Genova: sabotaggio contro il terzo valico

Il 17 gennaio 2016 è stata incendiata una ruspa della ditta che lavora per il consorzio Cociv nel cantiere del Terzo Valico a Borzoli (GE).
Rivendicazione:
GENOVA: Sabotate 2 ruspe x la realizzazione del terzo valico, una è stata data alle fiamme e nell’altra gli è stato ostruito il motore con della sabbia. Che il sabotaggio continui ad essere pratica quotidiana di ogni sincero amante della Terra, tutto il resto è noia.
QUELLI CHE IL COCIV NON LO PAGANO MA GLIELA FANNO PAGARE

Fonte: informa-azione

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Foresta di Hambach: agente di sicurezza investe attivista

Il 22 Gennaio nella prima mattinata, RWE è riuscita ad accedere all’area della foresta occupata da noi, con la protezione del proprio servizio di sicurezza. Hanno iniziato i lavori di scavo nell’area di un ponte vicino a Morschenich.
Diversi attivisti hanno bloccato la strada ed hanno inizialmente costretto la gente di RWE ad abbandonare la foresta. Poco dopo si è arrivati allo scontro tra  guardie di sicurezza ed  attivisti. Sassi sono volati in entrambe le direzioni. Poi una delle guardie di RWE è salito su una jeep è si è lanciato ad alta velocità contro gli attivisti, che hanno provato a schivare la macchina. In diversi sono rimasti feriti.
Due agenti di sicurezza si sono gettati sugli attivisti e ne hanno arrestati due, che però sono stati liberati da un rapido intervento degli altri. Un altro attivista, che era stato anch’egli ferito dalla jeep era invece impossibilitato a scappare. Era riverso a terra e le guardie lo hanno trascinato sul retro della jeep e portato via. Poco dopo un’ambulanza è arrivata alla foresta.
L’attivista è stato arrestato e portato il giorno dopo di fronte al GIP, ed ora è in custodia cautelare.
Ora più che mai: Mostra la tua solidarietà, vieni nella foresta!
Informazioni come l’indirizzo del prigioniero e come puoi supportarlo saranno pubblicate il prima possibile sul sito di Anarchist Black Cross Rhineland.

Fonte: hambachforest.blogsport.de

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Un mondo drogato di tecnologia

Volantino diffuso nelle scuole dal Garage anarchico di Pisa
Testo tradotto dal francese di Pièces et main d’oeuvre  e adattato 

« Perchè i giovani sono i più colpiti ? » Perché i ricercatori vogliono che le loro trovate siano redditizie, gli industriali vogliono vendere sempre più gadget ai consumatori, i pubblicitari e la gente che si occupa di marketing vi hanno identificati come i creduloni perfetti. Vedete il disprezzo con il quale considerano i vostri 17 anni. Vi piace essere i “bersagli” nel loro mirino?
Oltre alla vostra supposta “immaturità”, i venditori puntano sul fatto che avete conosciuto soltanto un mondo di cianfrusaglie elettroniche. Ignorate come abbiamo potuto vivere senza cellulare, computer, Internet e tablet (aspettando l’iwatch della Apple, senza il quale viviamo molto bene, avete notato?). Non potete fare il paragone tra la vita di prima (meno di 20 anni fa) e quella di oggi. Soprattutto, come potreste vivere senza queste tecnologie, nel mondo di queste tecnologie? Sareste informati della prossima serata senza cellulare? Senza Facebook? I vostri amici vi darebbero appuntamento senza SMS? Osereste dire al liceo che non avete il cellulare? O cercare un lavoro estivo senza essere raggiungibile in ogni momento? Difficile, a meno di sopportare sarcasmi, incomprensioni, rigetto.
Sapete come noi che il cellulare e Internet ci vengono imposti. Per vivere nell’e-mondo, con i propri contemporanei, ognuno deve essere equipaggiato delle interfacce di connessione. Se no, è nuotare sotto acqua senza bottiglie d’ossigena.
Non è arrivato naturalmente . non siete dei digital natives per un processo spontaneo, ma per la volontà di ricercatori, ingegneri, industriali, commerciali. La generazione dei vostri genitori, che è cresciuta in un altro mondo, non ha mai avuto voce in capitolo su questa rivoluzione. Nessuno l’ha consultata per sapere se desiderava passare nel mondo digitale, e se questo nuovo mondo gli sembrava più invidiabile di un altro. Al contrario, la tecno-casta, preoccupata di possibili opposizioni, a messo a punto delle procedure per evitare ogni rigetto (il fallimento degli OGM avendole insegnato la prudenza). Non si tratta di rispondere ai bisogni ma di trovare degli sbocchi redditizi a una tecnologia: “Quando un concetto sembra in rottura o in anticipo sul suo tempo, (…) noi lanciamo delle spedizioni che consistono a immergere degli individui in un ambiente futuro simulato al fine di realizzare dei test di uso. (…) I prodotti e servizi concepiti appaiono maggiormente portatori di senso per gli utilizzatori. “ Si presenta così uno dei laboratori in cui ricercatori, sociologi, designers, artisti, si chiedono quali prodotti della tecnologia sarebbero accettabili dalla popolazione. Esempio: gli occhiali “informativi”. È il nostro bisogno più urgente? No, certo. Ma i manipolatori di questo laboratorio vogliono venderceli, e hanno i mezzi per farceli accettare.
Secondo voi, cosa cambia di più le nostre vite : il colore del partito politico al potere o Internet ? Il mondo cambia perché abbiamo eletto tale o tale politico, o perché l’informatica e le reti permettono di fare delle transazioni finanziare mondiali alla velocità della luce ? Avete capito: la tecnologia è politica fatta con un altro mezzo- il più efficace in realtà.
La politica, in democrazia, è l’affare di tutti. A ogni cittadino è richiesto di dare la sua opinione nelle affari della Città. Non avendo mai deciso collettivamente di vivere in un mondo digitale, accelerato, iperconnesso, concludiamo che viviamo sotto una tirannia tecnologica.
Certo, per voi questa vita è normale. Gli animali nati negli zoo ignorano che potrebbero correre nella savana, non soffrono- si pensa- di essere allevati in gabbia. E voi? Di cosa ignorate soffrire?
Vi dicono che le nuove tecnologie sono « neutre », né buone né cattive, che bisogna semplicemente evitare i « cattivi usi » o il loro uso « eccessivo ».

Questa menzogna non resiste a questo mini-questionario:

  1. Chi decide se un uso è buono o cattivo, e per chi? In quali circostanze?
  2. Si possono conservare gli usi buoni e sopprimere i cattivi?
  3. Siamo riusciti, una volta nella storia delle tecnologie, a sopprimere i presunti cattivi usi?

Risposta : la tecnologia è sempre dei buoni e cattivi usi. La tecnologia è ambivalente : sia buona sia cattiva. Pretendere fare una selezione, è voler separare le due facce di una medaglia. È una banalità che bisogna sempre continuare a ripetere tanto la propaganda è insistente.
Ora, la buona domanda : in cosa la tecnologia (e tutti i suoi usi) cambia il mondo, le nostre vite, i nostri corpi, la nostra relazione allo spazio e al tempo, agli altri, a noi stessi? Internet e il cellulare accelerano la vita sociale, fino a rendere estenuanti le giornate di lavoro (raggiungibile a ogni ora/risposta nel minuto/dieci compiti alla volta, ecc.), sopprimendo il minimo tempo “morto” in cui potevamo sognare, avere delle idee, pensare per sé. La sollecitazione continua dall’esterno (ho ricevuto un messaggio? perché non risponde ? cosa fanno i miei amici ? cosa succede altrove ?) ci priva del legame vitale con la propria interiorità. Tante patologie individuali e sociali ne derivano. Depressione, sofferenza al lavoro, sentimento di vuoto, suicidio, droga, violenza, ecc.
Le nuove tecnologie ci tagliano da noi stessi, ma fanno anche da schermo con il mondo reale, sensibile. Ci impediscono di apprendere la realtà con i nostri sensi, le nostre capacità di analisi. Il naso sul GPS o sulla mappa Mappy dello smartphone, non sappiamo più leggere il paesaggio, orientarsi nello spazio. La protesi elettronica ci mutila delle nostre facoltà. Cosa importa, direte, poiché ho appunto la mia protesi elettronica. Ma quando quest’ultima si guasta, quando non avete più batteria, quando avete perso il vostro pupazzo elettronico: panico generale. Siete proprio dipendenti.
Più grave : perdete il gusto dell’autonomia. Il piacere naturale di cavarsela contando sulle proprie forze ( e sull’aiuto degli amici). Per noi, liceali, non c’è soddisfazione più intensa di sapersi capaci di pensare e agire per se stesso. I vostri genitori hanno cercato di insegnarvi a diventare degli umani autonomi. Ma viviamo all’epoca della “nomofobia” (paura di essere senza cellulare) e in cui vivere sei mesi senza Internet è un’ impresa che merita un libro. La perdita dell’autonomia è irreparabile, perché facilita il compito dei manipolatori, venditori di gadget o truffatori politici, e perché imputa il nostro spirito critico, la nostra capacità a dire “no”. Le dicerie infestano Internet, non soltanto perché Internet moltiplica la loro diffusione, ma anche perché a chiedere sempre tutto a Google, perdiamo l’abitudine di giudicare per noi stessi. Ecco perché la scuola digitale è anche un crimine contro il pensiero.
Sono stati scritti volumi per dettagliare le distruzioni massive delle nuove tecnologie. Devastazioni per l’ambiente e la salute, sorveglianza generalizzata e perdita delle libertà, ecc. Vorremo attirare la vostra attenzione su due punti:

  1. Oltre il cellulare e Internet, le nuove tecnologie ricoprano vasti settori. Dai chip elettronici RFID che invadono ogni framento del quotidiano e fanno del nostro ambiente un mondo-macchina pilotabile a distanza, ai robot che ci sostituiscono in quasi tutti gli aspetti delle nostre vite, passando dai primi cyborg e i primi “organismi viventi artificiali”, un mondo nuovo si prepara senza di noi. La sua caratteristica principale: l’eliminazione dell’umano. Avendoci trasformato in “oggetti comunicanti”, il mondo di domani sostituisce il governo degli uomini con l’amministrazione delle cose.

  2. La vostra generazione conoscerà gli effetti del caos climatico- causato dalle “nuove tecnologie” dei 100 ultimi anni (macchine, industria, agricoltura industriale, ecc). Non è la minore eredità lasciata dalle generazioni passate.

Ognuna di loro ha conosciuto dei refrattari che rifiutavano di lasciarvi questa piaga. Queste minoranze hanno perso, in generale, ed è il loro fallimento- e la potenza dei loro nemici- che ha disfatto questo mondo. Avevano contro di loro i forsennati dell’industrializzazione, come un presidente delle industrie chimiche che sbraitava: “Le generazioni future, non ci romperano, faranno come tutti.” Non siete responsabili del mondo che vi è stato lasciato, ma siete responsabili di quello che lascerete. Ci spiegano che bisogna “vivere con il suo tempo” (ossi, non abbiamo la scelta). Pensiamo che il coraggio, oggi come ieri, è di vivere contro il suo tempo.
Gente della vostra età, nel maggio 68, aveva scritto: “Spegnete la televisione, scendete nella strada”. Noi vi diciamo:
Buttate i vostri schermi, scendete nella vita.
Lasciate la realtà virtuale per la vita reale. Lasciate l’ombra per la preda.

SETTIMANA DI AGITAZIONE CONTRO LE TECNOSCIENZE – PRESIDIO CONTRO L’EFSA

 SOLIDARIETA’ E AZIONE
Dal 22 al 28 FEBBRAIO SETTIMANA DI AGITAZIONE
in tutta Italia contro le tecnoscienze e il mondo che le produce
26 Febbraio PRESIDIO CONTRO l’EFSA
Ente europeo di sicurezza alimentare
Dalle 12.00 alle 17.00 Davanti alla sede dell’EFSA
Viale Piacenza – Parma

“Cambiare il mondo non basta. Lo facciamo comunque. E, in larga misura, questo cambiamento avviene persino senza la nostra collaborazione. Nostro compito è anche di interpretarlo. E, ciò precisamente per cambiare il cambiamento. Affinchè il mondo non continui a cambiare senza di noi. E, alla fine, non si cambi in un mondo senza di noi”
                                                                                                                                                Gunther Anders

Occuparci del potere tecnoscientifico con le sue principali manifestazioni: biotecnologie, nanotecnologie, informatica, neuroscienze non è soltanto porre l’attenzione su qualche aspetto di questa società particolarmente nocivo. Come scriveva Ellul oltre cinquant’anni fa la tecnologia si è fatta sistema e media le nostre vite aldilà di una qualsiasi volontà. In questo anche gli altri animali e l’intero pianeta sotto l’imperativo tecnico vengono schiacciati e manipolati secondo l’esigenza del momento. Le tecno-scienze si stanno ricombinando e convergono verso quello che è stato sempre il loro fine ultimo: un controllo totale sugli esseri viventi.
Perchè occuparsi tanto di tecnologia si chiedono in molti, quando tanti sono i problemi che ci circondano. In un sistema tecnico come quello attuale, dove tutto è scandito dalla macchina, la tecnologia rappresenta il momento, il luogo, lo spazio dove si estende ogni forma di sfruttamento. A volte si chiama green economy, altre progresso scientifico e altre ancora gestione della catastrofe, formando quegli ambiti che una volta riprogettati allargano la rete dove su ogni maglia si sviluppano tutti i rapporti di dominio, quelli da cui non si ritorna indietro come il lancio di un ogm o la manipolazione della linea germinale.
Una lotta contro le nocività non può prescindere dal contesto sociale che le ha prodotte, volute e rese necessarie per tutti. Questo significa che la nostra critica non può che andare sotto la superficie del cosiddetto buon senso o dell’ambientalismo impostore fino a raggiungere il reale problema.
Il potere è pienamente dispiegato in ogni apparato tecnologico che ci circonda, una tecno-democrazia che appare ad ogni angolo, presidia ogni incrocio, controlla ogni aspetto della nostra sopravvivenza fino a entrare nei corpi mentre la sua essenza totalitaria rimane fondamentalmente non percepita. Un tecno-potere che, grazie ad apparati sempre più a misura nanometrica, diventa più di quel che appare, cominciando a non apparire più.

Questa settimana di mobilitazione non serve a circoscrivere un percorso o a ridurne i confini, al contrario ci auguriamo che queste giornate ne inaugurino di nuovi o rinforzino i precedenti con nuova determinazione e volontà di agire.
Abbiamo pensato che ogni situazione nel proprio territorio potesse utilizzare queste giornate per concentrare iniziative legate al tema delle nocività soprattutto quelle legate alle scienze convergenti che sempre di più si impossessano della Terra e di corpi.
Il 26 Febbraio ci sarà invece un’iniziativa collettiva a carattere nazionale: un presidio contro l’EFSA (autorità europea per la sicurezza alimentare) che ha sede a Parma.
L’EFSA è l’organo riconosciuto a livello internazionale a cui la Commissione Europea fa riferimento per molte nocività quali gli ogm, pesticidi, prodotti chimici e nanotecnologie. Può autorizzare il commercio di prodotti ogm e la semina in campo aperto a scopo commerciale e sperimentale. Come l’FDA (food drugs aministration) americana altro non è che un braccio governativo delle stesse multinazionali soprattutto biotecnologiche, con cui i rapporti molto stretti permettono un continuo scambio di amministratori, scienziati, manager e l’immancabile personale tecnico: quale modo migliore di permettere una diffusione capillare degli ogm anche in Europa.
Grazie a soglie di contaminazione tollerata negli alimenti e nelle sementi, mangimi ogm, coltivazioni transgeniche in campo aperto… il lavoro di diffusione è in corso già da troppo tempo.
Sulla falsa riga dell’FDA americana l’Europa si è dotata di un’organo chiamato a garantire la sicurezza di ogni nocività. Ad essere tutelato, oltre gli interessi delle multinazionali biotech-chimico-farmaceutiche, è un sistema economico, politico e sociale che si aggrappa alla nuova rivoluzione bionanotecnologica producendo sempre più disastri ambientali e sociali che stanno alla base dello sviluppo tecno-industriale, di cui le manipolazioni del vivente sono l’apice mortifero.
Non siamo per la creazione di un EFSA più sicuro, trasparente e democratico, anche volendo crearlo non potrebbe mai essere realizzato. Un organo di sicurezza come l’EFSA presuppone che regolarmente si possono creare sostanze nocive da diffondere sul pianeta mettendone a rischio la stessa sopravvivenza. Così come un impianto di smaltimento di scorie radioattive necessita sempre di impianti atomici e di un’economia di guerra.
Rifiutiamo in toto questo tecno-sistema insieme a tutte le sue manifestazioni di morte con la stessa determinazione e convinzione che queste siano destinate a missione di pace o a creare la guerra: la loro pace è già una guerra perpetua al pianeta e a tutte le sue forme di vita: già abbastanza per opporre una resistenza senza tregua.

Il 2 Marzo si terrà al tribunale di Torino la nuova udienza contro Silvia, Billy e Costa accusati del tentato sabotaggio con esplosivi a firma Earth Liberation Front ad un centro di ricerche internazionale sulle nanotecnologie in Svizzera della multinazionale IBM.
Continuare questa solidarietà significa per noi continuare ad ascoltare quell’urlo di un pianeta morente, che come scrisse un gruppo dell’ELF statunitense li aveva motivati nel loro cammino di resistenza, da non confondersi con la passività ma con l’ira bruciante durante la lotta.

Assemblea solidale

Per contatti:
info@resistenzealnanomondo.org
www.resistenzealnanomondo.org

Corteo contro l’ingegneria genetica e L’EFSA a Parma

Torre Maura Occupata 1992-2016

24 ANNI DI AUTOGESTIONE AFFILANDO OSSA CONTRO OGNI AUTORITA’

VENERDI’ 22 GENNAIO
Dalle 18
Presentazione e proiezione film /documentario Francia 2012
UN MONDO SENZA UMANI
La convergenza delle scienze in una società dalle macchine onnipresenti…
Non un ipotetico futuro da “migliorare” e manipolare ma un presente dove
questo è già realtà.
Cena e Concerto con:
CASCAO Pop
SCHNELLSTES AUTO DER KARABINIERI Budoh core
TERRORIST BENGALA PARTY Surf Post Atomico dall’Aniene

SABATO 23 GENNAIO
Cena e Concerto con:
THE RADSTERS Speed Rocck Wild Bunch Napoli
RATTENKONIG D Beat
SCHELETRO Punk Metallaro
SUN CRUSHER Heavy Metal Hard Rock
TETANO Punk per l’anarchia Benevento
N.I.S. Crust Foggia
Eppoi…
DJ T8INO Selezioni Punx Contro
Nei due giorni distro anarchica e d.i.y Gran bazar der raccatto –
cibo solo vegan bevande e improvvisazioni variegate – sottoscrizione libera
A sostegno del giornale ecologista radicale L’urlo della Terra

torremaura24web

Foresta di Hambach Incendi e sabotaggi contro la miniera di lignite a cielo aperto gestita da RWE

“Nella notte del 31 Dicembre abbiamo portato avanti 3 azioni di incendio e sabotaggio contro la miniera a cielo aperto di lignite gestita da RWE nella Foresta di Hambach.
Abbiamo posizionato delle bande chiodate fatte in casa sulla strada usata dalla sicurezza della miniera per infastidirli e distrarli mentre appiccavamo il fuoco a varie matasse di cavi ed alcune centraline lungo il percorso delle rotaie del treno usato per trasportare il carbone marrone dalla miniera alla vicina centrale elettrica, fermando i treni per qualche tempo.
Poi abbiamo incendiato un’antenna per le comunicazioni sul limitare della miniera ed abbiamo assistito da lontano mentre l’intera struttura andava a fuoco e continuava a bruciare per oltre un’ora.
E infine dopo mezzanotte abbiamo attaccato ancora, mettendo altre bande chiodate sulla strada della sicurezza più vicina al loro complesso. Poi abbiamo incendiato una barricata di copertoni e ciocchi di legno per attirare la sicurezza nella trappola prima di ritirarci ancora nella foresta al suono dei fuochi d’artificio.
Con l’utilizzo di bande chiodate fatte in casa (tavole di legno con grossi chiodi) mandiamo un abbraccio ribelle e caloroso alla compagna anarchica imprigionata Emma Sheppard nell’anniversario del suo arresto.
Abbiamo portato questi attacchi in solidarietà con la resistenza all’espansione della miniera all’interno della Foresta di Hambach.

Forza e coraggio a tutti i combattenti anarchici, dentro e fuori.
Felice Dicembre Nero
– Alcuni Anarchici”

Da: www.contrainfo.espiv.net