Microsoft sotto attacco Grecia: rivendicazione dell’attacco esplosivo contro la sede Microsoft

Nelle prime ore della mattina di mercoledì 27 giugno abbiamo attaccato con un auto-bomba la sede della Microsoft. Ci siamo messi all’entrata principale ed abbiamo fatto detonare il furgoncino-bomba all’interno dell’edificio, regalando 150 litri di benzina. Mentre ci assicuravamo che nessuno avrebbe corso rischi, al contrario i ciò di cui ci accusa la stampa, non abbiamo usato armi da fuoco per immobilizzare gli impiegati. E’ stato un atto di guerra contro il silenzio insidioso e la prigionia estesa, che genera questo mondo moderno.

“Catturati nella società prigione”
Cresciamo e sprechiamo ogni minuto delle nostre vite nella grande prigione, nelle città dove annegano milioni di persone, incastrate tra l’ansia e lo stress. E’ folle e contraddittorio che tante persone si siano riunite come zombi, come sardine inscatolate nelle enormi città; nelle fabbriche, nei posti di lavoro, nei parchi artificiali, di fronte ai televisori, nelle code degli uffici di collocamento, alle casse; nella necessità dell’estorsione.
I ritmi qui sono depredatori, i dilemmi più asfissianti che mai, droghe psico-attive ed antidepressivi sui ripiani per ogni tipo di paziente per questo moderno stile di vita.        
Istituzioni mentali, psichiatri e psicologi, prigioni; così non sono anche i disgustosi uffici-gabbie negli edifici-cannibali, che nella loro maniera incarcerano l’emozione umana, la vitalità ed il vigore?           
Non lo sono forse i supermercati affollati, le strade rumorose, il costante ronzio dei clacson di quelli che corrono per guadagnare un minuto in più ed arrivare più in fretta al lavoro, a scuola, o alle loro importanti riunioni? Non è forse un carcere tutto questo intorno a te? Non sono forse sbarre le nostre paure e inibizioni, non è una cella bianca e fredda l’esecrabile individualismo che chiude i propri occhi e non ascolta? Non è forse un carcere il maledetto tempo che ci ha imposto nella vita nel modo più violento? I programmi, gli orari, i riposi che sezionano ed addomesticano tutto ciò che sperimentiamo? Non sono forse manette gli egoismi particolari di ognuno, il narcisismo  l’egocentrismo? Tutti coloro che vivono con disinteresse lo fanno solo per coprire le loro debolezze, per coprire anche solo temporaneamente il baratro delle loro esistenze oppresse. 
Qui nessuno è libero. Le illusioni di libertà fanno addormentare tutti. Uno sguardo intorno è sufficiente per chiunque non sia tanto cieco da non vedere le manette visibili o invisibili che siano.  E’ certo che il mondo moderno in gran misura è riuscito a stabilirsi nelle menti dei sudditi, nei cuori di tutti gli schiavi. Ciò ci fa pensare alla metafora di una nave che, senza capitano o equipaggio di testa, continua la sua rotta, senza problemi, grazie ai buoni marinai alienati.
Dentro o fuori le mura, le società parallele, i mondi sono tutti uguali anche se sono apparentemente distanti.

“…Prigionieri nelle carceri della società, mentre si abbattono le mura”
L’attacco è stato organizzato come un’azione urgente di solidarietà con la ribelle Olga Ikonomidou. Il giorno dell’attentato della Microsoft, Olga trascorreva il 54esimo giorno di isolamento per il fatto di non accettare l’umiliante perquisizione con denudamento integrale alla quale la volevano sottoporre.        
Sfortunatamente non abbiamo potuto agire nelle situazioni critiche precedenti:
– Lo sciopero della fame trionfante dell’anarchico rivoluzionario Rami Syrianos, punito anch’esso con l’isolamento per la stessa attitudine di fronte alla perquisizione.
– Lo sciopero della fame di compagni anarchici Kostas Sakkas, Alexandros Mitrousiase Giorgos Karagiannidis, esigendo la liberazione immediata della compagna Stella Antoniou per problemi di salute l’assoluzione delle accuse mosse nei suoi confronti.
– Il vittorioso sciopero della fame a rotazione dei membri dell’Organizzazione Rivoluzionaria CCF e dell’anarchico Theofilos Mavropoulos per i due membri dell’organizzazione, Panagiotis Argyrou e Gerasimous Tsakalos che si sono rifiutati di essere trasferiti alla prigione di Domokos, dove il codardo sergente Kliaris e i suoi seguaci hanno attaccato e colpito i compagni perché non accettavano nemmeno loro l’umiliante perquisizione.
La scelta del nostro obiettivo sembra non avere rapporti con le istituzioni giuridiche e repressive, ma sappiamo che a lotta è comune e mira ovunque, e il nostro punto di vista è che il sistema è tutto interconnesso e scosso completamente dopo piccoli e grandi traumi derivanti dalle nostre azioni. Crediamo che i rivoluzionari attivi dovrebbero attaccare continuamente la repressione, ma anche cogliere l’occasione di ampliare la prospettiva e il raggio dei loro attacchi e del loro discorso rivoluzionario.
Da entrambe le parti del muro, ci sono individui che vanno contro il carcere, che non abbassano la testa. Nonostante l’altezza del muro che ci separa e d qualunque lato possiamo essere, comunicheremo sempre coi nostri fratelli e sorelle dall’altra parte.
MAI SOLI – UN PUGNO CONTRO IL CEMENTO
La nostra forza a tutti i combattenti incarcerati negli inferni.
Forza a tutti i ribelli catturati.

“Le ceneri di una multinazionale”
L’edificio è stato scelto perché la Microsoft è una delle più grandi compagnie nel campo dei calcolatori, queste tremende e terribili macchine che per prime hanno cercato di sostituire la mente umana, ed ora si prendono carico della gestione del capitalismo. Il software sviluppato si usa principalmente o per intontire i bambini con videogiochi o per dare un impulso ai computer degli stati, degli uffici di riscossione, delle fabbriche belliche e multinazionali capitalistiche. Ogni azienda coinvolta nel sistema tecno-industriale, indipendentemente dal suo contributo, sarà il nostro obiettivo.
E per non dimenticarci, i proventi accumulati dal fondatore della Microsoft, Bill Gates, sono investiti in progetti nucleari, per esempio per finanziare la costruzione di un nuovo e più affidabile reattore nucleare, anche dopo i fatti di Fukushima; inoltre sta investendo in prodotti geneticamente modificati, una moderna minaccia per la salute umana e naturale, ancora spacciata per salvezza dell’umanità, quando in realtà regala morte, un esempio su tutti: migliaia di contadini si sono suicidati a causa dei fertilizzanti introdotti dalla Monsanto, a volte bevendoli. Gates investe inoltre in medicine, vaccini e intervenendo sul codice genetico allo scopo di verificare le sue idee malate di ridurre la popolazione tramite l’aumento della tassa di bassa natività e la debilitazione del sistema immunitario degli esseri umani. Tutto ciò naturalmente per mostrare in maniera spettacolare la lotta contro la fame, la filantropia caritatevole per una migliore salute, un migliore stila di vita, per la protezione ambientale in lotta contro i cambiamenti climatici. Comunque sia, il suo potere gli permette di comprare e vendere qualsiasi cosa voglia, ne volete un semplice esempio? L’apertura della rete di investimenti più grande del mondo sponsorizzata dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, schiacciando qualsiasi argomento sulla differenziazione tra la tecnologia innocente e colpevole del mondo borghese.

“Morte al complesso tecno-industriale”
“La violenza in sé e per sé non ha nulla di sbagliato, In ogni singolo caso, la violenza può essere giusta o sbagliata dipende da come la si utilizza e dai fini ai quali serve. Allora perché le persone al giorno d’oggi vedono la violenza come qualcosa di assolutamente sbagliato? Lo fanno solo per una ragione: perché hanno subito un enorme lavaggio del cervello. La società moderna utilizza differenti metodi di persuasione per educare la gente ad essere spaventata e inorridita dalla violenza, dato che il sistema tecno-industriale abbisogna di una popolazione sottomessa, timorata, docile, codarda per auto affermarsi; una popolazione che non dia problemi e non molesti il buon funzionamento del sistema. Questo potere dipende direttamente dall’applicazione della forza fisica. Educando la gente che la violenza è sbagliata (eccetto la violenza impiegata dal sistema attraverso la polizia o l’esercito), il sistema mantiene il monopolio del potere fisico e pertanto mantiene le persone come ostaggi.”     
(Ted Kaczynski)
La tecnologia, che si esprime oggi attraverso il potere della pseudo-esperienza, è in continua ricerca per raggiungere l’impossibile. Con la sua sorella gemella, la Scienza, le due consegnando la ricerca della conoscenza al servizio del dominio, sono le più care prostitute del Potere l’Arte le invidia per questo. Tutte queste imprese del complesso tecno-industriale sono inestricabilmente connesse al sistema economico politico. Giocando al ruolo dei creatori e amministratori del mondo, concedendo al Potere la disponibilità e l’uso dei suoi prodotti, con un proposito comune; l’imposizione di un controllo totalitario, il mantenimento dell’equilibrio così come delle contraddizioni, e naturalmente il profitto. Così non sappiamo se il prodotto sia inoffensivo, utile o benefico, ma la sua disponibilità senza dubbio ha un orientamento chiaro e mira con grande precisione. Delle vite fradice di tortura che spettano agli animali nei laboratori, fino ai test e agli attacchi nucleari, dai sondaggi sulle preferenze degli umani-consumatori e la loro vendita alle imprese, fino a rubare dati personali per delineare le condizioni sociopolitiche e venderli ai servizi segreti, fino alla continua sottomissione dell’individuo in un prigione tecnologica che sta distruggendo il pianeta.
Il computer, l’applicazione pratica delle matematiche, ha ora la capacità di simulare la realtà in un ambiente virtuale. Sono già state di strutte la mancanza di emozioni e piaceri, l’ostilità e l’alienazione, il senso di vuoto e la futilità dell’esistenza attraverso le illusioni/sensazioni generate dalle macchine. Mentre scrivo questo testo al computer, decine di persone di tutte le età stanno a mio fianco intrappolati in uno schermo, adattando il proprio comportamento ad un gioco, alcuni vivono addirittura attraverso esso. Cercano il contatto personale, l’amicizia e l’amore in un sito di reti sociali. E tutto questo succede in un angolo del pianeta, angoli che si stanno moltiplicando esponenzialmente ogni giorno. Se ora controllano le nostre emozioni e la nostra socialità, e ora dirigono il nostro animo e pensiero, quanto è lontano il momento in cui controlleranno completamente anche i nostri sensi? Quanto lontano è il momento nel quale penseremo di stare a guardare un bellissimo paesaggio, odorare un fiore, di sentire le onde del mare o di toccare qualcuno, ma dietro tutto ciò ci sarà un codice digitale ben scritto? Non possiamo sprecare tempo attendendo la risposta…
… Cominciando da strumenti e macchinari, lo sviluppo dell’edificazione, la biotecnologia, la nanotecnologie e le tecniche sociologiche come la propaganda ed il controllo psicologico…
Medicinali che alterano lo stato d’animo, compere e vendite di articoli virtuali, dispositivi impiantati dentro di noi che controllano la nostra salute e forniscono il trattamento adeguato ed i robot militari che si allenano in tattiche di combattimento. Macchine che leggono la mente, impianti di chip nei cervelli degli animali e degli esseri umani, controllo delle emozioni attraverso onde elettromagnetiche, sono le linee guida della ricerca, non negli oscuri sottosuoli dei servizi d’intelligence, ma in soleggiati centri di ricerca, università e grandi multinazionali della tecnologia. Un futuro al contempo divertente e terrificante sta venendo veloce verso di noi.
Migliaia di menti che pensano ai benefici del Potere. Per rafforzare ulteriormente l’ordine stabilito. Col pretesto dei benefici medici, del miglioramento del livello di vita, della protezione dell’ambiente e sfruttando la naturale tendenza umana a creare tecnologia controllata dal pensiero, le loro armi sono intelligenti, sia per rendere floride le loro economie perpetrando massacri, sia per attaccare quelli che resistono rendendo la prospettiva rivoluzionaria ancora più distante. Siamo furiosi per il sacrificio della nostra umana capacità di evoluzione e creazione sull’altare della sovranità e dell’imposizione, per amore della dominazione e della sudditanza. Non crediate che immaginiamo un mondo dove ognuno dovrà prendere una zappa in mano per coltivare la terra, non vogliamo tornare indietro a, migliaia di anni fa, che è comunque impossibile. Non vogliamo sviluppare il pieno potenziale dell’individualità umana in un modo dove il sapere e l’esperienza sono libere, e non il privilegio di una cricca autoritaria né lo strumento di una strategia economica. In un mondo senza padroni e schiavi, senza specialisti e non qualificati. Crediamo fermamente nella grandezza dei risultati dell’intelletto umano, ma la nostra meraviglia si tramuta in frustrazione e rabbia a vedere quanto facilmente quest’ultimo lo abbia ingannato.
Tutto ciò che porta il moderno stile di vita collasserà completamente senza l’infrastruttura fisica come l’elettricità o il petrolio che nutrono la mostruosità ogni volta più ampia. Il suo filo di vita semina morte con la pressione di un bottone di testate nucleari perché è inerme e collasserà completamente con scenari di caos se l’alimentazione verrà interrotta. Il regno del terrore e della felicità artificiale dipende dalla posizione che noi prendiamo in questa guerra contro le sfide del nuovo impero.
Ribellione o sottomissione, umano o subumano, guerra o suicidio.
Questa cultura mortifera è identificata con la mostruosità della tecnologia moderna, non avrai una morte civilizzata.
Respira in profondità e incomincia
Perciò…

“Prima e sempre la rivoluzione”
“… è quasi indipendente ancora poche ore poi gli darò la voce il detonatore scoverò i nemici per voi così distanti e dopo averli uccisi sarò fra i latitanti ma finché li cerco io i latitanti sono loro…”
Rivoluzione, movimenti, prospettiva, parole che vengono da lontano per ricordarti ciò che è stato o SARA’. Parole i cui i significati vaghi sono esiliati in un area remota del passato e del futuro. Ciò che importa è come noi viviamo qui ed ora. Ciò che importa è lo sforzo di ogni individualità per sconfiggere il più possibile il potere repressivo, dall’interno, al suo fianco e intorno a se.
Ma come è stato scritto molte volte, la teoria semplicemente conferma l’azione. Parole vuote, giochi di prestigio teorici, proclamazioni magniloquenti. Con le parole vinciamo tutti. Ma quando arriva il momento di agire per suggellare le nostre azioni teoriche, e è quando le inibizioni impediscono, i ritardi deviano, le paure dominano.
Azione significa rottura. Rompere col tuo essere timorato, rompere col valore predominante, rompere con l’inerzia. Dare realtà all’incompiuto. L’azione non è solo un incendio, un assassinio, un corteo. L’azione si definisce come lo sforzo di mettere in pratica tutte le credenze con te stesso e con gli altri NELLE RELAZIONI QUOTIDIANE.
Per noi l’anarchia è uno stile di vita. Non comincia quando il lavoro salariato finisce ne quando lo studente termina il suo percorso di studi, nemmeno con la fine del corteo, di affliggere manifesti, anche alla fine di un attacco quando già “s’è fatto il lavoro”.
Chiunque lotti non ha bisogno di nessuna approvazione per “avere riscontro”. La lotta anarchica è di per se “disinteressata” non nel senso cristiano dell’umiltà vittimistica, MA COME UN’ATTITUDINE CHE “PARLA POCO E FA MOLTO”. La lotta non è tema di discussione per gli sbruffoni nei caffè, ne per gli intervalli lavorativi o studenteschi degli anarco-sbruffoni di Exarchia.
Lontani dall’Elitismo. Lontani dallo stile alla moda che ha infettato i circoli rivoluzionari.         Lontani dallo pseudo-dilemma pubblico fra azione sociale e rivolta, dal fascismo dei media e delle divisioni senza senso sul polimorfismo della lotta o sull’unione di esse.
Contro l’idea che il fine giustifica i mezzi, perciò senza incitare a amicizie/collaborazioni mirando a vantaggi rivoluzionari.
Contro le schiaccianti considerazioni che sottovalutano le persone, mirando le loro prospettive di crescita e sviluppo, applicando invece metodi universali per interpretare l’atteggiamento sottomesso della società intesa come unica entità, non buttando le potenzialità delle persone dentro l’immondizia.
Inoltre “colui che è senza peccato scagli la prima pietra”. Chi si pensa e si crede incontaminato/puro si è ammalato senza rendersene conto…
La nostra stessa lotta si attua “lottando” quotidianamente dall’interno delle menti di tutti quelli che ancora riescono a pensare. Accresciuta dalle infinite caratteristiche di ogni individuo. Arricchita dalle differenze nelle opinioni nella sfera sociale. Arriva ad un vicolo cieco e si suicida di fronte ai muri della paura e della rassegnazione che si innalzano! Finché un altro compagno continuerà la battaglia.
A guidare la lotta sono le persone di tutto il mondo che combattono fieramente verso l’impossibile, sia anche nei loro desideri. Qualsiasi sia la loro identità politica, rispettiamo tutti quelli che danno la propria vita, perché la amano e sanno che una vita libera e pericolosa vale più di una vita da schiavi, affogata nel mare dei compromessi con l’autorità…
Questo è quanto… i ribelli del Delta del Niger, che lottano contro le multinazionali “Shell” che contamina e distrugge vaste aree, i movimenti militanti sovversivi che si sviluppano negli Stati Uniti sottraendo spazio e tempo alla dittatura economica-statale, la resistenza armata palestinese, i combattimenti armati delle FARC in Colombia, le occupazioni di terre il Brasile che sono sgomberate con la forza in vista dei Giochi Olimpici, i ribelli in Inghilterra, i Vaghi dei ghetti in Francia, gli scontri dei minatori in sciopero in Spagna e gli insorti d’Egitto e Siria, che nonostante le migliaia di morti e la repressione hanno riempito le strade e le piazze delle città, affrontando i maiali in uniforme e diventando nemici del regime…
Questo è quanto… la propagazione della lotta anarchica ed il suo radicamento a tutti i livelli; dalle molotov di Santiago fino agli incendi ad Atene e dall’attacco armato in Italia, è la diffusione del discorso rivoluzionario anarchico di decine di compagni sconosciuti…
I punti che ci differenziano sono tanti; Come la gerarchia di un partito armato. A parte le scelte individuali noi riconosciamo qualcosa di molto profondo in comune con la base ribelle: lotta e resistenza contro la dominazione – passione per la vita e la libertà.
Anche con i nostri compagni anarchici ci saranno sempre punti di controversia e scontro, perché nel nostro mondo senza autorità non c’è una linea comune ed ognuno è differentemente posto fra compromesso e ribellione. La sfida è di colpire il nostro nemico comune. La vita è lotta e rivoluzione. La rivoluzione e la lotta sono la vita. La vita è qui mentre viviamo, mentre lottiamo, mentre guardiamo il cielo… … Quando ciò finisce, tutto si spegne, portandosi via le bandiere rosse e nere, la falce e il martello e tutte le ideologie. La nostra lotta è dura, dolorosa e nello stesso tempo illimitata ed entusiasta. La fonte della nostra ribellione è e sarà sempre il vissuto. La nostra lotta è polimorfa. Esplode come le nostre bombe, odora di piombo puro come le nostre pallottole, si estende come i nostri fuochi, parla al cuore così come i nostri testi, contamina la città marcia come i nostri manifesti, sorride ai nostri amici, si innamora appassionatamente, moltr volte si chiude in se stessa con gli in adattati ed i timidi. La nostra lotta è il nostro contributo alla guerra mondiale sotterranea che si manifesta quotidianamente dentro e contro la macchina sociale. La nostra lotta non si auto-afferma, non si caratterizza per nessuna PUREZZA RIVOLUZIONARIA. La nostra lotta non è per servire alcuno. Solo riflette i nostri desideri e brame. L’odio e la speranza. L’allegria ed il nostro dolore. I pensieri ed i sentimenti dentro di noi. La nostra lotta rompe i muri delle carceri-bordelli che sono state costruite e ci fa comunicare coi nostri fratelli di tutto il mondo accompagnandoli nelle ore difficili della loro prigionia. La nostra lotta è in primo luogo una lotta contro i NOSTRI compromessi, i NOSTRI timori, le NOSTRE imperfezioni. La nostra lotta è bella ed emozionante perché ci da momenti che mai avremmo sentito se avessimo continuato il cammino subordinato di uno studente o di un lavoratore. La nostra lotta è illegale, nonostante i mezzi che utilizziamo, perché supera i limiti della legalità borghese. Perché si oppone completamente al Potere e alla cultura, era, è e sarà fuori dai limiti della legge. La nostra lotta è orgogliosa e non la negozieremo in nessuna sala politica giudiziaria. La nostra lotta è rigata dal sangue di tanti compagni morti. Li ricordiamo giorno per giorno continuando la lotta dove l’hanno lasciata, tenendo a mente che resto o tardi vendicheremo la loro morte. Infine, la nostra lotta è il nostro tentativo di vivere l’anarchia ORA, di lasciare indietro i nostri compromessi, per creare relazioni sincere coi nostri compagni, pugnalare l’immagine perfetta del loro mondo.
E’ perché la nostra visione è un mondo differente a quello loro, un mondo basato sulla solidarietà e l’essere compagni dove la conoscenza cresce liberamente, in contrasto con la scienza dipendente dagli investimenti statali, militari e capitalisti.
Un mondo dove gli esseri umani vivano in armonia col mondo naturale in relazione di convivenza con gli esseri vivi della terra. In contrasto con le persone drogate delle carceri che produce la prigione tecno-industriale che attacca costantemente tutto ciò che vive e respira.
Un mondo di cui tramite la lotta delle comunità anarchiche stiamo costruendo le basi, un mondo che è illegale pensare e sognare, ed ancor più che qualcuno cerchi di viverlo qui ed ora.
Che i modelli obsoleti lascino il posto all’immaginazione radicale. Che ognuno modelli la propria vita lontano da modelli e forme.
Gettiamo la politica ed i suoi sostenitori nel bidone. Ma chi ha osato dare un senso politico all’emozione umana?
“Intellettuali d’oggi, idioti di domani, ridatemi il cervello che basta alle mie mani, profeti molto acrobati della rivoluzione oggi farò da me senza lezione”

“Sul carnevale elettorale”  
L’attacco è arrivato subito dopo le elezioni. L’analisi delle motivazioni di chi ha votate e di chi non lo ha fatto è senza dubbio impossibile. Sicuramente, non abbiamo l’illusione di un gran cambiamento verso la sinistra, alcuni semplicemente “hanno visto la luce e sono entrati”, nel tentativo di cambiare lo scenario politico. L’unico punto in cui si differenziano queste elezioni da tutte le precedenti è che una gran parte della società ha optato per una posizione politica mentre prima erano basate sul voto indifferente, (chiaramente insieme al ritardo “interesse pubblico” è entrato insieme anche lo stupido dilemma “Alba Dorata o Syrizia”). E senza dubbio una gran percentuale di astensione non si traduce solo come noia dell’elettorato, ma anche come reazione di disaffezione del processo, in due parole parliamo di astensione “politicizzata” se si può chiamare così.
Per alcuni di coloro che sono scesi in piazza per dare sfogo alla loro rabbia, per quelli che sentono la necessità di esaurirla più che mai, la nostra opinione è che i voti alla bolla della sinistra tradizionale non sono sufficienti, nemmeno la sterile e inoffensiva protesta attraverso l’astensione, opzioni che servono soltanto come valvola di decompressione e sollievo. Proponiamo la radicalizzazione di tutti coloro che non hanno sostituito la mente con un televisore e sono alla ricerca di una reazione di resistenza significativa. La radicalizzazione dell’azione nelle scuole, sui posti di lavoro, nelle assemblee popolari, ovunque si militi e soprattutto nelle strade. Qui è dove le coscienze crescono, i pensieri si incontrano e si condividono le problematiche. Qui è dove l’esperienza prende il posto della realtà virtuale e apre strade che erano state accuratamente chiuse. Nella guerriglia di strada, sulle barricate. Consideriamo questo campo fertile per la diffusione della teoria e della pratica anarchica.
Per quanto riguarda gli elettori di Alba Dorata hanno avuto l’opportunità di vedere chi rendono più forte. Scuse come “li ho votati per sentirmi sicuro” non saranno sufficienti per calmare le nostre intenzioni ostili verso di loro. La crescita continua dei fascisti in nessun modo deve lasciarci indifferenti pensando che non siano un rischio serio, perché verremo colti di sorpresa e non sarebbe qualcosa di piacevole. I membri assassini di questo partito non si devono sentire tranquilli perché pensano che ora la polizia li protegge. Come dice il proverbio: due piccioni con una fava.

“Ingoiando fuoco… vomitando incomprensibili desideri”
Il sistema non solo è riuscito a mantenere il suo potere con la forza ma attraverso le decine di linguaggi che parla, è riuscito a diffondersi ed a riprodursi nell’insieme delle relazioni sociali, per cui noi anarchici stiamo incominciando una guerra rivoluzionaria, che per poter trionfare non solo abbisogna di distruggere le strutture del potere, istituzionali ed informali,ma anche di costruire RELAZIONI UMANE LIBERE qui ed ora, relazioni che costruiremo e difenderemo con la barricata del nostro corpo a qualunque costo, perché rifletta tutto il nostro essere, con sangue e dolore, felicità e tristezza, con sorrisi e lacrime, amore ed odio. Relazioni che riflettano mille “voglio e posso” in una volta. E tutto questo che stiamo descrivendo è il cemento delle emozioni umane che mai si romperà, poiché conosce la giustificazione e la necessità della lotta, perché gia à a respirato l’aria della libertà anche se sepolto nella prigione, dove s’incontrano le speranze più ardenti perché ieri, oggi, domani e sempre, queste relazioni sono state e saranno l’embrione di qualcosa di migliore che non sappiamo se o quando arriverà, ma lottiamo ferocemente per questo perché crediamo profondamente negli esseri umani liberi.
Perché anche se ci rompiamo la faccia nel cammino, la nostra vittoria individuale si è concretizzata nella costruzione di queste relazioni e la nostra lotta collettiva espanderà la RIVOLUZIONE ANARCHICA. Perchè se fossimo arrivati in ritardo al nostro appuntamento, forse avremmo perso l’assalto al cielo. Il nostro obiettivo è quello di costruire fondamenta solide per una base di distruzione creativa. Con il disgusto e l’odio di ciò che ci mantiene prigionieri nel mondo perverso di oggetti morti, anime inanimate, coscienze perdute e sedotte, l’orrore geneticamente calcolato, l’accettazione fredda di idoli sanguinolenti.
Restiamo nel vortice dei sensi e dei desideri pericolosi.
VIVA LA PROPAGAZIONE DELLE RELAZIONI ANARCHICHE!
VIVA L’ANARCHIA!
P.S. 1: Dedichiamo ogni riga di questo testo ai ribelli prigionieri Mpampis Tsilianidis, Dimitris Dimitsiadis, Socrates Tzifkas. L’influenza dei loro pensieri attraverso le loro analisi innovatrici è stata cruciale. Fino a quando… fino a quando non ci incontreremo di nuovo.   P.S. 2: Il giorno dell’attacco alla Microsoft, i membri della CCF e l’anarchico Theofilos Mavropoulos venivano giudicati per la fase “NON UN MILLIMETRO IN DIETRO, NOVE MILLIMETRI NELLA TESTA DEGLI SBIRRI”, una fase che adottiamo, in quanto ci rappresenta perfettamente. Un’altra accusa contro questi compagni è l’incendio dello Studio ATA, che abbiamo rivendicato come una nostra azione. Casualmente eravamo presenti nel tribunale, a modo nostro. Beh non dimenticatelo.
NON UN MILLIMETRO INDIETRO, NOVE MILLIMETRI NELLE TESTE DEI GIUDICI E DEI DIFENSORI.
P.S. 3: Inviamo tutta la nostra solidarietà all’anarchico Mario Lopez in Messico che è rimasto ferito dall’artefatto esplosivo che trasportava, così come ai prigionieri anarchici accusati di partecipare agli attacchi della FAI in Italia. In nostro fuoco arde per tutti voi.

Comportamenti Deviati per la Diffusione del Terrore Rivoluzionario – Fronte Rivoluzionario Internazionale

Info tratte da Terra Selvaggia