non discriminazione. Un eugenismo democratico e consensuale.

Non è possibile fissare delle restrizioni per l’accesso alle tecniche di PMA, dal momento in cui lasciare anche un minimo spiraglio aperto significa spalancare le porte alla direzione globale di questo sistema tecno-scientifico di artificializzare il processo della nascita, che renderà preferibile ricorrere alle cliniche per far venire al mondo i bambini.
Contrapponiamoci ai progetti del sistema tecno-scientifico e all’ideologia transumanista che si concretizza nei laboratori di ricerca secondo la quale ogni limite può e deve essere infranto ed eliminato e tutto dove corrispondere ai criteri di continua perfettibilità, che scompone e frammenta il processo della procreazione facendolo diventare luogo di biomercato e di riprogettazione.
Nelle scienze della vita il disastro non avviene solo se l’esperimento raggiunge i risultati prefissati, il disastro è implicito nella direzione della ricerca e l’esperimento diventa il mondo intero e i corpi stessi diventano dei laboratori viventi. L’era sintetica non significa solo una radicale riprogettazione del mondo attorno a noi, ma anche una drammatica riprogettazione di noi stessi. Se nasceremo in un laboratorio in un mondo macchina, se la natura diventerà artificializzata e ingegnerizzata, verranno minate le basi necessarie anche solo per comprendere la possibilità di un mondo altro.
È oggi più che mai necessaria una ferma opposizione a ogni riproduzione artificiale dell’umano14, per le coppie eterosessuali, dello stesso sesso, per le donne sole, per le coppie con una sterilità e per quelle fertili, senza eccezioni. Ogni posizione parziale sarà funzionale ai comitati di bioetica per far passare e accettare l’inaccettabile.
Contro l’eugenetica e l’antropocidio!
Riaffermiamo con forza l’indisponibilità dei corpi e del vivente!

Silvia Guerini, gennaio 2020, www.resistenzealnanomondo.org

Note:
1 Ringrazio Pièces et Main d’Oeuvre (www.piecesetmaindoeuvre.com), Marie-Jo Bonnet, le dott.sse Nicole Athea e Frédérique Kuttenn per l’aiuto nella comprensione dei passaggi di questa legge.
2 “Contro l’eugenetica e l’antropocidio. Appello per l’abolizione di ogni riproduzione artificiale dell’umano”, ottobre 2019, www.resistenzealnanomondo.org/italia-mondo/senza-categoria/contro-leugenetica-e-lantropocidio-appello-per-labolizione-di-ogni-riproduzione-artificiale-dellumano/
3 http://www.senat.fr/encommission/textes/2019-2020/63.html#AMELI_SUB_4__Article_1
4 Pensiamo alle posizioni della femminista lesbica Marie-Jo Bonnet o al giornale “La Décroissance” che nell’ottobre 2019 ha pubblicato “Contro l’eugenetica e l’antropocidio. Appello contro ogni riproduzione artificiale dell’umano” e che in precedenti numeri ha trattato questioni come PMA, GPA, transumanesimo, ideologia trasgender e per questo fu bruciato in una manifestazione anti-nucleare e definito “ageista, omofobo, transfobico e sessista”.
5 Art.L. 2141-2, http://www.senat.fr/encommission/textes/2019-2020/63.html#AMELI_SUB_4__Article_1
6 Nel 2007 l’Alta Autorità Britannica per la PMA ha autorizzato al ricorso alla DPI per evitare la nascita di un bambino affetto da strabismo.
7 Consultabile in nuffieldbioethics.org/wp-content/uploads/Genome-editing-andhuman-reproduction-short-guide-website.pdf
8 https://www.france24.com/fr/20200120-loi-bio%C3%A9thique-que-reste-t-il-du-projet-de-loi-qui-arrive-au-s%C3%A9nat
9 Art. 1, 28 http://www.senat.fr/encommission/2019-2020/63/Amdt_COM-63.html
10 http://www.senat.fr/encommission/2019-2020/63/liste_discussion.html#COM-264
11 Art. 15, 2 http://www.senat.fr/encommission/2019-2020/63/liste_discussion.html#COM-264
12 https://www.france24.com/fr/20200120-loi-bio%C3%A9thique-que-reste-t-il-du-projet-de-loi-qui-arrive-au-s%C3%A9nat
13 Tale divieto, che risulta dall’articolo 13 della Convenzione per la protezione dei diritti umani e della dignità dell’essere umano in relazione all’applicazione della biologia e della medicina, firmato a Oviedo il 4 Aprile 1997, appare nell’articolo 16-4 del codice civile, che vieta qualsiasi intervento sul genoma che sarebbe effettuato al fine di modificare la discesa della persona.
14 GPA, FIV, DPI, IAD, ICSI, clonazione, gameti artificiali, utero artificiale…


Qui scaricabile in pdf:

Ringraziamo Cristiana Pivetti per i disegni

Video alla Libreria delle donne della presentazione di Meccanici i miei occhi -18 gennaio

18 gennaio 2020
alla Libreria delle donne di Milano
Presentazione del libro
Meccanici i miei occhi. Nati in laboratorio. Dall’utero in affitto alla manipolazione genetica. Edizioni Ortica
Presentano Cristiana Pivetti e Silvia Guerini, introduce Clara Jourdan

link su you tube: https://www.youtube.com/watch?v=Z2-1rIGQo1s&feature=youtu.be