Pisa: presidio contro la robotica- resoconto

ll 9 maggio si è tenuto a Pisa un presidio davanti al Sant’Anna, in
occasione del suo Open Day, per mettere in discussione il ruolo di
questa università per quel che riguarda i processi di preparazione e
attuazione della guerra e per quel che riguarda il ruolo della ricerca
scientifica nella costruzione del mondo in cui viviamo.

Qui di seguito uno degli interventi fatti durante il presidio, sul tema della robotica:

Il Sant’Anna principalmente si distingue per gli studi e i progetti di
robotica e biorobotica. Discipline che aprono la strada ad un ulteriore
avanzamento tecnologico e scientifico in una società che cerca di
integrare sempre più robot e macchine con l’essere vivente per scopi sia
civili che militari: esempi in tal senso sono le macchine da automazione
industriale, gli esoscheletri, le protesi bioniche, la domotica, e così
via. Affinché questo scenario metallico sia possibile è parallelamente
necessario lo sviluppo di un’etica applicata alla robotica che da un
lato, prepari il terreno alla coabitazione uomo-robot sia dal punto di
vista sociale che legislativo e dall’altro risolvi i problemi che ne
potrebbero derivare in quanto l’impatto della robotica genera profonde
modifiche. In generale l’introduzione delle innovazioni tecnologiche ha
causato radicali cambiamenti sociali e organizzativi, si pensi a come
sono cambiate le nostre vite con l’introduzione del computer o del
telefono. Anche in questo caso non è diverso poiché si tratta di
macchine progettate per essere operative in un ambiente che stanno
rendendo totalmente artificiale e per rendere l’essere umano sempre più
dipendente da questa artificiosità cui solo scienziati ed esperti sanno
provvedere. Macchine dotate di un’intelligenza artificiale che comunica
tramite wireless accumulando e scambiando dati e che si sostituisce
all’essere umano nelle sue attività e persino nelle decisioni
quotidiane, annullandone ogni tipo di criticità e riducendoci a meri
ingranaggi.
Si tratta di studi e progetti che nascono dall’arrogante idea che
l’essere umano può controllare, manipolare e sperimentare sul vivente in
generale, servendosene a proprio piacimento e adattandolo alle esigenze
dell’attuale sistema produttivo e tecno-scientifico.
Robotica e biorobotica rappresentano degli esempi di un nuovo approccio
alla scienza, quello della convergenza di aree e studi diversi che
tendono allo stesso scopo: controllare gli esseri viventi e la terra che
li ospita. Pertanto per progettare una macchina simile a noi è
necessario unire i risultati derivanti da bio e nanotecnologie,
neuroscienze, informatica, ingegneria, scienze cognitive e scienze della
vita. La scuola superiore Sant’Anna è pioniera in questi progetti di
implementazione dell’essere umano con strutture artificiali; di capacità
sensoriali, motorie e percezioni umane trasferite nei robot. Cercano di
progettare un futuro che inabilita sempre di più l’essere umano, già
adesso incapace di vivere senza la tecnologia.
Le apparenti ragioni mediche, di compagnia, di miglioramento delle
prestazioni umane e produttive che questi signori predicano per far
accettare queste nefandezze, sappiamo bene che rappresentano una prassi
per giustificare il mortifero avanzamento tecno-scientifico. Ed è anche
per questo che rifiutiamo ogni tipo di educazione alla tecnologia in
quanto strumento di appannaggio mentale che conduce ad una costante
meccanizzazione dell’esistente.
L’economia industriale; la crescita della popolazione mondiale con la
conseguente necessità di sempre maggiori risorse e produzioni
agroalimentari; l’organizzazione di grandi agglomerati urbani, così come
la “gestione” di catastrofi ambientali sono conseguenze derivanti dal
continuo sfruttamento della terra e dalle logiche antropocentriche e di
dominio causate da un processo di civilizzazione di migliaia di anni, la
cui risoluzione non può essere affidata a specialisti e macchine. Gli
stessi che hanno causato proprio tali problemi. Ci si avvia verso un
ecosistema robotico e artificiale che di naturale ha ben poco e di una
tecnologia che progredisce molto in fretta lasciandoci sempre meno spazi
e libertà. Se questo è il futuro che ci prospettano, il presente
conserva ancora degli spazi selvatici, seppur sempre più ridotti, ed è
ancora abitato da individui che non vogliono delegare le proprie vite a
macchine intelligenti e ai fantomatici tecnici e scienziati che ci
stanno dietro.

Il volantino distribuito:
9 maggio pieghevole Sant’Anna