Convegno di ecoterroristi – Lecce

Quando il dito indica la luna lo stolto guarda il dito.

Che l’affare Xylella sia una grande truffa ai danni di questo e altri territori dovrebbe essere noto a tutti. Che non sia stato il batterio la principale causa scatenante il disseccamento rapido degli ulivi e che la caccia all’insetto vettore sputacchina suona un po’ da caccia alle streghe dovrebbe essere ancora più chiaro. Ma non è di dati tecnici che importa qui dissertare, perché questi, tra l’altro inesistenti, incerti, contraddittori, privati, “raccolti con sciatteria” non hanno rivelato nulla. Non era necessaria un’indagine della magistratura, che è servita a spegnere la protesta più accesa, per poi essere archiviata, per comprendere che dietro il disseccamento degli ulivi si nascondeva altro. Qualcuno, in alto, dietro qualche scrivania, di una multinazionale o di un ministero, ha deciso che l’agricoltura salentina e il suo territorio andavano trasformati, industrializzati, snaturati. Ciò comporta delle conseguenze nefaste: utilizzo massiccio di pesticidi e avvelenamento definitivo del suolo, sfruttamento intensivo del terreno, persistenza della monocoltura, utilizzo di tecnologie che possono essere impiegate solo da personale specializzato. Spossessamento dei saperi, delega costante verso professionisti e istituzioni, trasformazione irreversibile di un territorio, colonizzazione della sua terra e di coloro che vi abitano. Operazione simile a quello che viene definito accaparramento delle terre, adoperato in molte zone del mondo per espropriare gli abitanti dei luoghi in cui vivono e dei mezzi di sussistenza, costringendoli all’emigrazione (riflessione che bisognerebbe tenere a mente ogni volta che si parla di migrazioni a sproposito e si alimenta il razzismo). In altre parole lo sfruttamento dei territori a fini capitalistici. Nel convegno organizzato a Lecce il 10 maggio presso il distretto agroalimentare si alterneranno ricercatori universitari, europarlamentari, tecnici, politici e confederazioni agricole, per illustrare l’ennesimo progetto finalizzato al profitto e alla conquista dei territori, il cosiddetto progetto Demetra, l’utilizzo delle nanotecnologie per la diagnosi e il trattamento del Codiro e cioè il disseccamento degli ulivi. In parole povere l’utilizzo di ulteriore chimica e tecnologia per giustificare piani di ricerca internazionali finanziati dalle più grosse multinazionali agrochimiche, e finalizzati, ancora una volta, allo sfruttamento e al controllo di ogni singolo aspetto della vita e della natura; cos’altro sono infatti le nanotecnologie, se non l’intrusione e il dominio più completo della tecnica sugli esseri viventi? Può sembrare tutto molto complesso e invece è davvero tutto molto semplice. Qualcuno, con un nome e un cognome ben preciso, tra cui anche coloro che parteciperanno a questo convegno, insieme a chi in questi anni ha imposto l’eradicazione degli ulivi e l’uso di pesticidi, governi di vario colore, Unione Europea, Regione Puglia ecc, paventando il carcere per chi non l’avrebbe fatto, ha dichiarato guerra a questo territorio, alla sua natura, al suo ambiente, alla gente che lo abita. E alla guerra non si può rispondere con le carte bollate ma con l’autodeterminazione, il rifiuto, la diserzione per trasformare l’indignazione in azione e porre fine a ciò che è intollerabile.

Alcuni nemici delle nocività 
Lecce

volantino in pdf: convegno di ecoterroristi